Progetto Starflag

30 Gennaio 2008

PROGETTO STARFLAG
Tempo addietro in un bar, su un cappuccino e brioche, stavo sfogliando distrattamente LA STAMPA. Quando, come spesso succede in questi casi, la mia attenzione è caduta su un articolo molto interessante.
Per tre anni alcuni ricercatori hanno studiato con l'ausilio della fisica, della biologia e dell'economia gli stormi di uccelli. Si sapeva che uno stormo di migliaia di uccelli crea uno scudo di protezione e soprattutto avvista prima eventuali predatori, ma non si capiva come migliaia di unità potessero compiere evoluzioni repentine senza scomporsi.
Con immagini stereoscopiche ad alta definizione, è stata ricostruita, fotogramma dopo fotogramma, la posizione tridimensionale del singolo. I risultati sono stati sorprendenti.
Hanno scoperto che ogni stornello , anzichè curarsi della distanza con gli altri ne "tiene sott'occhio" un certo numero. Per l'esattezza, studiando le posizioni più probabili dei compagni, il limite di discriminazione numerico degli uccelli, ne sono stati indicati sei.
Cito letteralmente: " L'aspetto più interessante è che la distanza tra un esemplare e un altro non è calcolata in metri, ma è "topologica". La forza di coesione degli uccelli diminuisce all'aumentare non della distanza in metri, ma della distanza in "unità di di uccelli". L'esemplare più vicino dei sei è quello più tenuto sotto controllo, è il miglior compagno di volo".
Chissà se sono stati fatti degli studi simili sui banchi di pesci. Sicuramente riuscire a filmare nell'acqua, a distanza ravvicinata e per di più avere al momento opportuno un predatore che attacca, non credo sia un'impresa facile.
Per tre anni alcuni ricercatori hanno studiato con l'ausilio della fisica, della biologia e dell'economia gli stormi di uccelli. Si sapeva che uno stormo di migliaia di uccelli crea uno scudo di protezione e soprattutto avvista prima eventuali predatori, ma non si capiva come migliaia di unità potessero compiere evoluzioni repentine senza scomporsi.
Con immagini stereoscopiche ad alta definizione, è stata ricostruita, fotogramma dopo fotogramma, la posizione tridimensionale del singolo. I risultati sono stati sorprendenti.
Hanno scoperto che ogni stornello , anzichè curarsi della distanza con gli altri ne "tiene sott'occhio" un certo numero. Per l'esattezza, studiando le posizioni più probabili dei compagni, il limite di discriminazione numerico degli uccelli, ne sono stati indicati sei.
Cito letteralmente: " L'aspetto più interessante è che la distanza tra un esemplare e un altro non è calcolata in metri, ma è "topologica". La forza di coesione degli uccelli diminuisce all'aumentare non della distanza in metri, ma della distanza in "unità di di uccelli". L'esemplare più vicino dei sei è quello più tenuto sotto controllo, è il miglior compagno di volo".
Chissà se sono stati fatti degli studi simili sui banchi di pesci. Sicuramente riuscire a filmare nell'acqua, a distanza ravvicinata e per di più avere al momento opportuno un predatore che attacca, non credo sia un'impresa facile.
Valerio Santagostino (BALBOA) |