Il futuro della ninfa: una, due o tre?

13 Luglio 2009

Il futuro della ninfa: una, due o tre?
In Italia la pesca a ninfa ha subito negli ultimi dieci anni una profonda evoluzione, sia dal punto di vista della tecnica, sia negli artificiali.
Il merito di questo salto è da attribuire soprattutto al mondo dei garisti, i cui componenti di spicco, tra tutti Edgardo Donà (Edy Wan), hanno contribuito tantissimo alla divulgazione di questa splendida tecnica appartenente da sempre al fantastico universo della pesca a mosca.
Purtroppo, nonostante la consolidata popolarità di questa tecnica, le norme che ne regolamentano l’uso, variano da fiume a fiume, anzi a volte a distanza di poche centinaia di metri vigono regole diverse.
La contraddizione maggiore riguarda l’uso di uno o più artificiali.
In alto Veneto non è consentito l’uso di più di una mosca. Idem per quasi tutte le acque austriache e slovene.
Il mondo delle gare invece ne prevede due o tre. Gli Stati Uniti che rappresentano il mercato nr1 del mondo pam, prevedono nella loro cultura della pesca a ninfa l’uso di più artificiali.
Credo che difficilmente si arriverà ad un regolamento unico, cosa che forse non è neanche un male proprio perché il singolo moschista sarà sempre costretto ad adattare la propria tecnica a seconda del regolamento vigente.
Personalmente penso che si potrebbe optare per la via di mezzo: due ninfe e basta.
Certo che quando pesco con più artificiali, e capita che il pesce si liberi dalla prima ninfa per andare a rampinarsi sulla seconda, la cosa mi dà molto fastidio…tanto che solo per evitare questo inconveniente, peraltro molto antisportivo, sarei pronto a sacrificare il mio secondo artificiale.
Il merito di questo salto è da attribuire soprattutto al mondo dei garisti, i cui componenti di spicco, tra tutti Edgardo Donà (Edy Wan), hanno contribuito tantissimo alla divulgazione di questa splendida tecnica appartenente da sempre al fantastico universo della pesca a mosca.
Purtroppo, nonostante la consolidata popolarità di questa tecnica, le norme che ne regolamentano l’uso, variano da fiume a fiume, anzi a volte a distanza di poche centinaia di metri vigono regole diverse.
La contraddizione maggiore riguarda l’uso di uno o più artificiali.
In alto Veneto non è consentito l’uso di più di una mosca. Idem per quasi tutte le acque austriache e slovene.
Il mondo delle gare invece ne prevede due o tre. Gli Stati Uniti che rappresentano il mercato nr1 del mondo pam, prevedono nella loro cultura della pesca a ninfa l’uso di più artificiali.
Credo che difficilmente si arriverà ad un regolamento unico, cosa che forse non è neanche un male proprio perché il singolo moschista sarà sempre costretto ad adattare la propria tecnica a seconda del regolamento vigente.
Personalmente penso che si potrebbe optare per la via di mezzo: due ninfe e basta.
Certo che quando pesco con più artificiali, e capita che il pesce si liberi dalla prima ninfa per andare a rampinarsi sulla seconda, la cosa mi dà molto fastidio…tanto che solo per evitare questo inconveniente, peraltro molto antisportivo, sarei pronto a sacrificare il mio secondo artificiale.
Angelo Piller (Angelo) |