Capitolo XLI - Gamberetto

Corso di montaggio

Corso di montaggio di Al Campbell traduzione di Daniele Casalegno
per concessione di Fly Anglers OnLine e dell'autore


Capitolo XLI - Gamberetto
Al's Crayfish
Chi non conosce l'importanza dei gamberetti all'interno della dieta dei pesci? Non riesco a pensare ad un pesce di quelli che siamo soliti pescare che non mangi gamberetti se la sua bocca è abbastanza grande. Trote, lucci e bass si nutrono di gamberetti non appena ne hanno occasione.

Credo sia questa la ragione per cui i montaggi di gamberetto sono così comuni tra le esche da bass, come non capisco perchè non vengano maggiormente utilizzati per i lucci e le trote. Il valore di questi animaletti mi è chiaro da decenni, ma ci è voluto un viaggio sul lago Deerfield nella zona delle Black Hills nel South Dakota nove anni fa per fissare la versatilità di questa mosca nella mia memoria.

Era primavera e il ghiaccio aveva appena cominciato a scomparire dal lago. Stavo lanciando una sommersa sul ghiaccio per farla poi cadere dal bordo. Prendevo alcuni pesci, ma nulla di veramente interessante. Alcuni pesci rigurgitavano gamberetti mentre li rilasciavo. In verità il più grosso ne rigurgitò più di uno ed alcuni ne avevano mangiati di così grossi da entrare a fatica in bocca. Una piccola pressione sulla pancia di uno dei pesci catturati rivelò che erano davvero pieni.

Forse non sono la persona più sveglia del mondo, ma sono furbo abbastanza da cogliere un suggerimento quando mi viene proposto in questo modo. Cambiai la mosca con una piccola imitazione di gamberetto tra le mie preferite e cominciai a catturare più pesci e di taglia maggiore.

Alla fine capii che mosche più grosse avrebbero catturato prede maggiori e passai ad un amo del 4. La trota che catturai subito dopo pesava almeno 2 chili e aveva evidenti sporgenze nella pancia. I pesci continuarono velocemente e avidamente. Catturai diverse iridee ed una ancora sui 2 chili. Prima che il freddo ed il buio mi costringessero a smettere, catturai almeno 30 trote a la maggior parte avevano gamberetti nella pancia.

Ho ripetuto quel viaggio diverse volte negli anni successivi e tutte le volte la pesca andò bene, alcune volte benissimo, grazie a quella mia prima esperienza. Tutte le volte la mosca migliore si rivelò quella imitazione di gamberetto sviluppata nel 1982 per fregare le grosse brown del Missouri.

Siccome ho passato la maggior parte della mia vita in luoghi dove anatre e fagiani abbondavano, uso spesso le loro piume per le mie costruzioni. Se la ricetta originale richiede piume di gallina, spesso le sostituisco con anatra o fagiano. In questa ricetta ho fatto così. Le chele, le antenne, le zampe e la parte anteriore del carapace (la parte dura sopra la testa del gambero) sono tutte realizzate con piume di fagiano e anatra.

Se non riuscite a procurarvi queste piume, ma avete piume di gallina marroni, magari rigate di nero, potete usarle come alternativa. Sono sicuro che i pesci non ci faranno caso. Alla fine, la sola cosa che conta è ciò a cui la mosca assomiglia.

La mia ricetta si è modificata nel corso degli anni. All'inizio usavo colla per finiture con lo scopo di irrobustire il dorso e la coda e non coloravo nulla artificialmente. La colla non era abbastanza tenace per reggere nel tempo e sono passato alla colla epossidica. Ad un certo punto ho cominciato a colorare il dorso con i pennarelli per aumentare la somiglianza. Dopo aver conosciuto la Soft Body, non mi ci è voluto molto per passare a questa, sia per questa imitazione che per molte altre.


Lista dei materiali - Al's Crayfish 
  • Amo: Mustad 9671 or 9672, o altri da streamer, 1x o 2x di lunghezza con l'occhiello rivolto in basso. Misure dal 2 al 12.
  • Filo di montaggio: dal 3/0, verde oliva o giallo
  • Corpo: Dubbing sintetico o naturale fine e galleggiante (seta, sottopelo di visone, sottopelo di topo muschiato). Il colore deve essere scelto in base all'insetto da imitare
  • Code: Cannuccia di paglia colorata con pennarelli indelebili e coperta di resina epossidica o Soft Body
  • Dorso (carapace): Cannuccia di paglia, prolungata sulla parte posteriore, sino a formare la coda
  • Occhi: Nylon bruciato alle estremità
  • Sottocorpo: Filato verde oliva o dubbing
  • Antenne: 2 fibre di piuma di fagiano
  • Parte anteriore: Piuma di anatra
  • Anellatura: filo di rame
  • Piombatura: filo di peso medio

Procedimento di montaggio
 
1. Prendete 2 fibre di piuma di fagiano e montate le antenne


2. Avvolgete il filo di piombo, appiattitelo con le pinze e fissatelo con la colla (attack o simili)


3. Coprite il gambo in tutta la sua lunghezza con uno spesso strato di filato o dubbing.


4. Fissate una piuma di anatra sopra la curvatura per formare la parte frontale del carapace. Non preoccupatevi degli avvolgimenti di filo che verranno coperti più tardi. Io sono solito aggiungere una goccia di colla per fissare il tutto.


5. Bruciate le estremità di un filo di nylon di diametro consistente per preparare gli occhi. Io uso del monofilo rosso per aggiungere un tocco di attrattività.


6. Fissate gli occhi come mostrato in figura. Anche qui una goccia di colla aiuterà a rendere il tutto più robusto.


7. Appiattite la cannuccia e fissatela come mostrato nella figura.


8. Pulite una piuma di anatra in modo da eliminare la lanugine alla base. Tiratene indietro le fibre e fissatela per la punta sulla parte superiore. La curvatura del calamo deve essere rivolta verso l'alto. Aggiungete un goccio di colla.

9. Avvolgete con il filato o il dubbing fino a circa metà del gambo, in modo da coprire gli avvolgimenti e da ingrossare il corpo.



10. Tirate la piuma 'anatra sul dorso della mosca in modo da formare le zampe, poi fissatela con il filo. Se avete fatto il fissaggio troppo lasco, tirate indietro la piuma e rinforzate il fissaggio. Aggiungete anche qui un goccio di colla.


11. Prendete due piume di anatra per formare le chele. Eliminate la lanugine e fissatele sui fianchi delle mosche in modo che le punte si sporgano oltre la curvatura dell'amo. Aggiungete il filo di rame ed un po' di colla per tenere fermo il tutto.


12. Dall'alto la vostra mosca dovrebbe apparire come questa. Sistemeremo le zampe in seguito.


13. Aggiungete dubbing o giri di filato fino all'occhiello.


14. Spostate il filo di rame verso il basso. Tirate la cannuccia sopra il dorso e fissatela con il filo all'altezza dell'occhiello. Cercate di tenere la cannuccia in modo che non dia fastidio all'avvolgimento.


15. Formate l'anellatura con il filo di rame, fissatelo, fate il nodo e tagliate il filo di montaggio. Allargate la coda e aggiungete un po' di colla per rafforzarla. Allargate le zampe da ambo i lati.


16. Regolate la coda alla lunghezza appropriata e arrotondate gli angoli. Colorate il dorso e la coda con pennarelli verdi e neri.

17. Coprite il dorso della mosca e la parte anteriore del carapace fino alla punta della coda con Soft Body o resina epossidica.


Se preferite potete fissare le chele prima di tirare indietro la piuma per formare le zampe. A questo punto dovreste aver capito che queste sono le vostre mosche e potete farci ciò che volete, non c'è un modo unico per costruire una imitazione. In alcuni casi i gamberetti presentano sfumature arancioni, fate un po' di esperimenti con i colori e con le taglie. Potete anche provare differenti materiali se ne avete voglia.

Tutti i costruttori sviluppano un proprio modo personale nel fare le cose. Questa sorta di marchio di fabbrica collega la mosca al suo ideatore ed al suo costruttore se questi non è anche il creatore. A fronte di questo, anche la miglior riproduzione di un artificiale porterà con se la firma del suo inventore oltre naturalmente a quella di chi l'ha costruita.

Probabilmente avete notato l'impronta di Dave Whitlock e forse di Tim England nella mia versione del gamberetto. Questo è dovuto al fatto che ambedue costruiscono gamberetti che hanno fortemente influenzato il mio modo di fare le cose. Questa è davvero una combinazione dei loro stili in una ricetta fantatistica. Ovviamente anche la mia firma è riconoscibile nell'artificiale e la vostra lo sarà nelle vostre mosche.

Come sempre vi do appuntamento al prossimo capitolo
Daniele Casalegno



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