Ma quanto mi costi?

31 Luglio 2009

Ma quanto mi costi?...
...ovvero quanti ne devo trattenere per andare alla pari?
...ovvero quanti ne devo trattenere per andare alla pari?
Sto notando un imbarbarimento nella pratica della pesca a mosca, ovviamente capisco che non si possono porre divieti di sorta all’uso dell’attrezzatura “PAM, ma ultimamente mi sembra ci sia una massiccia adesione alla PAM di pescatori che con la passione per PAM non hanno niente a che vedere.
La mia perplessità non va verso chi utilizzando la tecnica PAM, “secca o sommersa che sia”, trattiene qualche esemplare, il no kill assoluto deve, sempre a mio avviso, essere un punto di arrivo cosciente e non un obbligo, una forzatura, anche se sono convinto assertore che ciò sia l’unico modo per poter continuare a pescare in modo poco impattante che garantisca un futuro alla nostra passione..
Ovviamente la mia utopia potrebbe essere realizzata quando tale pratica (no-kill) sia applicata a tutte le acque, sia pubbliche che private, eliminando così le negatività di piccoli no kill asfittici, spazi dedicati quasi sempre al divertimento di pochi, quasi dei luna park per privilegiati.
Le zone di protezione parziale dette anche impropriamente zone Trofeo, sono delle zone in cui si cerca di limitare l’impatto del prelievo, proponendo misure che per essere coerenti con il titolo della zona, Trofeo appunto, dovrebbero tenere conto delle potenzialità della crescita della fauna ittica ed in base a ciò stabilire una effettiva misura da Trofeo, ovviamente, misure come 35 o 40 cm sono solo un palliativo propedeutico ad un aumento corposo della misura minima che per avere una efficacia dovrebbe essere almeno portata al doppio di quelle esistenti nella maggior parte di questi tratti “Trofeo”.
Concludo poi facendo riferimento a molti PAM dell’ultima sponda, ovvero coloro i quali normalmente pescano con tutti i tipi di esca consentita e utilizzano la tecnica PAM per poter completare la “QUOTA” concessa, in quanto non sia mai che non si trattengano tutte le catture consentite, anche se queste rasentano appena le misure minime, sia nelle zone trofeo che nelle zone pronta cattura, ecco così i nostri eroi trattenere qualsiasi pesce superi, anche di pochi mm. la misura minima, questo solo perche hanno pagato e debbono recuperare il costo del permesso annuale o giornaliero che sia col massimo numero possibile di catture..
Ecco questo ultimo tipo di pescatore, che peschi a mosca o con altre tecniche, io non lo definirei nemmeno pescatore ma depredatore che così agisce o agirebbe in ogni contesto In cui sia possibile asportare, caccia, funghi , lumache ….. fare quota, non per passione alieutica ma per mero calcolo economico, se la quota non è raggiunta si sente truffato, raggirato, ed ecco che escogita ogni possibile strumento per rientrare della “spesa”, anche la pesca a mosca, ma, dico io, per questo non esistono i laghetti a pagamento??????...
Utopisticamente spero che questi predatori col tempo possano convincersi che una trota rilasciata non è uno sfregio al portafoglio ma una potenzialità di pesca per un futuro migliore, che tale comportamento porrà nel fiume meno pesce della cui provenienza e qualità non sempre sono chiare, che tale comportamento porterà ad avere una naturale riproduzione e un ottimale ripopolamento e che così le risorse potranno essere incanalate ad una migliore gestione dei fiumi e delle risorse ittiche.
Buone ferie a tutti!
La mia perplessità non va verso chi utilizzando la tecnica PAM, “secca o sommersa che sia”, trattiene qualche esemplare, il no kill assoluto deve, sempre a mio avviso, essere un punto di arrivo cosciente e non un obbligo, una forzatura, anche se sono convinto assertore che ciò sia l’unico modo per poter continuare a pescare in modo poco impattante che garantisca un futuro alla nostra passione..
Ovviamente la mia utopia potrebbe essere realizzata quando tale pratica (no-kill) sia applicata a tutte le acque, sia pubbliche che private, eliminando così le negatività di piccoli no kill asfittici, spazi dedicati quasi sempre al divertimento di pochi, quasi dei luna park per privilegiati.
Le zone di protezione parziale dette anche impropriamente zone Trofeo, sono delle zone in cui si cerca di limitare l’impatto del prelievo, proponendo misure che per essere coerenti con il titolo della zona, Trofeo appunto, dovrebbero tenere conto delle potenzialità della crescita della fauna ittica ed in base a ciò stabilire una effettiva misura da Trofeo, ovviamente, misure come 35 o 40 cm sono solo un palliativo propedeutico ad un aumento corposo della misura minima che per avere una efficacia dovrebbe essere almeno portata al doppio di quelle esistenti nella maggior parte di questi tratti “Trofeo”.
Concludo poi facendo riferimento a molti PAM dell’ultima sponda, ovvero coloro i quali normalmente pescano con tutti i tipi di esca consentita e utilizzano la tecnica PAM per poter completare la “QUOTA” concessa, in quanto non sia mai che non si trattengano tutte le catture consentite, anche se queste rasentano appena le misure minime, sia nelle zone trofeo che nelle zone pronta cattura, ecco così i nostri eroi trattenere qualsiasi pesce superi, anche di pochi mm. la misura minima, questo solo perche hanno pagato e debbono recuperare il costo del permesso annuale o giornaliero che sia col massimo numero possibile di catture..
Ecco questo ultimo tipo di pescatore, che peschi a mosca o con altre tecniche, io non lo definirei nemmeno pescatore ma depredatore che così agisce o agirebbe in ogni contesto In cui sia possibile asportare, caccia, funghi , lumache ….. fare quota, non per passione alieutica ma per mero calcolo economico, se la quota non è raggiunta si sente truffato, raggirato, ed ecco che escogita ogni possibile strumento per rientrare della “spesa”, anche la pesca a mosca, ma, dico io, per questo non esistono i laghetti a pagamento??????...

Utopisticamente spero che questi predatori col tempo possano convincersi che una trota rilasciata non è uno sfregio al portafoglio ma una potenzialità di pesca per un futuro migliore, che tale comportamento porrà nel fiume meno pesce della cui provenienza e qualità non sempre sono chiare, che tale comportamento porterà ad avere una naturale riproduzione e un ottimale ripopolamento e che così le risorse potranno essere incanalate ad una migliore gestione dei fiumi e delle risorse ittiche.
Buone ferie a tutti!
Antonio Fadda (Popeye) |