ITA - La Val di Daone
![]() Testo Paolo Fortunati (Pablo)
Fotografie di Paolo Fortunati (Pablo), Alberto Galeazzo (Faina) e Antonio Napolitano (Flyaenne) Quando durante una riunione di Redazione Pipam, ho appreso che tra le varie mete di scouting in Trentino saremmo dovuti andare a pescare sul fiume Chiese in Val Daone, in me si sono risvegliati ricordi ormai assopiti da oltre 30 anni!!!! Infatti, in questa valle poco antropizzata (dove tra l’altro sia telefono che internet prendono pochissimo) ero solito andare a pesca con mio padre ben 35 anni orsono, per insidiare le coloratissime e rustiche fario ed i vivacissimi salmerini del Chiese pescando sia al tocco che a spinning! (Il virus della pesca a mosca mi avrebbe infettato molto più tardi) Ed ecco che il secondo week end di Giugno di quest’anno partiamo per questa ennesima avventura alla scoperta di un’altra vallata trentina, coordinati dal Trentino Fishing (www.trentinofishing.it) che ci ha messo in contatto con l’Associazione Pescatori Dilettanti dell’Alto Chiese (www.associazionepescatorialtochiese.com), nella persona del Vice Presidente Christian Turrini! Purtroppo l’amico Remo (Unbreakablefly) all’ultimo momento è stato costretto a rinunciare, di conseguenza questa volta il team sarebbe stato composto da Alberto (La Faina), Antonio (Flyaenne) ed io! Mi incontro con Antonio, che arriva dalle Marche, nei pressi del casello di Brescia Est dove lascio la macchina per unirmi a lui, mentre Alberto ci avrebbe raggiunti nel tardo pomeriggio direttamente sul posto. Da qui proseguiamo verso nord (la direzione per raggiungere Pinzolo e Madonna di Campiglio) percorrendo infine la SS 237 che costeggia il lago d’Idro al termine del quale, dopo una ventina di km, si giunge a Pieve di Bono, dove si gira a sinistra per imboccare la Val Daone. Arriviamo verso le 12 presso l’Hotel Ristorante Da Bianca in località Vermongoi (www.ristorantedabianca.it) dove avemmo soggiornato per l’intero week end (nella struttura viene messa a disposizione anche la connessione internet Wi-fi).
Vista l’ora, approfittiamo immediatamente dell’ampia sala ristorante con vetrate panoramiche, per degustare i succulenti piatti della cucina tradizionale superbamente presentati: pappardelle casereccie al ragout di cinghiale, e per stare leggeri un bel piatto di salsiccia e tranci di formaggi locali alla piastra con contorno di polenta di patate con formaggi e spek, il tutto innaffiato da una ottima e ghiacciata Weizenbier. Un paio di bicchierini di grappa stravecchia Diciotto Lune completano il pranzetto e ci preparano adeguatamente alla pescata pomeridiana!! ![]() Dopo pranzo ci raggiunge Christian che ci accompagna all’inizio del tratto NOKILL5 sul fiume Chiese, (riservato sia alla mosca che allo spinning) che va dal tratto a monte del ponte in località Dastion per circa 1,6 km fino alla Località Vermongoi, giusto sotto il nostro albergo. Il tratto inizia con un piccolo “canyon” a monte del quale c’è una bella cascata che crea una profonda buca, e proprio qui mi rendo conto di aver già pescato con mio padre negli anni 80 a spinning….. ricordo di essere riuscito a lanciare il mio artificiale fin sotto la cascata e di aver catturato diverse trote fario dalla livrea scurissima e puntinata di un rosso vivo, non grandi ma rustiche, dalle dimensioni adeguate ad un torrente alpino. Christian Turrini con Pablo e Flyaenne sul ponte in località Dastion, inizio del NOKILL5 Per l’appunto, se siete amanti delle grosse catture anche in piccoli fiumi e torrenti di montagna, la Val Daone non è posto che fa per voi. Qui la taglia media è attorno ai 20-25 cm e per soddisfare la vostra voglia di grosse prede in piccole acque dovrete cercare altrove, in riserve turistiche dove vengono immessi grossi esemplari anche in alta quota. Perche dovete ricordare che più in alto si va e meno nutrimento le trote possono trovare! Certo in qualche profonda buca qualche grosso esemplare lo si può scovare (come è successo all’amico Antonio che ne ha persi un paio stimati sui 40 cm), perchè qui ha l’opportunità di cibarsi con tutta calma di quanto madre natura vi fa convogliare. In questi ambienti prede come avannotti, piccole trote, larve, ninfe e vari tipi di insetti terrestrial e non, si possono trovare in grandi quantità, a differenza di quanto le correntine e le buchette del piccolo corso del torrente non possono invece offrire. Tornando a noi, nonostante il pranzetto “leggero”, con Antonio abbiamo pescato circa tre quarti di riserva NOKILL5 risalendo quasi fino al nostro albergo. La conformazione è a carattere torrentizio, con piccole buche, raschietti e piccole lame; si tratta di una tail water, in quanto a monte c’è un bellissimo lago artificiale denominato di Malga Boazzo, che ne regola livelli e temperatura costante dell’acqua, rilasciandola sempre dal punto più profondo. ![]() Profonde buche e correntine all’inizio del NOKILL5, a destra il piccolo “canyon”. Tratto centrale del NOKILL5 molto torrentizio. La Natura è più forte dell’uomo!!!! Pur senza vedere bollate, si può pescare a secca in caccia praticamente tutto il giorno, ma non appena parte una schiusa il fiume si anima e permette una pesca più selettiva alla ricerca degli esemplari più grossi. Risalendo è bene evitare rumori inutili, cercando di rimanere nascosti dalla vegetazione oppure dietro ai massi, in questo modo si riescono ad ingannare gli esemplari più diffidenti, che solitamente se ne stanno tranquilli in tana. In questo tratto la taglia media che abbiamo riscontrato è attorno ai 20-25 cm, con gli esemplari più grossi e dalla livrea più spettacolare sempre catturati nei pressi di buche o dietro a grossi massi. Il tratto è ben popolato e la cosa bella è che, se si fanno le cose per bene, in ogni posto dove dovrebbe esserci una trota, la cattura è quasi assicurata!! Ogni buca va affrontata con circospezione ed in assoluto silenzio. ![]() Fario rustica del NOKILL5 Pablo e Flyaenne, chi scenderà a fare due lanci? . Pablo in un tratto avanzato del NOKILL5. Antonio in cerca di prede. . Verso sera arriva anche Alberto La Faina ed abbiamo così potuto assaporare insieme a lui i gustosi piatti proposti dalla tradizionale e gustosa cucina dell’albergo! Ci raggiunge anche Christian che ci propone l’itinerario per il giorno seguente e cioè la riserva NOKILL4 in località Nudole. Pare che qui il paesaggio sia assolutamente incantevole, pane per i denti del nostro fantomatico Pelan, il Drone più indisciplinato dell’Universo!!!! Il mattino successivo, dopo una sontuosa colazione culminata con un favoloso strudel caldo con una pallina di gelato alla crema, facciamo brevemente il punto della situazione: ci muoveremo con una sola macchina e ci fermeremo in ogni buon punto per poter fare qualche ripresa e per “scaldare” il piccolo Pelan!!! Il tratto in località Nudole si trova a monte del lago di Malga Boazzo e durante il tragitto sulla stradina che lo costeggia dall’alto, decidiamo di fermarci in uno spiazzo panoramico per fare qualche ripresa. Il lago di Malga Boazzo. Il nostro Pelan-Drone mentre ispeziona il lago. Il luogo è quasi fiabesco, i boschi e le cime dei monti si rispecchiano nelle acque trasparenti del lago ricco di trote che qui possono raggiungere dimensioni ragguardevoli! Sulla sponda oppposta una cascata molto alta si getta nel lago…. Anche qui i miei ricordi sono tornati indietro di oltre 30 anni, quando con papà scendevamo nei pochi punti pescabili sulle sponde del lago per catturare splendide trote fario, oppure andavamo alla ricerca delle pozze più profonde del fiume (a valle del lago) dove poter insidiare gli esemplari più grossi! C’era un posto ad esempio, dove ad inizio stagione quando c’era ancora la neve, dovevamo legarci con delle corde di sicurezza in quanto si pescava su una grande roccia scivolosa a picco sul fiume, proprio nei pressi di una cascata che creava una pozza molto profonda, ricca di magnifiche e scurissime fario!!! Dopo la pausa “memore-paesaggistica”, proseguiamo salendo oltre il lago fino a raggiungere la località Nudole dove parcheggiamo la macchina in uno spiazzo apposito e ci cambiamo preparando l’attrezzatura da pesca, fotografica e da ripresa. Si prepara tutta l’attrezzatura. Il NOKILL4 (anche questo riservato sia alla mosca che allo spinning)che va dal tratto a monte del ponte dell’Ortigheta, per 1,3 km fino alle cascate in fondo alla Piana di Nudole, si trova ad una altitudine di poco piu di 1500 m, all’interno del Parco Naturale Adamello Brenta. Qui il Chiese diventa un piccolo torrente di montagna che scorre in un avvallamento pianeggiante a monte del quale si inerpica fino ad un altro lago chiamato di Malga Bissina. Nella prima parte a risalire incontra il laghetto di Malga Nudole popolato da Salmerini coloratissimi, per poi risalire dapprima serpeggiando tra i prati, per poi scorrere in mezzo al bosco fino al punto in cui il terreno inizia una brusca risalita verso il lago di Malga Bissina, ad una diversa altitudine; qui si trovano le buche più profonde nascoste tra grossi massi che possono riservare piacevoli sorprese! Uno dei tanti cartelli che danno indicazioni su percorsi turistici. Iniziamo a pescare nei pressi dell’emissario del laghetto in quanto notiamo diverse bollate: sono tutti salmerini di dimensioni medio piccole ma in frenetica attività. Proseguiamo poi fino all’immissario ed anche oltre, effettuando diverse catture con piccoli terrestrials, cercando di sfruttare il momento propizio divertendoci come dei bambini!!!
Risalendo incontriamo numerosi spot interessanti alternando catture di salmerini, fario e persino un temolo, frutto di un’immissione sperimentale dell’anno scorso da parte dell’Associazione!! Peschiamo in caccia a vista per tutto il tratto di torrente serpeggiante nei prati, mentre il nostro Pelan-Drone imperversa nella vallata schivando pericolosamente i pochi tralicci elettrici, cime ondeggianti di pini e provocando rapaci autoctoni del luogo *8))
Molto interessante il tratto nel bosco, dove l’inclinazione del terreno inizia ad essere in leggera pendenza, creando qualche bella buca in mezzo alla vegetazione dove cercare esemplari più corposi. In effetti tutti e tre riusciamo a catturare qualche bella e scura fario e qualche salmerino “testagrossa” negli spot che incontriamo, fino a quando la risalita inizia a farsi più impegnativa!
Qui il Chiese scorre tra grossi massi, creando cascatelle più o meno alte, pozze interessanti e buche importanti. Ad un certo punto sbucando dal bosco, ci affacciamo molto cauti sul torrente….. tra i massoni ci sono delle belle correntine che convogliano in una buca più grande nella quale giace un pino semisommerso…sotto i rami di questo pino notiamo alcuni bei pesci tra cui uno molto bello. Tento io la sorte cercando di aggirare lo spot silenziosamente, dapprima scendendo leggermente per poi inerpicarmi sui grossi massi scivolosi…. Giunto sull’altra sponda e nascosto alla vista dei pesci, monto un grosso terrestrial in foam con zampette in elastici imitante un grosso grillo ed aumento anche il diametro del finale vista la posizione “pericolosa” della trota più bella….. Alla prima passata buona faccio scorrere il finale fin sotto le fronde semisommerse e……vedo sparire il mio terrestrial in un piccolo gorgo…ferro eee…..niente di fatto!!!!! Recupero il finale e noto che è spezzato a metà….probabilmente danneggiato poco prima tra le rocce! *8((.....“Dannazione…” (non ho detto proprio così *8))… e poi sono io che dico di controllare sempre mosca e finale dopo il minimo attrito sulle rocce!!!!! Pazienza, è stato divertente lo stesso!! Nel frattempo Alberto decide di sguinzagliare il piccolo Pelan-Drone per esplorare la zona a monte di dove eravamo noi, in quanto il torrente iniziava ad avere una pendenza notevole e tutto era nascosto da grossi massi. Al segnale entusiasta di Alberto, Antonio inizia ad arrampicarsi con l’agilità di uno stambecco e con il fiuto di un lupo che annusa un branco di pecorelle!!!! Con le sue gambette muscolose in un attimo arriva in alto affacciandosi su una splendida buca lambita da un’alta cascata!!! Per un po’ scompare alla nostra vista ma poi, quando il Drone lo filma con la canna piegata, decidiamo anche io ed Alberto di raggiungerlo….. aveva appena perso due bellissime trote stimate sui 40 cm (forse una anche oltre) dapprima a ninfa e poi a streamer, pescando sotto la cascata: posto meraviglioso, assolutamente da riprovare!!!!!
Nel frattempo si è fatta sera e decidiamo di rientrare percorrendo i numerosi sentierini nel bosco fino a che incontriamo la stradina del percorso guidato che ci conduce fino al parcheggio dove avevamo la macchina! Durante il percorso notiamo che tutta la zona è organizzata per l’accoglienza di visitatori appassionati di passeggiate in montagna, indicazioni sulla flora e sulla fauna nelle quali ci si può imbattere, spazi attrezzati per potersi rilassare ammirando la bellezza del luogo. Insomma un posto dove si può portare anche la famiglia che, durante la nostra azione di pesca, può tranquillamente svagarsi e godere delle bellezze alpine di questi luoghi!
Giunti in albergo stanchi per le scarpinate della giornata, dopo una doccia ristoratrice ci incontriamo con Christian e la sua famiglia che si uniranno a noi per la cena le cui prelibatezze non starò a descrivervi, spero avretre la possibilità di gustarle di persona! Christian è un ragazzo molto attivo nell’Associazione, ed oltre ad avere una splendida famiglia che lo supporta, è sempre sul fiume per effettuare vigilanza, per controllare le condizioni delle acque, per tenere puliti i sentieri per i pescatori e mille altre cose, insomma prende sul serio la carica di vice presidente affidatagli e tiene alle sue acque quasi quanto alla sua famiglia; vi consiglio di contattarlo qualora aveste intenzione di recarvi in questa splendida valle! Il giorno successivo, visto il poco tempo a disposizione, decidiamo di rinunciare alla pescata in Val di Fumo consigliataci da Christian, per via delle quasi due ore necessarie per arrivarci (dovremo assolutamente tornare per farci una pescata)!! Optiamo quindi per un tratto in bassa valle e per la precisione il NOKILL2 (riservato alla sola mosca artificiale) nel comune di Pieve di Bono, che va dal tratto a monte del ponte nord della Centrale di Cimego, per 2,1 km fino alla strada comunale “Via al Ben”.
Abbiamo solo poche ore a disposizione e per di più sono quasi le 10, quindi scegliamo un tratto centrale della riserva con delle belle correntine per vedere di catturare qualcosa di interessante! Il Chiese qui si presenta come una risorgiva, con fondo di ghiaia e sabbia, con erbe acquatiche quali il ranuncolo ed acqua dalle trasparenze stile “gin clear water”!! La strada è abbastanza lontana in questo tratto e ci sentiamo immersi nella natura di fondovalle, con grandi alberi e vegetazione riparia. Decidiamo di battere una zona ancora in ombra, dapprima a streamer riuscendo solo a muovere qualche pesce. Ma poi passiamo ai grossi terrestrials fatti patinare dietro i massi e lungo le correntine vicino ai ciuffi di ranuncolo acquatico, dove dovrebbero celarsi le trote. Infatti dopo qualche “manovra” la musica cambia e riusciamo tutti e tre ad allamare alcune belle trote fario che aggrediscono con cattiveria inaudita i nostri terrestrials!!!
Risalendo fuori dalla zona in ombra, scorgiamo qualche bollata interessante e cerchiamo di approfittare più possibile visto che la calura avanza e probabilmente a breve l’attività dei pesci rallenterà! Ci alterniamo nell’azione di pesca riuscendo a catturare ancora qualche bella trota fario, pescando a secca con piccole effimere imitanti gli insetti che ancora si vedono sull’acqua, ma poi giunge l’ora del rientro e decidiamo di smettere. In questa stagione l’attività dei pinnuti è concentrata, come del resto ovunque, nelle prime ore del mattino ed a tarda sera, ma nonostante abbiamo pescato in tarda mattinata abbiamo avuto la percezione che il tratto è ben popolato, con pesci rustici e poco avvezzi a mostrarsi!!! Insomma anche questa uscita i Trentino è stata molto appagante, ci ha fatto apprezzare la pesca su pesci veri, delle dimensioni giuste per i luoghi, in ambienti incontaminati che vi potranno dare la possibilità di staccare completamente dalla routine quotidiana!
Vi meraviglierete dei colori e dell’energia dei salmonidi della Val Daone, dalle fario sulla cui tavolozza scura sono stati dipinti puntini di un rosso Ferrari che le fanno ruggire di potenza, agli stupendi salmerini creati per confonrdersi con i variopinti “fondali” dei riali e dei laghetti alpini, con coloratissime livree che variano dal tigrato, al marmorizzato al leopardato, con tonalità dal verde scuro al giallo fino all’arancio, le cui pinne sfumano dall’arancio vivo al nero contornato di bianco brillante! Se a tutto questo aggiungiamo una natura spettacolare che ci circonda, con animali selvatici in libertà: dai verdi ai marroni della vegetazione, dai bianchi ai grigi delle rocce, fino al blu cobalto del cielo a volte macchiato da nuvole bianche, possiamo tranquillamente affermare di essere stati in Paradiso!!!! Un ringraziamento particolare va ad Christian Turrini, attivissimo vice-presidente dell’Associazione Pescatori Dilettanti Alto Chiese ed al Trentino Fishing grazie al quale anche questo week end è stato possibile. Un grazie anche ai miei compagni di avventura Antonio Napolitano, Alberto Galeazzo ed al suo indisciplinatissimo Pelan-Drone!! Alla prossima avventura!!
Siti e contatti utili: Per permessi, zone di pesca, viabilità e regolamenti: ASSOCIAZIONE PESCATORI DILETTANTI ALTO CHIESE: http://www.associazionepescatorialtochiese.com/index.html TRENTINO FISHING: http://www.trentinofishing.it/homepage PARCO NATURALE ADAMELLO BRENTA: http://www.pnab.it/ ALBERGO RISTORANTE DA BIANCA: http://www.ristorantedabianca.it/ Paolo Fortunati (Pablo) Email Pipam: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Email privata: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Mobile: +39 335 8436130 © PIPAM.it |