I fondamenti del lancio

21/11/01

di Massimo Magliocco

Un veloce excursus su come lanciare le varie code.

Coda in asse nel lancio indietro a 45°. Qualunque sia il piano di lancio, l’asse deve essere sempre rispettato.

Quando qualche decennio fa mi accostai alla mosca, mi resi conto, fin dall’inizio, che per apprendere la tecnica di lancio era necessario un discreto impegno poiché essa possedeva delle inconfutabili differenze in confronto alle altre tecniche. Il tutto era poi enfatizzato dal fatto che spesso si era costretti ad imparare da soli con quei pochi veicoli che allora erano disponibili, come vecchi testi stranieri mal tradotti o peggio ancora attraverso qualche sedicente istruttore che finiva per darti il colpo di grazia. Oggi, le 'matricole' dei moschisti, hanno molta più facilità ad apprendere le dinamiche che regolano il lancio rispetto ad allora, poiché scuole, clubs, riviste, video, etc. sono un valido veicolo per capire la tecnica per far muovere correttamente la coda di topo, lancio, che come componente primaria della pesca a mosca, si basa su alcuni principi fondamentali che ogni buon pescatore dovrebbe conoscere per avere quei risultati che in pratica gli permettono di mettere la mosca come e dove ha preventivamente deciso. Come tutte le operazioni tese a far muovere dei corpi, anche il lancio della coda di topo si basa sulla fisica. Non voglio certamente trattare questo argomento in maniera troppo tecnica poichè si rischierebbe di confondere molto le idee, ma sono dell’opinione che per capire nella teoria i giusti movimenti che è necessario eseguire per far si che la nostra coda si muova correttamente, sia necessario almeno un minimo di spiegazione della dinamica che li regola. Però, prima di entrare nei dettagli, va detto che le code di topo si suddividono in tre parti e cioè quelle leggere, intermedie e pesanti e possono essere DT o WF. Le prime vanno dalla 1 alla 4, le intermedie possiamo identificarle con la 5 e la 6, mentre le pesanti sono quelle code che vanno dalla 7 in su. In linea generale le leggere si usano per la pesca a mosca secca, le intermedie per la secca e per la ninfa medio/leggera, mentre le pesanti per lanciare pesanti e/o voluminosi artificiali quali popper o grossi streamer. Fatta questa prima distinzione, va anche detta una cosa estremamente importante e cioè che le tre tipologie di code andranno gestite e lanciate con una tecnica e una attrezzatura diversa, in particolar modo le leggere e le pesanti. Un bravo pescatore dovrebbe essere in grado di amministrare al meglio tutti i tipi di code ed adattarsi alle varie situazioni in cui le circostanze lo richiedono.

Le code leggere

Iniziamo dunque una rapida analisi di come le ‘nostre lenze’ vanno gestite cercando di toccare gli elementi fondamentali, ricordando sempre che sarà necessario poi mettere in pratica ciò che la teoria esprime. Parlando del lancio delle code leggere, preferibilmente DT, direi subito che le canne più idonee a lanciarle sono piuttosto corte, fino alla 7’,6’’, e tendenzialmente molto rapide. Individuare immediatamente quelle che possiamo definire le componenti indispensabili delle code leggere è fondamentale e cioè:

1 Asse
2 Accelerazione
3 Escursione del braccio
4 Momento spinta
5 Mano sinistra

Coda in asse nel lancio in avanti. Notare il giusto allineamento della vetta e della coda sono talmente evidenti che non si riesce a distinguere il loop.

Per Asse si intende il giusto piano di lancio che la coda di topo deve avere. In altre parole, un giusto asse è quando la coda di topo durante il lancio sia avanti che dietro segue lo stesso percorso che ha precedentemente disegnato il vettino della canna, chiaramente su quote diverse, ed è il contrario dell’ellisse. Il motivo per cui si deve lanciare in asse è legato principalmente alla tensione che è poi sinonimo di velocità e precisione. In caso contrario, quindi non in asse, si verifica il cosiddetto ‘EFFETTO VENTAGLIO’, e verranno a mancare questi fondamentali elementi che sono indispensabili quando si lancia ed in particolar modo per le code leggere, generando invece dispersione di energia. Le cause che stanno alla base del fuori asse sono da ricercare in una rotazione del polso che anche se minima, diventa sensibile un paio di metri più su ovvero nel vettino. Se si ha la fortuna di avere un amico competente che ci corregge allora possiamo migliorare, altrimenti si può utilizzare una parete liscia e senza la canna e con la mano aperta toccare con la punta delle dita il muro e simulare il lancio. Nel momento in cui le dita si discostano dal muro si sarà consapevoli della rotazione del polso e quindi si potrà intervenire correggendo l’errore.

Diagramma dell'accellerazione.
d = inizio del MS
e = fine del MS
d-e = massima accelerazione
a-d = accelerazione costante
e-f = ammortizzamento

Per Accelerazione si intende, come dice la parola, un movimento della canna effettuato non in maniera costante ma appunto in accelerazione. Facciamo un esempio. Partendo nel lancio in avanti a velocità zero, la si aumenterà gradatamente passando ipoteticamente da 0 a 10/20/30/40…………100 appunto accelerando. Quando si lancia come si dice in gergo ‘frustando’ o ‘strappando’ etc., quindi in maniera molto brusca, inevitabilmente si avranno molti problemi e tra i più negativi troviamo, nella migliore delle ipotesi una cattiva distensione della coda con relative ondulazioni e, forse il più grave, la chiusura del loop che non lascerà pescare poiché darà come risultato l’aggancio della mosca sulla congiunzione tra coda e finale. Mentre se si lancia a bassa e costante velocità e cioè all’opposto, la cattiva distensione della coda accennata prima sarà anche qui l’elemento negativo primario che darà come risultato una coda priva di nerbo e non precisa. La giusta accelerazione della coda farà si che questa sia per tutto il suo percorso pulita e veloce e in grado di produrre un buon loop.

Posizione corretta della canna alla fine del lancio indietro.Posizione corretta della canna alla fine del lancio in avanti.

Escursione del braccio. Per far si che si possa produrre una giusta accelerazione ed anche la necessaria velocità di cui le code leggere hanno bisogno, è indispensabile ‘sfruttare’ al massimo l’escursione del braccio (canna). Quindi sia nel lancio indietro che in avanti la canna si troverà quasi parallela all’acqua e quindi dovrà compiere un movimento di circa 180°.

Inizio del Momento Spinta. Da notare che la canna arriva quasi scarica a circa 45° con la coda che ancora non è passata in testa.

Abbiamo detto parlando dell’accelerazione che partendo nel lancio in avanti a velocità zero, la si aumenterà gradatamente passando ad esempio da 0 a 10/20/30/40…………100 appunto accelerando fino ad arrivare con la canna più o meno a circa 45°. Da questo punto inizia il ‘Momento Spinta’. Innanzi tutto che cosa è il momento spinta. Con questo termine si intende l’ultimo scatto che si darà alla canna (non l’ultima fase del lancio) al fine di far passare in testa la coda cioè il punto in cui si forma il loop che trascinerà la coda in avanti. Con il termine ‘Momento Spinta Basso’ si intende dato il più tardi possibile e cioè quando la canna si trova a 45° e più e la coda da 100 passerà a 150 con un movimento breve, secco/morbido cioè deciso ma senza modi bruschi. Essendo dato alla fine, il MS genererà un loop molto stretto, poiché l’ampiezza di questo è data dal punto più alto e basso toccato dal vettino nel solo MS. Infatti se l’inizio del MS avviene con il vettino della canna ancora alto, inevitabilmente la formazione del loop sarà anticipata con la conseguenza di averlo molto più largo e la concreta possibilità di vederlo chiudere su se stesso, se la spinta finale avviene in maniera piuttosto brusca. Questo discorso però è l’ideale per quando si lancia leggero, come abbiamo già detto fino ad una 4, mentre il discorso cambia radicalmente qualora ci si accinge a lanciare più pesante. Qui i tempi sono diversi e li analizzeremo poi.

Riepilogo di come deve essere esguito il Monento Spinta (CODE LEGGERE)

Ricordandoci che il Momento Spinta è in strettissimo rapporto con il Loop, teniamo sempre presente che:

1 Non deve mai essere l'ultima operazione del lancio bensì la penultima. L'ammortizzamento, atto a scaricare le vibrazioni della canna, sarà l'ultima operazione. Tra il MS e l'ammortizzamento, non devono esserci stop.
2 Deve essere sempre preceduto da una accelerazione costante della coda.
3 La canna prima del MS dovrà essere quasi scarica, cioè deve portarsi dietro la coda che dovrà passare in testa, e formare il Loop, solo nell'attimo in cui si esegue il MS.
4 La sua esecuzione, dovrà avvenire il più basso possibile, cioè con la canna a circa 45° e oltre.
5 La sua esecuzione, dovrà essere concentrata in uno spazio minimo rispetto a tutto il tragitto della canna nel lancio in avanti.

Utilizzo della mano sinistra. Nel lancio in avanti la sinistra non torna indietro ma continua la sua corsa mantenendo sempre in tensione la coda. Da notare sia nel lancio indietro che avanti l’ottima tensione della coda di topo.

Nella pesca a mosca si utilizza anche la mano sinistra ma se questa viene usata male, allora tutto quello che di buono si è fatto con la destra verrà vanificato. Se, come abbiamo visto, l’accelerazione della coda e la sua ‘pulizia’, quindi senza ondulazioni e/o avvallamenti, sono elementi primari in funzione del lancio, va detto che questi sono in diretto rapporto con la tensione della stessa coda. Ma chi è se non la mano sinistra che produce tensione? Quindi i tempi ma ancor di più i movimenti che questa deve assolvere, sono estremamente importanti. Nelle code leggere quindi è fondamentale avere sempre una tensione continua e potremo soddisfare questa tesi, solo se la sinistra riuscirà a mantenere costante il tratto di coda tra il primo anello ed essa stessa. In altre parole la sinistra e la destra non dovranno mai avvicinarsi ma mantenere una distanza regolare. Quindi quando la destra (canna) spinge dietro, la sinistra scende verso il basso per proseguire la sua corsa all’indietro quando la destra viene avanti per spingere al massimo nel MS. Se così non fosse e quindi nel momento in cui la destra viene avanti la sinistra torna in alto, (mini doppia trazione) ci sarebbe un allentamento e quindi una conseguente perdita di tensione. A questi che ritengo essere gli elementi fondamentali su cui si basa il lancio per le code leggere, se ne aggiungono degli altri che a mio avviso sono si importanti, ma sicuramente complementari a quelli citati.

Le code intermedie

Le code intermedie 5/6, indistintamente DT o WF, sono quelle code che non possiedono una ben precisa tecnica di lancio poiché non sono ne tanto leggere da dover essere lanciate, ad esempio, in velocità, ne tanto pesanti da adeguarsi, ad esempio, ai tempi che il lancio di queste ultime richiede e che vedremo nei dettagli poi. In generale, queste code avendo necessità di essere lanciate con canne più lunghe di quelle utilizzate per le leggere, ovvero una 8’,6’’/9’, non potranno ‘viaggiare’ ad alta velocità per ovvii motivi e quindi i tempi saranno adeguati alla lunghezza dell’attrezzo. Da qui una dinamica più vicina alle pesanti che non alle leggere. Non c’è da aggiungere molto altro se non di esprimersi sempre, come per le leggere, con progressione nei movimenti ed in generale con molta ‘disinvoltura’, e di approfondire i concetti espressi per le code pesanti.

Formazione del loop e abbassamento della canna (coda utilizzata una 8)


Le code pesanti

Le code pesanti come abbiamo prima detto, vanno dalla numero 7 in su e si identificano nella pesca di prede particolarmente grandi fino ad arrivare al salmone o ai grossi pesci dei mari tropicali. Inoltre esiste anche la componente del profilo che in quelle pesanti tende ad essere decentrata (WF) proprio per sfruttare al massimo le peculiarità di potenza e shooting e quindi del trascinamento dell'artificiale. Le canne più idonee a lanciare le code pesanti partono dalla 8’,6’’ ed avranno una potenza decisamente maggiore di quelle progettate sia per le code leggere che intermedie. Il lancio che ne consegue quindi sarà impostato su matrici diverse e si differenzia nettamente dalle code leggere nella velocità, nelle escursioni del braccio, negli stop (MS) e nella mano sinistra, ma non molto da quello delle code intermedie. Analizziamo quindi questi elementi per capire le differenti dinamiche tra le due tipologie di code.

La velocità.
Se una delle componenti principali nel lanciare code leggere è l’alta velocità, in quelle pesanti questo elemento deve essere ridimensionato poiché in stretto rapporto con una attrezzatura che inevitabilmente ne scandisce i tempi e i movimenti. In altre parole, la velocità che usiamo nelle code leggere oltre che ad essere necessaria, è possibile anche per l’attrezzatura a disposizione, mentre in quelle pesanti la possibilità e di conseguenza la necessità di velocizzare viene meno, poichè l’attrezzatura non solo non lo permette per ovvii motivi ma pur volendolo, non sarebbe necessario. In effetti la canna essendo molto più potente e sensibilmente più lunga, ha bisogno di un prolungamento dei tempi affinchè questa accumuli energia per poi restituirla in maniera ottimale al fine di far ‘partire’ in modo adeguato una coda pesante. Quindi la velocità di esecuzione come abbiamo visto non è indispensabile e non va confusa con l’accelerazione, già spiegata per le code leggere, che anche per quelle pesanti è necessaria e in stretto rapporto alle escursione che il braccio dovrà operare. Quindi anche qui si partirà da un ipotetico 0 e si arriverÀ ad una velocità X progressivamente ma con delle escursioni del braccio e quindi con dei tempi molto diversi dalle code leggere.

Le escursioni del braccio.
Mentre nelle code leggere il braccio che sostiene la canna avrà un’escursione molto ampia, diciamo di quasi 180°, nel lancio delle code pesanti queste escursioni saranno molto più brevi. I motivi sono immediatamente comprensibili poiché se è vero che nelle code leggere si deve dare velocità, per soddisfare questa esigenza è necessario avere molto spazio a disposizione per poterla produrre, mentre per quelle pesanti il discorso cambia di molto. Infatti non avendo bisogno di velocizzare, il compito di produrre energia spetta quasi solo alla canna la quale ha bisogno di poco spazio per potersi caricare e scaricare e produrre quella energia sufficiente per lanciare la coda. FIG.1 e FIG.2

Stop della canna nel lancio in avanti.


Gli stop e il MS.
In strettissimo rapporto con l’escursione del braccio si inserisce un altro elemento che si differenzia di molto con le code leggere e cioè le pause. Queste, che nelle code leggere sono assolutamente controproducenti poiché spezzerebbero un movimento no-stop necessario affinchè il tutto sia progressivo e senza movimenti bruschi, in quelle pesanti sono invece indispensabili per dare alla coda il tempo di distendersi sia in avanti che indietro proprio per la massa della stessa che è molto più grande. In concomitanza con questi stop, ci sarà il Momento Spinta, anche se questo termine non è forse idoneo alle code pesanti, e qui è necessaria una piccola spiegazione. Come abbiamo visto, nelle code leggere il MS è dato da due punti diversi toccati dalla vetta della canna che genererà il loop, punti che saremo noi con il nostro movimento a determinare. Nelle code pesanti invece questi due punti nello spazio che il vettino della canna determina, sono per lo più conseguenti alla flessione che la stessa vetta avrà nel momento dello stop in questione. Infatti lo stop effettuato tenderà a far passare in testa la coda, la quale per inerzia e grazie al suo peso, verrà trascinata verso l'obbiettivo. In effetti la punta della canna, la coda e la mosca, hanno la stessa velocità fino a che la vetta non si arresta. Da qui in avanti si forma il Loop, il quale sarà conseguentemente parallelo alla superficie dell'acqua così come la coda, e questa è un’altra differenza con il lancio con le code leggere poiché se lanciassimo in angolazione, probabilmente faremo molti ‘buchi’ sull’acqua. Anche in questo caso come abbiamo detto ma è sempre bene ribadirlo, prima dello stop la coda viene richiamata sempre con progressione, poiché se non fosse così, il brusco arresto porterebbe inevitabilmente a chiusure di Loop con conseguenti agganci della mosca alla coda.

Stop della canna nel lancio all’indietro. Sia in avanti che indietro la differenza rispetto alle code leggere nell’escursione del braccio è molto limitata.

La mano sinistra.
Il ruolo della mano sinistra ha la stessa importanza che possiede in quelle leggere, ma la differenza dell’utilizzo è sensibile. Infatti se in queste ultime la mano avrà un movimento continuo e senza ritorni indietro, in quelle pesanti sarà proprio la doppia trazione che darà la giusta tensione alla coda e il perché è presto detto. Di solito l’utilizzo delle code pesanti avviene quando si lanciano dei pesanti e/o voluminosi artificiali per lo più in lago o in ampi spazi dove è necessario il più delle volte raggiungere delle lunghe distanze. In questi casi sappiamo che per soddisfare queste esigenze è necessario, sia per il peso della coda sia per mantenerla correttamente in aria, trazionare due volte la stessa quindi operare come si dice in gergo in ‘Doppia Trazione’. Quindi quando la destra spinge indietro, la sinistra tende la coda in basso e, contemporaneamente allo stop della canna, tornerà indietro verso il primo anello tenendo sempre in tensione la coda. Quando si tornerà in avanti nel lancio, anche la sinistra tornerà verso la posizione iniziale trazionando costantemente la coda fino al momento in cui questa passerà in testa nel MS. Qui la trazione sarà massima per dare alla coda la giusta tensione affinchè possa proiettare in avanti con decisione l’artificiale.

Fuori asse. Da notare la torsione del polso che anche se non evidentissima, genera una rotazione esterna della vetta della canna che causa il fuori asse.


ERRORI, CAUSE E RIMEDI.

Chi è abituato a lanciare le code leggere, può avere qualche difficoltà nel lanciare quelle pesanti. Come abbiamo visto la differenza di approccio all’attrezzatura è notevole, e se si intende affrontarla come per le code leggere, si può rischiare di affaticarsi notevolmente senza risultati apprezzabili.

Errore.
Coda che nel lancio in avanti tende ad andare in angolazione.
Causa.
Spinta data come per le code leggere molto bassa.
Rimedio.
Lanciare sempre per linee parallele, fermandosi dopo la spinta con la canna a 45 gradi. Solo dopo si porterà la canna in orizzontale.

Errore.
Loop che si chiude molto facilmente.
Causa.
Errore molto frequente per coloro che lanciano leggero. La causa e’ dovuta principalmente ad una spinta molto forte, dimenticando che la canna e’ molto più potente e che quindi non ha bisogno di essere sollecitata più di tanto.
Rimedio.
Spingere in progressione quel tanto che serve senza forzare troppo.


Massimo Magliocco


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