ITA - Una mattina a streamer
![]() No Kill alto del Gesso della Regina
Testo e foto di Beppe Saglia
![]() Cosa c’è di meglio, il giorno successivo di un ferragosto torrido, che una buona pescata per smaltire i postumi di imponenti mangiate e abbondanti bevute?
Nulla in effetti… Eccomi quindi ad anticipare la sveglia e infilare in macchina la nuova 7,6 bianca appena montatami da quel sublime artigiano che è Jaja. Meta: il tratto no Kill alto del Gesso della Regina. Alle otto sono in pesca, nessun pescatore segnato sulla lavagnetta, nessun turista sul fiume. Si sta bene, fa fresco, una leggera nebbiolina ricopre l’acqua, rendendo l’ambiente più misterioso e selvaggio. Ho la “sensazione” che dovrebbero esserci condizioni ideali per pescare a secca. Monto la coda del 2,5 e provo a sondare la prima spianata, le correntine di testa e tutto il sottoriva. Un centinaio di pose e manco un pesce che rompe l’acqua, anche solo per un rifiuto. Ho ciccato completamente la “giusta sensazione”… ![]() Eppure in quella lama ci sono decine di trote. Cambio strategia, lego un Wooly Bugger nero. Non è il mio streamer preferito, ho pure recentemente letto che, trattandosi di un’esca tradizionale non va più, ma ha il vantaggio di essere leggerino, solo una pallina di tung in testa, ed io non ho voglia di accorciare il finale né di cambiare il tip. Giusto due colpi per provare. In realtà ne sarebbe bastato uno! Poso lo streamer dolcemente (si fa per dire…) a 50 cm dalla riva opposta, lascio affondare per un paio di secondi e, appena entra in corrente, parte lo strattone, il primo di una lunga serie. ![]() ![]() Ora…. uno ci sta, ma tutti sti salmerini??? Qui non se ne erano mai visti… Serse, il guardapesca, mi dirà poi che son risaliti dalla tradizionale dove son stati seminati. Sarà, ma è un ulteriore spunto di riflessione su quanti passi deve ancora fare questa bella riserva per migliorare e portarsi ad un livello di naturalità accettabile. ![]() Sto pensando che mi ci vorrebbe una fario per fare il grande slam dei poveri. ![]() Stavolta è lei, la regina. La regine del torrente, non del Gesso, perchè questa ha dei pallettoni rossi conturbanti oltre che geneticamente modificati. ![]() La coda galleggiante è fondamentale per pescare a streamer in torrenti e fiumi con corrente varia. Infatti solo con questa è possibile un infinito gioco di mending e rilanci che permette di guidare l’esca nel percorso voluto. La cosa sarebbe impossibile con un’affondante oltre al fatto del vantaggio di poter passare da una tecnica all’altra con estrema rapidità. Faccio troppo il furbetto e alla fine lascio il Wooly su una pianta. D’estate vado a pescare con una sola scatoletta con al max una trentina di secche, 5 ninfe e tre o quattro streamer. Mi piace stare leggerissimo… pagando un prezzo alla possibilità di scelta. Mi restano un lethal e un cone head di generose dimensioni. Opto per questo, ma è ora di aggiustare un po’ il finale. Strappo il tip e passo dallo 0,23 bicolor direttamente a un sessanta cm di 0,32. Ora si fa sul serio, anzi la meta è una e una sola. Una grossa iridea che un paio di soci quest’anno hanno già agganciato. So la zona ma non la tana. ![]() ![]() ![]() Diciamo che il posto era buono, la passata pure e il gran tirone è arrivato. Inutile dire che non ci sono stati dubbi che proprio di quella si trattasse… ![]() ![]() Tanti, quasi tutti della stessa notevole taglia. Chissà che banchetti invernali sulle uova di fario e marmorate del posto ![]() ![]() ![]() Stavolta invece, con mio gran stupore, l’esca è stata attaccata nel momento che era ferma sul fondo! ![]() ![]() Povera trota della Regina, o non scopa o come fa a non ibridarsi? ![]() Non vorrei fosse passato di moda e né io né le trote ce ne fossimo accorti! ![]() ![]() © PIPAM.org |