LA PESCA A MOSCA (DVD)
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RECENSIONE |
Quando il mio amico Marco Oliosi, durante la telefonata che gli feci dopo averlo visto, mi chiese -“ Come l’hai trovato ? “- , gli risposi. -“ Fare un DVD di pesca a mosca, in Italia, è già un successo di per sè”-
Siamo ancora un paese giovane per questi sistemi di comunicazione. Tra l’altro, è uno dei pochi in circolazione. In più, se il prodotto che è venuto fuori è di primissima qualità, l’idea è ancora più lodevole. Il Presidente del Silver Salmon Club – U.N.Pe.M. Verona, in collaborazione con la Regione Veneto, ha saputo condensare la filosofia della pesca a mosca in un DVD molto gradevole. All’inizio, la voce del grande Claudio Capone ci narra la genesi della mosca, ricordandoci i personaggi più illustri di questa nobile arte. Il Dr Alessandro Pinna, in riva al Fibbio, risorgiva a prova di nervi, divide gli insetti nelle macro famiglie, spiegandoci anche le varie fasi delle loro mutazioni. Il capitolo successivo riguarda i pesci. Il Dr Paolo Turin, tra una marmorata e una fario, ci mostra le loro splendide livree e spiega in maniera dettagliata come riconoscerle. Le mani di un emozionato Gigi Pironi, valente costruttore del nostro paese, si esibiscono al morsetto. Suoi sono i passaggi per costruirsi le prime mosche. E tutti noi sappiamo che soddisfazione dà pescare con le proprie imitazioni. I volteggi di Uwe Rieder, caro amico e lanciatore provetto, spiegano i principi fondamentali del lancio con la coda di topo. Molto efficace lo slow motion, che aiuta a capire la dinamica dell’overhead e del rolè. E in ultimo il gran finale. Finalmente sull’acqua a pescare. Apre le danze Angelo Piller, mimetizzato perfettamente tra le pietre del Piave. Si muove con passo furtivo e cattura temoli che per la maggior parte dei pescatori a mosca rappresentano un sogno. In un paesaggio che non ha nulla da invidiare a un grande fiume americano, Marco Oliosi pesca a secca nel suo Adige. Lanci sicuri, tecnica raffinata e ferrata fulminea. Si muove come se l’acqua fosse il suo elemento naturale; e anche per lui dei gran bei pesci. Fugaci ma intense scene di pesca anche per Fernando Biondani , l’inventore di una delle mosche più micidiali che io conosca, la Sguanfa. Che dire. Un lavoro che scorre bene e che soprattutto invoglia ad andare al capitolo successivo, per vedere cosa succede. E’ doveroso ricordare anche chi sta dietro le quinte, come Boris Salnicoff, che, con la sua macchina da presa, ha saputo regalarci veramente delle belle inquadrature. Seguire questi ragazzi sul fiume non deve essere stato facile. Lo si evince dalle riprese a pelo d’acqua, ardite! Bravo Presidente, aspettiamo adesso il sequel. |
Valerio Santagostino (BALBOA)
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