MDV - 7 ore di pesca alle Maldive
![]() foto e testo di Alberto Galeazzo (Faina) ![]() E’ metà novembre 2005 e Matteo mi telefona dicendomi: “A metà gennaio 2006 ci sono due posti liberi in barca per le Maldive, vuoi venire??”.
Dopo qualche ora lo richiamo e gli rispondo entusiasta OK!! Lui sarà lì per girare un documentario per il canale Caccia e Pesca di SKY (la serie si chiama Big Fish Adventures e lo scopo sarà quello di catturare almeno un GT a spinning che pesi non meno di 20 kg; alla fine ci riusciranno, ma per un pelo). Gli altri in barca pescheranno a spinning con grossi popper dai 100 ai 200 gr non lasciandomi molto spazio (infatti di tutto l’equipaggio io solo pesco a mosca e Matteo quando non lavorerà), quindi parlo con Andrea dell’agenzia che ha organizzato il viaggio chiedendogli se fosse possibile, con mia moglie che adora il sole, essere lasciato ogni giorno in un’isola diversa per provare a pescare i grossi Jack che si aggirano anche nelle flats e nelle pass delle varie isolette maldiviane. Ovviamente la risposta fu “MA CERTAMENTE!” Il primo giorno, domenica 15 gennaio, non potrò pescare a mosca perchè tutta la giornata verrà sfruttata per il trasferimento da Malé verso nord all’atollo di Lhavijani (7 ore di navigazione interrotte dagli spinnisti per la cattura dei primi GiantTreavelly). Il lunedì finalmente (per la gioia mia e di Monica) ho la possibilità di pescare, ma solo per 2 ore, in un’isola che si rivelerà ottima per la pesca a mosca. Infatti dopo essermi cosparso per bene di crema solare per proteggermi dal forte sole, mi dirigo verso la zona più estrema dell’isola in una penisola di sabbia dove individuo subito due pesci di discrete dimensioni(credo dei Balestra intorno ai 2kg ) intenti a “sgranocchiare” del corallo. I pesci sono in tailing con la coda che ogni tanto esce dall’acqua. Monto un clouser minnow bianco/grigio e glielo faccio passare vicino al muso, rallento il recupero. Appena rallento vedo che uno dei due segue molto lentamente il clouser; ferro ed ecco che ho il primo pesce Maldiviano in canna. Dopo alcuni minuti di lotta si allenta tutto di colpo. Recupero neanche troppo incazzato (ero solo da pochi minuti in pesca) e noto che il maledetto “grufolatore” mi ha tagliato l’amo di netto (un Tiemco 34007 del #2). ![]() Vado verso lo zaino, precedentemente appoggiato in una piccola duna di sabbia dietro di me, e mentre mi accingo a legare l’esca alla lenza, con lo sguardo vedo uno squaletto pinna nera (60-70 cm)in caccia nel sottoriva.
Gli lancio subito un Abel’s Anchovy e dopo pochi metri di recupero il dentuto pesce abbocca, dopo poco OVVIAMENTE taglia e se ne va (l’esca non doveva essere per lui e quindi non ho legato il cavetto, ma si sa nella pesca bisogna cogliere l’attimo, infatti avevo lanciato a questo pesce più per riflesso che per altro). Monto nuovamente un clouser, sono pronto a lanciare, vedo un bel jack sui 3 kg, gli lancio, appena l’imitazione tocca l’acqua, il blue fin gli si avventa contro spostandosi di almeno 4 mt.: non credo ai miei occhi! Ferro, il pesce parte ai 200 all’ora verso il corallo più vicino, lo tengo un altro attimo, ma anche questo se ne va con la mia esca in bocca. Questa volta Monica (mia moglie), a 300 mt da me, mi sente,... e come se mi sente, vedo che mi guarda sbalordita pensando sia impazzito. ![]() Poi mi rimetto a pescare con un gummy e dei popper e catturo vari cerniotti e pesci colorati senza più vedere prede importanti. ![]() ![]() Passata un’ora e mezza dal mio arrivo, decido di cambiare e di spostarmi verso una piccola pass alla mia sinistra.
Vedo un altro balestra in tailling, rimonto un clouser, lancio,.... rifiuta!!! Rilancio, appena il clouser tocca l’acqua, una grossa freccia azzurra (credo un blue fin sui 7 - 8 kg) gli si avventa contro come fosse il peggiore dei suoi nemici o come se non avesse mai visto un’imitazione! Non faccio a tempo a pensare: “Mamma questo mi spacca tutto”, che il pesce mi ha già sfilato 50-60 mt. Lo ferro per sicurezza (inizialmente si era ferrato da solo per ingordigia) e lui riparte questa volta verso un tronco semisommerso...... ![]() ....... dopo due minuti di dura lotta, il bambolotto parte, mi sfila altri 50-60 mt e si dirige verso la barriera. Appena ci passa sopra, la lenza si alleggerisce.... e partono il resto di bestemmie.(credo di essermi giocato le ultime carte per il paradiso) In pratica una sage 9 coda 8 si è rivelata insufficiente per pesci di queste dimensioni (con in canna un bestione del genere mi sembrava di avere uno spaghetto scotto al posto della canna). Guardo l’ora e mi accorgo che sono già le 12.00 e devo tornare al punto di ritrovo per rientrare in barca. Il pomeriggio (a causa di un piccolo infortunio di Mauri dell’equipe di Sky, per fortuna con lieto fine, 5 punti di sutura alla testa) non potrò pescare e Monica prendere il sole, perchè rimarremo in barca e tra trasferimenti e spinnisti le canne da PAM rimangono in stiva. Mi godo così qualche bel pesce sopra i 10 kg preso a spinning e a traina ![]() ![]() Il martedì ho a disposizione altre 2 ore per sondare un’altra isola. Subito mi dirigo nella parte più estrema dove spero di trovare una pass simile a quella del lunedì.
Questa volta invece mi si presentano dei coralli e una lunga flat ![]() Ci pesco per 1 ora e mezza catturando in sequenza due pesci trombetta, un blue fine intorno al kg e qualche altro pescetto, senza vedere nessun pesce di taglia
![]() ![]() ![]() Capisco anche che, se non si pesca nei cambi di marea, la pesca è difficile.
Monica da lontano mi fa cenno che è già ora di risalire in barca. Altro trasferimento. Ovviamente comincio a perdere di serenità. Non ho ancora pescato a sufficienza dopo 3 giorni alle Maldive. La notte poi, intorno alle 23.00, succede qualcosa di strano ma simpatico. Siamo ancorati in mezzo ad un fondale di circa 40 mt tra due isole con le luci della barca accese, notando che queste attiravano un sacco di minutaglia sotto la barca. Uno dei ragazzi prende un sugarello a spinning, lo innestiamo sperando di catturare uno squalo. Proviamo a cercare un’altra preda da innescare quando, a pochi metri dalla barca improvvisamente parte una mangianza di sugarelli. Sbalorditi Matteo ed io ci guardiamo, non ci pensiamo due volte, e le canne da mosca sono già nelle nostre mani. Ci fiondiamo nel tender (barchetta di appoggio sgangherata) legata alla nostra imbarcazione e in circa 40 minuti di pesca cattureremo circa 40 sugarelli. ![]() Molto ma molto divertente peccato solo non siano saliti predatori più grossi (bonito o altro)!
Il mercoledì io e Monica FINALMENTE veniamo lasciati in un’isola a dir poco paradisiaca per tutto il giorno (10.30¸16.30). ![]() Appena scendiamo noto che la marea è bassa e che ci sono dei pesci in branco che grufolano sul fondo.
Sembravano bonefish ma dopo qualche lancio capisco che invece sono dei grossi muggini che stanno “raschiando” il fondo. Lanciando a lato del branco dal niente compare un bel bluefin che attacca la mia surfcandy e dopo qualche minuto ce l’ho sotto i piedi pronto per il rilascio ![]() Decido di fare il giro dell’isola a piedi per trovare una pass tra la barriera che circonda l’isola.
Poco dopo catturerò altri due bluefin di cui uno interessante ![]() ![]() Più avanti vedrò dei pompano cacciare sulla cresta dell’onda e non appena comincio il recupero del clouser gli si avventano contro: sono almeno tre e il più grosso è di tutto rispetto per questa specie.
![]() ![]() Li catturerò tutti e tre.
Continuo il giro dell’isola e noto due bastoni che galleggiano in modo strano. Guardo meglio: sono due belle aguglie, ferme immobili. Lancio il solito clouser e dopo pochi lanci una delle due gli si avventa molto velocemente. Era una bella aguglia sul metro che non ha voluto farsi fotografare infatti sotto ai piedi si slama. Questa è l’ultima cattura della giornata, poi la marea si alza e tutto diventa più difficile. Sono passate neanche due ore e mezza e decido di dedicarmi a Monica (io e lei soli soletti su una spiaggia bianca alle Maldive, ma quando mi ricapita??!!), e poi a una bella “snorkelata”. ![]() ![]() ![]() ![]() Il giovedì, dopo un’intera mattinata di trasferimento (quindi niente sole, nè pesca) sono le 16.00 ed il capitano dirige la barca verso un’isola sottovento per passare la notte riparati dal vento.
Alle 17.30 prima del tramonto tutti (14 persone), meno l’equipaggio, decidiamo di scendere chi per fare un bel bagno, chi per pescare. Io e Matteo per pescare a mosca, ovviamente, visto che durante il giorno mi ero limitato a guardare gli spinnisti pescare qualche GT (a onor del vero è venuto fuori quello dei 20 e passa kg) e blue fine e Matteo a lavorare con l’equipe di SKY. ![]() Appena tocchiamo terra ci fiondiamo al lato destro dell’isola. Dopo pochi lanci Matteo aggancia qualcosa che dopo aver sfilato qualche metro di backing si slama.
Io sento un attacco alla mia esca con un niente di fatto. Dopo pochi minuti Matteo lancia nuovamente il suo clouser, appena l’esca tocca l’acqua, un mostro bolla, LETTERALMENTE, sulla sua imitazione. La scena che vedo, mi ricorda quello che mi era accaduto il primo giorno, e cioè che il pesce sfila un bel po’ di metri di backing lasciando Matteo impotente di fronte a tanta potenza ![]() Questa volta però il pesce non si slama sfregando la lenza sul corallo. Infatti Matteo sente ancora le testate del pesce però con un appesantimento sulla lenza.
Il pesce sicuramente ha creato una curva sfruttando qualche asperità del fondale incastrando finale e coda. Matteo prova a sforzare e questi sono i risultati: canna e coda spezzate!! ![]() Lascio a voi pensare cosa io abbia sentito uscire dalla bocca del Matteo nazionale!! (anche lui ha perso l’ultimo treno per il paradiso ;-)
Ore 18.40 rientro in barca molto amareggiati. Venerdì – Ultime ore di pesca. Ore 10.30 L’oceano è piatto, i ragazzi a spinning sono in pieno cappotto, io e Matteo decidiamo allora di provare a pescare con i grossi popper a mosca sulla barriera corallina: prendiamo per la prima volta la barchetta d’appoggio, e dopo pochi lanci Matteo aggancia un bel job sui 2 kg. ![]() Bella preda, certo che eravamo lì sperando in qualcosa di più grosso. La canna AnglerBAy X1000 per coda 15 non fa ovviamente una piega. Dopo neanche 20 minuti dobbiamo rientrare in barca perché gli altri ci aspettano senza aver visto più una pinna.
![]() Consueto noiosissimo trasferimento questa volta verso Malè.
Durante il tragitto non posso esimermi dal raccontarvi che a traina abbiamo incannato un vela sui 30kg-40kg. ![]() che dopo aver sfilato parecchi metri di lenza ed essere saltato fuori parecchie volte si è dileguato con il Cona in bocca, lasciando tutti quelli della barca con una bella bocca aperta.
Infatti vedere un vela fare quei “versi” è una di quelle cose che non si dimenticano facilmente. Sabato pomeriggio visita a Malè. Da vedere sicuramente il mercato del pesce in cui il pescato (la stragrande maggioranza sono bonito o tonnetti) viene appoggiato per terra e viene battuto all’asta. Impressionante anche vedere come almeno 25-30 macellai curino il pesce di fronte agli acquirenti. ![]() ![]() Conclusioni:
Di questo viaggio sicuramente non scorderò la bellezza dei posti, delle spiaggie, dei tramonti, del mare molto ricco di pesce di tutte le specie. Non ho pescato a sufficienza per poter dire che sia un paradiso per la pesca a mosca, certo è che, avendo pescato così poco ed avendo avuto più di un occasione per prendere il mio pesce della vita, posso dire con certezza che le Maldive sono un posto imballato di pesce e per niente disturbato. ![]() ![]() Non ho visto nessun pescatore da riva, anzi non ho incontrato mai nessuno nelle isole in cui ho pescato.
I pesci che più mi hanno mandato “via di testa” e che sicuramente mi mancheranno sono stati i carangidi (potenti e aggressivi). Tra le aspettative che avevo ce n’è una che mi ha lasciato con l’amaro in bocca, non ho visto una sola mangianza degna di questo nome. ( di esche ne avevo preparate parecchie!). Attrezzatura usata: Canne: Sage 9’#8, Shimano Nexave 9’#12, 8’8” #15 Angler bay X1000(quest’ultima fornitami da AnglerBay a tempo di record proprio qualche giorno prima di partire e rivelatasi una buona canna). Mulinelli: Capaci di contenere almeno 180 mt. di backing più la coda. Code di topo: 8 e 9 wf intermedie, 12 wf galleggiante, 15 wf galleggiante. Abbigliamento: Pantaloni e camicie a maniche lunghe e cappellino con fesa per riparare il collo dal sole e dalle ns. esche. ![]() Esche: Io come da consigli vari mi ero fatto parecchi clouser minnow in varie colorazioni, i più redditizi sui colori bianco/grigio, bianco/chartruase, bianco/giallo, gummy minnow, surfcandy popper e gurgler. (la pesca in superficie l’ho praticata poco comunque qualcosa è venuto fuori lo stesso).
Visto la possibilità di trovare i ns. pesci anche sul fondo (vedi grufolatori vari) credo l’imitazione che più si adatta a tutte le situazioni sia proprio il clouser per la sua nota caratteristica di lavorare rovescio e quindi permetterci di sondare l’acqua a varie profondità. Ah, dimenticavo, le misure degli ami: dall’1/0 al 2. ![]() Ringraziamenti:
A Monica che ha sopportato le tante ore di barca invece delle ore promesse che dovevamo trascorrere in spiaggia, senza lamentarsi, grazie anche perchè le poche ore che abbiamo trascorso in spiaggia mi ha lasciato pescare. A Raffaele (Raf) che mi ha dato un sacco di indicazioni poi rivelatisi azzeccate. A Massimo Clini (titolare di Angler Bay) per la sua disponibilità. Se volete vedere qualche preda catturata a Traina o a Spinning ed altre notizie su questo viaggio e sapere i resoconti dello staff di Caccia & Pesca Sky collegatevi a questo sito internet: http://www.bigfishadventures.tv/homepage.asp (cliccate in basso “scopri dove si trova la troupe” troverete tutto il diario di bordo giorno per giorno di questo viaggio compreso) ![]() Non posso esimermi dal dire alle Maldive un bel ALLA PROSSIMA VOLTA perchè sicuramente è da rifare!!!!!
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