Into the wild

28 Aprile 2008

INTO THE WILD
http://www.bimfilm.com/intothewild/
Il film racconta la storia del giovane idealista Christopher MacCandless che, abbandonata la vita normale di tutti i giorni, va a vivere nella selvaggia Alaska..."
Questa è la trama del film, così come viene descritta in un sito internet. Ma il film di Sean Penn è molto di più! E’ la storia vera di un ventitreenne che un giorno decise di dire basta.
Decise di andare a cercare la VERITA’!
Decise di andare a cercare ciò che è AUTENTICO!
E per lui, tra tutte le cose del mondo, l’unica veramente autentica e vera era la "wilderness", la natura selvaggia che si contrappone alle regole della società in cui c’è tanta ipocrisia.
Non tutti hanno apprezzato questa pellicola perché:
- L’idea di Christopher è difficile da comprendere senza una certa conoscenza della cultura americana.
Sia la conquista del territorio e il feroce rapporto con la natura (la wilderness) che i primi coloni americani dovettero affrontare, sia il westward movement, ovvero quell’istinto per cui ci si DEVE spostare sempre più verso ovest, …sono concetti estranei alla cultura europea.
- Il trascendentalismo di Thoreau ed Emerson, così presente nel film, è sì strettamente connesso con gli Stati Uniti e la sua letteratura, ma risulta anche quasi sempre in netto contrasto con lo stesso stile di vita americano. E difatti, nonostante le numerose nomination, il film non ha vinto nessun premio Oscar.
- Il terzo motivo è molto più banale e semplice: quanti sono al giorno d’oggi coloro che sanno cosa significa stare ore all’aperto in stretto contatto con quella che gli americani chiamano wilderness?
Non è che alla fine, l’unica cosa veramente addomesticata è l’uomo con la sua presunzione di tenere tutto sotto controllo?
Magari molti di noi, mentre percorrono le rive dei fiumi, cercano proprio questo contatto: non è questione di “poesia”, non di piume nel vento, di tramonti infuocati e di paesaggi indimenticabili…forse non è altro che la necessità di voler sfiorare per un breve attimo un frammento di qualcosa che è rimasto ancora selvaggio e a cui, nel nostro profondo, sentiamo di appartenere.
Buona visione
P.S. Da consigliare anche la colonna sonora del film. Quasi tutti i brani sono composti e cantati da EddieVedder, mitica voce dei Pearl Jam:
http://www.youtube.com/watch?v=MBe6eyhh7xg&NR=1
Il film racconta la storia del giovane idealista Christopher MacCandless che, abbandonata la vita normale di tutti i giorni, va a vivere nella selvaggia Alaska..."
Questa è la trama del film, così come viene descritta in un sito internet. Ma il film di Sean Penn è molto di più! E’ la storia vera di un ventitreenne che un giorno decise di dire basta.
Decise di andare a cercare la VERITA’!
Decise di andare a cercare ciò che è AUTENTICO!
E per lui, tra tutte le cose del mondo, l’unica veramente autentica e vera era la "wilderness", la natura selvaggia che si contrappone alle regole della società in cui c’è tanta ipocrisia.
Non tutti hanno apprezzato questa pellicola perché:
- L’idea di Christopher è difficile da comprendere senza una certa conoscenza della cultura americana.
Sia la conquista del territorio e il feroce rapporto con la natura (la wilderness) che i primi coloni americani dovettero affrontare, sia il westward movement, ovvero quell’istinto per cui ci si DEVE spostare sempre più verso ovest, …sono concetti estranei alla cultura europea.
- Il trascendentalismo di Thoreau ed Emerson, così presente nel film, è sì strettamente connesso con gli Stati Uniti e la sua letteratura, ma risulta anche quasi sempre in netto contrasto con lo stesso stile di vita americano. E difatti, nonostante le numerose nomination, il film non ha vinto nessun premio Oscar.
- Il terzo motivo è molto più banale e semplice: quanti sono al giorno d’oggi coloro che sanno cosa significa stare ore all’aperto in stretto contatto con quella che gli americani chiamano wilderness?
Non è che alla fine, l’unica cosa veramente addomesticata è l’uomo con la sua presunzione di tenere tutto sotto controllo?
Magari molti di noi, mentre percorrono le rive dei fiumi, cercano proprio questo contatto: non è questione di “poesia”, non di piume nel vento, di tramonti infuocati e di paesaggi indimenticabili…forse non è altro che la necessità di voler sfiorare per un breve attimo un frammento di qualcosa che è rimasto ancora selvaggio e a cui, nel nostro profondo, sentiamo di appartenere.
Buona visione

P.S. Da consigliare anche la colonna sonora del film. Quasi tutti i brani sono composti e cantati da EddieVedder, mitica voce dei Pearl Jam:
http://www.youtube.com/watch?v=MBe6eyhh7xg&NR=1
Angelo Piller (Angelo) |