Una tragedia

I grandi classici rivisitati
Italia  30/05/05 di Ghost


da “Othello” - William Shakespeare
Personaggi e interpreti, in ordine di apparizione
Cassiobek – il pam istigatore
Desdemovich – la femmina contesa
Jagobek – il vermaiolo respinto
Otellovich – il marito tradito

 [Prologo:  La storia si svolge in un tranquillo paesino di una giovane nazione non meglio identificata, crogiuolo di razze e culture.
 Il regime totalitario è ormai solo un triste ricordo, la libera iniziativa privata genera prospettive economiche e sociali sino ad allora impensabili]


Cassiobek____________

            La mia costosa ma pregiata Moskvitch anche stamane è andata in moto quasi al primo colpo.   Ottima scelta.   E ottima scelta è stata quella di far le ferie in Maggio, tanto fino alla prossima Pasqua il mio negozietto di colombe e uova pasquali non da’ poi molti guadagni.   E per pescare è un ottimo periodo: livelli ragionevoli e temoli attivi.   Ho sul sedile un paio di canne mentre raggiungo la villetta di Otellovich.   E la vedo, affacciata alla finestra del piano superiore, e anche lei mi vede.  “Ciao, Desdemovich”, la saluto.  Mi risponde con la tipica ritrosia forse derivante dalle sue lontane origini caucasiche.  Mi guarda turbata e accenna quasi sottovoce: “Ciao, Cassiobek, cosa fai da queste parti?” “Niente, passavo di qua, sto andando a pescare.  C’è Otellovich ?”  Otellovich è suo marito, un ragazzone di lontane origini tunisine.  Con la tipica fortuna dei tunisini ha sposato questa simpatica ragazza, il cui solo difetto è forse un deretano lievemente troppo pronunciato, anch’esso probabile retaggio delle sue lontane origini.  

            “Non c’è - mi fa, volgendo altrove lo sguardo - Oggi pomeriggio è in fabbrica, fa il turno dalle due alle dieci”.   Rompo gli indugi: “Dai, Desdy, approffittiamone e facciamoci una bella temolata”.    “Pazzo!! - esclama lei, le gote lievemente arrossate - Te lo avrò detto mille volte, lo sai benissimo che mio marito, forse a causa della gelosia tipica del sangue tunisino che gli scorre nelle vene, non tollera affatto che io peschi in quel tuo stupido modo quegli stupidi pesci.”.   “La mosca - le dico quasi sottovoce - è un modo meraviglioso di pescare, altro che stupido.   E il temolo, lo sai, è un bellissimo pesce.   E poi, tu me lo avevi promesso….”.   Lei sbircia attorno, come per controllare che nessuno ci stia spiando, sembra pensarci su per qualche istante poi, senza proferir parola, chiude le persiane.   Sto per andarmene, quando sento aprire il portone, ed eccola sulla soglia con il giubbino da pesca.   Il cuore mi balza in petto quando mi accorgo che indossa stivali a coscia autoreggenti….   in fondo non è poi così male la cicciona!.   Partiamo in fretta, abbiam poche ore prima che venga buio.   In breve siamo sul Socariver, nelle cui acque, di buon livello, scorgo qualche bollata.   Mentre lego sul finale una RedTag, già pregusto le catture.   Poi, per un attimo, mi sento osservato….  Ma nella boscaglia non scorgo nessuno, sarà stata un impressione….   

            Lei è simpatica e cordiale, e come avevo immaginato si appassiona quasi subito a questa pesca che poco conosce.   Peschiamo tutto il pomeriggio sino a sera quando, verso le nove e mezza, velocemente la riporto a casa.  Dobbiamo arrivare prima di suo marito!!!!

Desdemovich________

            Simpatico, il Cassiobek.   E gentiluomo, non ho neppure dovuto minacciarlo con l’annoccatore che mi ero portata nel caso avesse tentato di baciarmi.  E mi son anche divertita: dopo le prime difficoltà, ho capito come fare e qualche temolo l’ho preso anch’io!!.   Gran bel pesce.   Peccato che il mio caro Otellovich disprezzi così tanto questo tipo di pesca, mi piacerebbe molto che cambiasse idea.   Oltretutto son stanca di trovarmi in frigo chili di vermi che girano.

Jagobek______________

            Che bella giornata, penso, seduto sulla mia panca preferita al bar “Mariovich-Pub”, mentre finisco di sorseggiare la mia Coca-covich.  Mentre esco il barista, al solito, non si fa i fatti suoi: “Allora, Jagobek, cosa fai oggi? A lavorare non ci vai mai? Sarà forse per le tue lontani origini polinesiane?”.  “Mariovich - gli dico - noi venditori di addobbi natalizi, dovresti saperlo, abbiamo una attività parecchio stagionale.  Inoltre è una splendida giornata, credo che ne  approffitterò per farmi qualche bella trota”.  Il suo problema è la tipica curiosità, legata alle sue lontane origini italiche, ma almeno il caffè lo sa far bene.  Salgo sulla Zaz e rapido imbocco la stradina sterrata che in breve mi porta sulle sponde del Socariver.  Ma cosè quella là in fondo? una Moskvitch?.  Sarà sicuramente Cassiobek, quello che di solito pesca a mosca.  Quello che di solito prende anche dei bei temoli, quello che di solito –lo stupido- li rilascia!   Mi infratto e risalgo per vedere se lo trovo.  Eccolo la.  Ma non è solo.  Chi è quell’altro coglione, anche lui con la coda di topo?  Ma guarda un po’, ha le tette.  Ma allora è una donna!  Anzi, fammi vedere… Certo, è lei, è la Desdemovich.  Se lo sapesse suo marito….  Adesso lui sarà alla fabbrica di forcine, mentre lei se la spassa.  Bestiaccia maledetta, tutte le volte che ho cercato di farmela mi ha sempre rifiutato.  Adesso portremmo starcene a casa beati a cornificare il maritino, e lei invece va a pescare con questo coglionazzo!!!! Ma me la pagherà!!!

Otellovich______________

            Che palle il turno del pomeriggio.  Finalmente è finito.  Il custode del parcheggio mi saluta.  “Ciao, Otellovich, oggi mi sembri più nero del solito“.Vorrei vedere lui, tutto il giorno al reparto qualità, a raddrizzare forcine per veder se si rompono.  Per forza che a sera sono incazzato nero, al bar addirittura mi chiamano “il Moro”.  Sarà forse anche per le mie lontane origini tunisine?.  Comunque, dove avrò messo la macchina? Ho dietro la mia fida canna fissa da 7 metri e tre chili di bigattini.  Magari se non vedo guardiapesca in giro faccio due passate.  Non è facile trovare la macchina, sono quasi tutte Zastava.  Ce ne sono 497 del modello base (sono quelle bianche) e 3 con su l’optional (sono quelle con la vernice verde).  La mia è una base… Vediamo un po’, mi sembra di averla lasciata laggiù.  

            Ma chi è quello lì? E’ Jagobek, il mio caro amico di pesca.  “Ciao Jagobek.   Come mai da queste parti? Hai provato quei nuovi bigattini blù al gusto di puffo? ” “Passavo di qui - fa lui - e tu Otellovich, come va?”  “Mah - gli dico - Lavoro come una bestia e in tutt’oggi ho rotto solo 27 forcine.  Mi sa che questo mese mi salta il premio di produzione”.   “Tu lavori - mi fa - beati quelli che sono in ferie….  A proposito, ho visto stasera il Cassiobek al bar, mi ha detto che ha pescato tutto il pomeriggio a Kamnobridge.  E non da solo…..  E sentissi come puzzava di temolo!”.

            Temolo, e oltrettutto a mosca, penso mentre ritorno a casa.  Che schifo.  La stupida tecnica.  L’insulso insettivoro.  L’orrido animale, buono al più quale foraggio per le mie adorate marmorate.  A proposito, ce ne starà ancora qualcuna nel congelatore?   Son sotto casa, entro, ed ecco la mia cara mogliettina.  “Ciao Desdemovich.  Che giornata di m…! Hai inaffiato il giardino? Hai preparato le trote per cena? Hai pelato abbastanza patate per stasera?  Hai sceso il gatto? Hai pisciato il cane?”.  

            “Otellovich, cosa vuoi che innaffio, ha piovuto 3 settimane, e ho pelato fin troppe patate!”   Poi, dopo cena, mentre guardiamo Telecapodistria, mi avvicino a lei, che sta tentando di rimettere sù la buccia alle patate che deve pelare per domani.  

            Ma…..  che sento?   ODOR DI TEMOLO?.   “Desdemovich, non senti anche tu uno strano odore?  Da dove arriva?   Fammi annusare in giro….   L’odore era vicino, molto vicino.  Pericolosamente vicino!.  Accecato dall’’ira l’ho frugata ed è saltato fuori un fazzolettino di carta puzzolente, sicuramente usato per asciugare qualche schifosa mosca secca !!!!.    

            “Brutta maiala, dove sei stata oggi???” .   “Ma, guarda, niente, - fa lei, sopraffatta dal timore - è venuto a trovarti Cassiobek ma tu non c’eri… Siamo andati a pescare i temoli, ma io guardavo soltanto...”.   “Guardavi? E questo odore tremendo? Tu li hai presi, con quelle stupide cannette, tu li hai toccati!!!!!  Sai, io son bravo e son buono, ma se mi prendono in giro divento una bestia.

            Non ho potuto resistere alla vergogna.  Ma pensa tu, passeggiare con mia moglie per le vie di Tolmintown, e tutti che ti additano e mormorano “Quella là è una che va a temoli….”  Anche per questo ho dovuto strangolarla. 
Commissario, lei pesca esclusivamente a passata, mi deve capire, veda almeno di allentarmi un po’ ste manette.


Ghost


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