N. K. Aventino

03 Ottobre 2007

In questo periodo si parla molto su PIPAM dei tratti no-kill e delle loro gestioni e purtroppo si parla anche di splendide realtà che agonizzano e sono in procinto di scomparire come sta accadendo per il fiume Aventino.
Chi lo conosce sa di cosa sto parlando e di certo è a conoscenza che questo no-kill non nasce solo per il piacere del PAM, ma è in atto un progetto di naturalizzazione dell’ambiente gestito, oltre che dal Danika Fly Club di Lama dei Peligni, anche dalla Legambiente regionale.
A testimoniare quanto detto, sull’Aventino si è deciso di immettere fario di ottima provenienza e non in quantità industriale, si è deciso di non immettere il temolo sperando che il PAM capisse. In fondo una volta tanto si vuole fare il bene del fiume.
Ma non è così, molti PAM non hanno capito e l’Aventino è stato disertato e non solo perché si trova in una posizione geografica poco felice. Quante volte ho sentito dire che non valeva la pena fare tanti Km per prendere “solo” qualche trota.
Mai come in questo caso devo pensare che vengono preferite le catture, anche di trote camionate, all’ambiente. Ma è possibile che preferiamo i no-kill formato luna park? No non ci posso credere, allora diamo una mano all’Aventino.