La Spremitura dei temoli pinna blu nell’incubatoio della Società Valsesiana Pescatori Sportivi (SVPS)



La Spremitura dei temoli pinna blu
nell’incubatoio della Società Valsesiana Pescatori Sportivi (SVPS)

Word and photo Gianfranco “GiBi” Baudone
Tempo di lettura: 10 minuti


  Maggio 2014


La Società Valsesiana Pescatori Sportivi (SVPS), ormai da alcuni anni, porta avanti un interessante progetto di reintroduzione e tutela del temolo pinna blu endemico dell'Alta Valsesia: forti della certificazione genetica di temolo padano, provvedono alla spremitura ed alla lenta reintroduzione in alcuni tratti del Sesia costantemente monitorati.
Nel Maggio scorso grazie alla disponibilità del Presidente della Società Valsesiana Pescatori Sportivi, Savino Re, ho assistito alla spremitura dei temoli “pinna blu” ospiti dell’incubatoio della Società.
La riproduzione artificiale dei temoli è stata svolta in più giorni nel mese di Maggio.
L’attività ha previsto in primo luogo la valutazione del grado di maturazione dei temoli di maggiore dimensione (>25 cm) stabulati nell’allevamento di proprietà della SVPS.
Recuperati i pesci dopo aver abbassato il livello dell’ampia vasca che li ospitava, sono stati separati i maschi dalle femmine, trasferendo i pesci che mostravano segni di maturità sessuale in opportune vasche e reimmettendo nella vasca d’origine i pesci che invece non dimostravano alcun segno di maturità.

La vasca in cui vengono conservati i riproduttori


La fase di abbassamento del livello della vasca

Le spremiture sono state efffettuate sotto la supervisione del Dr. Cesare Puzzi di Graia Srl, la società cui è affidata la consulenza scientifica del progetto: la spremitura delle femmine “mature” ha prodotto circa 7 litri di uova pari alcune decine di migliaia, che sono state fecondate mano a mano che si procedeva alla spremitura.

Spremitura di una femmina


Spremitura di un maschio


Uova fecondate: prima spremitura della prima giornata

Trascorsi una quindicina di giorni sono state osservate le prime larve e la schiusa completa delle uova è stata portata a termine trasferendo le stesse su culle di rete con maglie di dimensione sufficiente a sostenere l’uovo e permettere alle neonate larve di nuotare via, separando così in maniera ottimale le larve di temolo dalle uova non fecondate.

Una delle culle di rete

La percentuale di schiusa è stata stimata intorno al 50% delle uova ottenute.
Lo svezzamento delle larve è iniziato al riassorbimento completo del sacco vitellino con artemia salina a cui gradualmente è stato aggiunto un mangime “starter” secondo un protocollo in fase di perfezionamento.

Le larve nelle vasche di svezzamento

Nel mese di Giugno le larve sono state trasferite nell’allevamento, in vasca di cemento ad essi dedicata e parzialmente ombreggiata.
La mortalità in fase di svezzamento è stata superiore all’anno precedente e stimata intorno al 50 %.
Le prospettive dell’allevamento di Locarno, finalizzate al recupero del temolo, passano necessariamente per un progressivo incremento degli stock in allevamento e in stabulazione.
Le quote di rimonta vanno calcolate in base agli spazi disponibili, con l’obiettivo di arrivare entro 3-4 anni ad ottenere alcune centinaia di migliaia di temolini da ripopolamento, necessari a sostenere la popolazione del Sesia in attesa di una soluzione dei problemi ambientali che permetta alla popolazione di automantenersi con successo.
I problemi ambientali sono ben noti e sono essenzialmente riconducibili a piene rovinose, opere di frammentazione fluviale, sottrazioni d’acqua ad uso idroelettrico, interventi di alterazione morfologica dell’alveo del fiume e in ultimo l’attività predatoria del cormorano (anche se da qualche anno è attuato il piano di abbattimento che ha portato a limitare la presenza di questo nemico del temolo).
Intanto alcuni risultati cominciano a vedersi con catture, nei tratti dove sono stati immessi i temoli, e con l’osservazione della riproduzione di temoli rilasciati negli anni scorsi.
Quest’anno sono stati immessi in Sesia nella parte alta della valle circa 22.000 temolini, mentre un’adeguata quota di rimonta e stata trattenuta presso l’allevamento di Locarno.



Gianfranco Baudone (Gi.Bi)



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