LE ABITUDINI DEL TEMOLO

10 Novembre 2007

LE ABITUDINI DEL TEMOLO
"Nella stagione rigida esso si attiene ai lati meno mossi delle cascate, ai tònfani, in fine di corrente a valle dei colli profondi, fra il morto ed il vivo dei grandi giri lenti, e certe piarde uniformi e lente, a valle delle rapide ed ovunque possano germinare larve e ninfe. In quest'epoca le migliori giornate saranno quelle in cui il cielo è coperto o fortemente nebbioso. Nella buona stagione pur amando il tempo coperto perchè favorevole allo schiudersi delle larve, preferisce i tratti rapidi, poco profondi ed il vivo dei colli.
Sembra che ami le acque limpide e pure, ma se trova tavola imbandita, non si allontana nemmeno se l'elemento è abbastanza impuro. Conosco tratti di fiumi in cui affluiscono da vicino, scoli di macelli, di latterie, di pelletterie, dove una bulloneria (due ed anche tre volte la settimana) scarica una soluzione satura di acidi e di ruggine tutt'altro che pura, ma tutto questo non basta ad allontanare il temolo.
Ciò mi fa ritenere che questo pesce non si affezioni tanto alle acque pure, quanto a quelle ricche del nutrimento particolare ricercato e caratteristico di determinati punti.
Si raccoglie sempre in numerosi gruppi composti di individui di tutte le taglie, perciò consiglio il pescatore che riesca a realizzare una cattura a non cambiare più di posto, perchè è probabilissimo che là trovi buona la sorte.
Quantunque possa raggiungere la lunghezza di 40 centimetri, un esemplare di 800 grammi rappresenta già una bella cattura. Di solito è difficile prenderne che superino il mezzo chilo.
Non capisco la ragione per cui da noi si trascuri il ripopolamento di questo grazioso salmonide. In Inghilterra, invece, esso è soggetto delle massime attenzioni ed il fatto rende meno lungo il periodo d'inanità invernale per gli appassionati della mosca artificiale, i quali là trovano modo di dedicarsi a loro piacere ad uno sport tanto dilettevole quanto rimunerativo.
Per questa causa e per altro che trovo inutile ripetere, i nostri fiumi vanno di giorno in giorno impoverendosi anche di temoli e se procediamo di questo passo in molti corsi d'acqua esso rappresenterà un pio ricordo."
Questo è uno scritto di Angelo Bruni che come si nota dalla foto è vissuto dal 1883 al 1933 io penso che si riferisca ai pinna blù e già in tempi non sospetti parla già di ripopolamenti, è il primo libro che ho avuto sulla pesca e che tuttora leggo
Sembra che ami le acque limpide e pure, ma se trova tavola imbandita, non si allontana nemmeno se l'elemento è abbastanza impuro. Conosco tratti di fiumi in cui affluiscono da vicino, scoli di macelli, di latterie, di pelletterie, dove una bulloneria (due ed anche tre volte la settimana) scarica una soluzione satura di acidi e di ruggine tutt'altro che pura, ma tutto questo non basta ad allontanare il temolo.
Ciò mi fa ritenere che questo pesce non si affezioni tanto alle acque pure, quanto a quelle ricche del nutrimento particolare ricercato e caratteristico di determinati punti.
Si raccoglie sempre in numerosi gruppi composti di individui di tutte le taglie, perciò consiglio il pescatore che riesca a realizzare una cattura a non cambiare più di posto, perchè è probabilissimo che là trovi buona la sorte.
Quantunque possa raggiungere la lunghezza di 40 centimetri, un esemplare di 800 grammi rappresenta già una bella cattura. Di solito è difficile prenderne che superino il mezzo chilo.
Non capisco la ragione per cui da noi si trascuri il ripopolamento di questo grazioso salmonide. In Inghilterra, invece, esso è soggetto delle massime attenzioni ed il fatto rende meno lungo il periodo d'inanità invernale per gli appassionati della mosca artificiale, i quali là trovano modo di dedicarsi a loro piacere ad uno sport tanto dilettevole quanto rimunerativo.
Per questa causa e per altro che trovo inutile ripetere, i nostri fiumi vanno di giorno in giorno impoverendosi anche di temoli e se procediamo di questo passo in molti corsi d'acqua esso rappresenterà un pio ricordo."
Questo è uno scritto di Angelo Bruni che come si nota dalla foto è vissuto dal 1883 al 1933 io penso che si riferisca ai pinna blù e già in tempi non sospetti parla già di ripopolamenti, è il primo libro che ho avuto sulla pesca e che tuttora leggo
Valerio Visentin (valvise) |