Gilet da pesca

2005 di Gianni Cannonero
Di gilè da pesca ne esistono di centinaia di modelli, dai più semplici e commerciali da pochi €uro ai più specifici e tecnici dal prezzo commisurato …. Alla firma del modello.
Un gilè, specialmente per un pescatore a mosca, deve essere con tasche capienti commisurate al numero e alla dimensione delle scatole di mosche che deve ospitare, capace di contenere anche impermeabile, panino e bottiglietta d’acqua per le uscite “full time”, corto da consentire la pesca in wading, comodo e il più possibile idrorepellente se indossato sopra l’impermeabile in caso di pioggia. Un mio problema è sempre stato l’eccessivo peso delle cose che mi porto dietro e che si scarica immancabilmente sul collo lasciandomi dopo un intero giorno di pesca sudato e dolorante.
Esiste in commercio quello a cui sto pensando? Sì, forse. Ma dove e a quale prezzo ? Per cui decido di provare a … farmelo da solo!.
Dopo vari studi e qualche tentativo un giorno, in occasione della Fiera Patronale, gironzolavo tra le bancarelle alla ricerca di uno spunto quando, forse sulla bancarella di un cinese, vidi …. quello che mi serviva ! Un marsupio verticale, di quelli monospalla, con ampie e numerose tasche, esterne e interne , in materiale sintetico, in colore mimetico. Ce n’erano di due colori, marrone-verde e grigio-nero. Chiedo il prezzo: 5 €uro. Ne prendo subito due. La vista della forma mi aveva già dato l’idea giusta.
Ecco il risultato e come l’ho realizzato.


Fig. 1 – Il gilet.

Fig 2 -  Il gilet fronte e retro.

Materiale occorrente: (i prezzi, indicativi, si riferiscono al solo materiale acquistato)
  • due marsupi monospalla come quelli in figura (3) (5 € cadauno)
  • uno zainetto o parte di borsone, al centro in figura (1)
  • Alcuni metri di cinghie da zaino o simili (c) acquistabili o recuperabili da un vecchio zaino o da qualche borsone ecc., anche di larghezza diverse (disegno 1).
  • Un paio di confezioni di rivetti. (2 €)
  • Due clip di chiusura recuperate dai due marsupi
  • 4 bottoni automatici di grosse dimensioni. (1,5 €)
  • 4 bulloncini a testa piatta con 4 galletti a vite
  • Filo da calzolaio con ago di dimensioni adatte.

Costruzione dello scheletro:

1)- La prima cosa da fare è stabilire la “taglia” ovvero la lunghezza delle cinghie che formeranno lo scheletro del gilè. Nel disegno più sotto sono indicate e numerati gli spezzoni di cinghia necessari la cui lunghezza deve essere adattata alla corporatura del singolo. Le misure indicate sono per una taglia XXL (la mia !), prendetevi le misure e regolate la lunghezza degli spezzoni di conseguenza.


Disegno 1 – Lo scheletro.

Spezzoni occorrenti:


  • 2 pezzi costituenti la le due bretelle verticali – lunghezza = 102 cm, larghezza sui 5 cm
  • 1 pezzo unico (o più pezzi) costituente la bretella orizzontale – lunghezza = 146 cm (con segmenti rispettivamente di 18, 40,30,40,18 cm), larghezza sui 5 cm
  • 2 pezzi costituenti la bretelle diagonali – lunghezza = 40 cm, larghezza 3 o 4 cm.
  • 1 pezzo costituente la bretella orizzontale sulla schiena, lunghezza = 25 cm, larghezza sui 5 cm
  • le due clip di plastica staccate dai marsupi con relative cinghie e fibbie di regolazione tagliate delle misura adatta.


2) - Una volta ricavati gli spezzoni occorre assemblarli come in figura utilizzando i rivetti. Prima di fissarli definitivamente misuratevi lo scheletro così costruito e fate in modo che si adatti alla vostra corporatura tenendo presente un certo margine se intenderete indossarlo anche sopra eventuali altri capi di abbigliamento.

3) - Per ultimi fissate le cinghiette con le clip in modo che possano eventualmente scorrere in verticale sulla bretella. Tagliare la parte eccedente lasciandone comunque un pezzo sufficiente a scorrere nelle fibbie per adattarsi agli indumenti indossati.(fig. 7)

4)
- Fate un’ulteriore misura e quando il tutto è a posto procedete anche alla cucitura delle giunzioni, almeno per quelle più sollecitate. (attenzione ! – i soli rivetti non sono sufficienti).
Lo scheletro del gilè è pronto.
Preparazione delle tasche:

I due marsupi, essendo uguali, sono entrambi “destri”. A noi ne occorre uno destro e uno sinistro, per cui:
5) – tagliate uno dei marsupi subito sopra la tasca avendo cura di lasciare almeno un centimetro di stoffa per ricucirlo.

6)
– prendete la parte tagliata e rivoltatela in modo che il triangolo di stoffa da “destro” diventi “sinistro”

7)
– ricucite accuratamente insieme le due parti(fig.6). Il marsupio è diventato sinistro.(fig. 4)

8)
– Staccate la taschina che, nell’operazione, è rimasta rivolta all’interno.

9)
– ricucitela sulla tasca del marsupio così ottenuto. (fig. 5)


Fig. 3 – Il marsupio originale. --- Fig. 4 – Il marsupio tagliato e ricucito.


Applicazione delle tasche: (fig 5- 6 – 7 8)

I due marsupi così modificati (uno destro e l’altro sinistro) sono pronti per essere applicati allo scheletro.
10) – Posizionate il primo marsupio sullo scheletro facendo in modo che la parte inferiore della tasca sia allineata con la bretella.

11)
– Cucite la parte superiore alla bretella verticale e, successivamente anche la parte centrale (anche alla bretella diagonale), subito sopra la tasca (fig. 7).

12)
– Applicate due bottoni automatici alla tasca in modo da farla collimare con la bretella e applicate alla medesima l’altra parte dei bottoni. Chiudete i bottoni, bretella e tasca saranno fissati ma, nel caso vi troviate ad attraversare un tratto di acqua profonda potrete “sbottonare” le tasche, tenerle sollevate per non annegarne il contenuto, superare il tratto profondo e riabbottonarle. (fig. 8)

13)
– Eseguite ancora le ulteriori cuciture che riterrete necessarie, applicate eventuali fregi, stemmi o quant’altro vi piaccia per coprirle e la parte frontale del gilè è pronta.



Fig. 5  – la taschina ricucita.
Fig. 6 – La cucitura della tasca, stemmi e accessori.

Fig. 7 – il marsupio fissato allo scheletro.
Fig. 8 – la parte lasciata libera da cuciture e fissata con i dure bottoni automatici.

Tascone posteriore:

Posteriormente potete applicare un tascone (come il mio, fig. 1) ricavato da un borsone da viaggio o uno zainetto (io ne ho usto uno avuto in omaggio con un abbonamento a una rivista, fig. 10) o fare in modo che si possano intercambiare, uno più piccolo e leggero per la pesca abituale, uno più capiente, per eventuali pescate più impegnative (laghetti di montagna, giornata intera lungo un torrente, ecc). Se ne intendete utilizzare uno potete fissarlo ai 4 lati con dei rivetti e quindi applicare delle solide cuciture altrimenti: Posteriormente potete applicare un tascone (come il mio, fig. 1) ricavato da un borsone da viaggio o uno zainetto (io ne ho usto uno avuto in omaggio con un abbonamento a una rivista, fig. 10) o fare in modo che si possano intercambiare, uno più piccolo e leggero per la pesca abituale, uno più capiente, per eventuali pescate più impegnative (laghetti di montagna, giornata intera lungo un torrente, ecc). Se ne intendete utilizzare uno potete fissarlo ai 4 lati con dei rivetti e quindi applicare delle solide cuciture altrimenti:

Fig. 9 – fissaggio tascone posteriore.
Fig. 10 – Zainetto in alternativa al tascone.

Applicazione Tascone intercambiabile:

14) – posizionate il primo tascone sulle bretelle posteriori e segnate con un pennarello i punti di fissaggio sia sul tascone che sulle bretelle
15) – con una fustella eseguite i fori del diametro dei 4 bulloncini
16) – da uno spezzone avanzato di cinghia ricavate 4 tasselli quadrati e forateli con la fustella (li useremo come rondelle)
17) – posizionate il tascone, applicate i bulloncini, le rondelle di stoffa e chiudete con i galletti facendo in modo che rimangano all’interno della tasca. (fig.9)
18) – ripetete la stessa operazione con lo zainetto cercando, se possibile (ma non necessariamente), di sfruttare gli stessi buchi.
In questo modo potete facilmente sostituire la tasca posteriore (anche sul posto di pesca) con quella più adatta. Un ulteriore rinforzo, se si rendesse necessario, potrebbe essere la cucitura di alcune strisce di velcro per aumentarne la compattezza (non applicate nell’esempio descritto).


Fig.11 – nelle tasche del gilè hanno trovato posto (escluso tascone posteriore)– 8 scatole di mosche, Forbici grandi, Pinze e Pinzette, Temperino, Accendino, Colla stick, Finali, Portafili, 4 Bobine di filo, Torcia con fibra ottica, Premessi di pesca, Piombini (!?), varie ed eventuali. Posteriormente: altre 3 scatole di mosche, impermeabile, 2 panini, i bottiglia d’acqua 0,5.
Fig.12 – Applicati esteriormente: Spillo di servizio, Portasilicone, Lente a compasso (fig.13) per legare le mosche. Tutti oggetti fai da me.
Fig. 13 – La lente apribile a compasso per legare le mosche (per chi non porta abitualmente gli occhiali, ma ha problemi di vista sull’infilare l’occhiello della mosca). Molto utile insieme alla torcia a penna con fibra ottica (gli amanti del “coup de soir” possono avere le mani libere e non proiettare fasci di luce in acqua alla sera).
Vantaggi:


  • è completamente aperto e consente quindi il massimo della traspirazione
  • ci sta un sacco di roba (fig.11)
  • il peso di tutto il materiale è suddiviso, come uno zaino, sulle spalle e non anche sul collo con ovvio sollievo anatomico.v
  • consente l’aggiunta di eventuali ulteriori tasche laterali staccabili.
  • può sempre essere modificato applicando o sostituendo nuove tasche, mantenendo la struttura
  • COSTA VERAMENTE POCO !


Svantaggi:

  • Non è un capo “firmato” (ma potete sempre farlo Voi!)
  • Forse è leggermente più pesante di un capo “tecnico” ma non è nulla in confronto al peso della roba che ci metteremo dentro.


Note generali:

ogni volta che tagliate un cinghia abbiate cura di “bruciare” con un accendino il bordo tagliato per evitare che in seguito si sfilacci. Al termine potete anche spruzzarlo con una bomboletta di silicone spray (quello venduto nei bricolage per impermeabilizzare tende da campeggio) in modo che aumenti la sua idrorepellenza.
Quello raffigurato è il prototipo e, finora, modello unico. Il tempo impiegato tra il primo taglio di forbici e il risultato finale è stato veramente molto. Molte variazioni sono avvenute “in corsa” e alcune dopo 6 giorni di intenso uso estivo in Slovenia-Austria-Val Ferret (rinforzo di alcune cuciture, spostamento e ridimensionamento di un paio di cinghie, ecc). L’uso pratico in queste giornate si dimostrato anche superiore alle mie iniziali aspettative. Un risultato l’ho sicuramente ottenuto: meno sudore e non più male al collo (dato il peso del materiale che abitualmente mi porto dietro, nel timore che mi manchi qualcosa !)
Per chi volesse cimentarsi nell’opera consiglio di partire dalla ricerca delle tasche (marsupi, borselli, ecc.) e successivamente delle cinghie o cinture. Perdete un po’ di tempo e frequentate qualche fiera di paese (si trova di tutto !). Successivamente la soluzione tecnica e le misure dei componenti devono essere scelte in relazione ai materiali reperiti.


Fig. 14 – la tasca porta accessori.
Fig. 16 – Le taschine con i finali e la Penna-torcia .
Fig. 15 – Le tasche stracolme.
Fig. 17 – Vista posteriore del borsone.


Buon divertimento!

Gianni Cannonero (GiCo)

© PIPAM.com

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