ITA - Piave 2

Stupito ne incontro un’altra decisamente più grossa: la spavento.

Scendo per risalire e prenderle alle spalle. La prima che incontro si è messa in un giro di corrente: al contrario. Ovviamente mi becca subito e via…era enorme. La seconda mi fa venire un infarto quando la vedo bollare. Nera come la pece avrà fatto 55cm. Mi tremano le gambe, monto una sedge, ma ciccia, poi la ninfa, ma viene a contatto con il finale e via anche lei, insieme alla sua amica 45 che si molleggiava trenta cm più a monte. Disperato inizio a maledire il mio agire incauto, quando nel raschio più a monte ne vedo altre due, anche loro in poche spanne d’acqua. Quella più a monte, nerissima e grossa, è in superattività bollando e ninfando in continuazione. Quella più a valle (di poco più di un metro) è più chiara, in attività ma non bolla.

Ovviamente punto quella più vicina, sempre con l’emergente. Intravede la coda e scappa. Mi rimane "Diavolo nero" che si diverte a bollare.

Avete mai visto una marmorata che supera i cinquanta bollare ?

Quando contorcendosi verso la superficie spalanca la bocca, sembra che voglia inghiottire l’intero fiume. Apro la scatola delle secche ed inizio ad escludere un artificiale dopo l’altro perché gli ami mi sembrano tutti troppo esili. Decido per una grossa Arpo sul 12…, un lancio, due, e poi la bollata infinita, l’orgasmo della pesca a mosca.

Ferro e c’è e mi sorprendo ad urlare. Dopo qualche attimo di indecisione e diversi salti (strano) parte nel correntone ed io dietro. Un vero casino, rischio di cadere mille volte, poi quando l’ho quasi spiaggiata cado davvero e rovinosamente (gli scarponi chiodati sui sassoni sono micidiali). Na botta terribile, la mano destra è ancora gonfia. Con le braccia chiudo ogni via d’uscita e la trota è mia. Marmorata pura sui 54.

Danni: la mano destra dolorante, gli occhiali deformati tanto che entrambe le lenti si staccano dalla montatura, potramulinello della canna danneggiato alla base, piedino del mulinello spaccato, mulinello deformato, tanto che la coda non scorre più e sono costretto a riavvolgerla estraendo la bobina. Ovviamente sono fradicio. 

Faccio il mio meglio per rimettere le lenti a posto, quindi conciato male ma felice torno sul correntone dove guarda un po’, ritrovo l’amica di prima . Emergente e… ninfata. Lotta e recupero di Miss 50.

Ritorno sul raschio e guardando bene mi sembra di scorgere una pinna. Trattasi di marmorata chiara che riesco appena ad intravedere. Quando ferro, mi rendo conto di averla sottovalutata. Prima schizza verso la riva opposta, poi si getta a valle. La coda estratta violentemente dal mulinello prima della cattura finisce in un attimo ed il macinino non ne concede altra. Corro come un malato di mente in fuga dal manicomio, saltando e scivolando sui sassi… sento un plic… e la lente destra prende il volo. Non la cago nemmeno di striscio e continuo a saettare tra i sassi con la canna quasi diritta. Alla fine, esausto, recupero la marmorata, almeno 55.

Risalendo, esausto, ne vedo un’altra scappare...

Che dire? Giornate come queste sono e rimangono memorabili, ricordi indelebili da rievocare all’infinito.

Sabato questo tratto di fiume farà a meno dell’acqua. Io ci sarò, e vedrò di dare una mano affinché le "Mie" trote abbiano una chance di potermi in futuro regalare ancora giornate indimenticabili.

PS: poi la lente l’ho ritrovata!