L'intelligenza dei pesci
08 Giugno 2007
L’intelligenza dei pesci
Domenica mattina, l’acqua del Brenta non mi attizzava, torbida e molto alta, quindi sono andato a fare un giro d'ispezione a nord della concessione Bacino del Brenta, località Forte Tombion, mi accompagnava il direttore tecnico della concessione Michele, passeggiata sulla ciclabile che costeggia il Brenta , bella strada, panoramica, un’occhiata in basso e …..lì l’acqua era limpida e bassa, in quanto era quella che filtrava da uno sbarramento posto a monte e non risentiva delle piogge dei giorni precedenti.
Ad un tratto un baluginìo attirò la nostra attenzione, …..barbi in frega, fu il primo pensiero….ci mettemmo a osservarli un paio di grossi barbi stavano fregando …..ma no… guardando più attentamente ci rendemmo conto che non stavano fregando, stavano mangiando e usavano una tecnica che ci lasciò senza parole…..
Il letto del fiume, in quel tratto stretto e con poca acqua era costituito da una lama di circa 20 metri ed il fondo era un ghiareto liscio, con qualche sasso delle dimensioni di un grosso pugno, ebbene quel baluginìo era dovuto allo sforzo che il barbo faceva per capovolgere la pietra e cibarsi delle larve che sotto la pietra erano rifugiate, la cosa si ripeté più volte e con molta caparbietà il barbo continuava l’operazione finché non riusciva nell’intento di rovesciare la pietra..
La cosa mi ha fatto riflettere sull’intelligenza dei pesci, certo l’istinto, ma anche l’intelligenza di un animale che ha imparato ad usare le risorse che la natura ha inserito nel suo Habitat, ….mi ha fatto piacere poter osservare tale comportamento, è stata una mattinata proficua.
Ad un tratto un baluginìo attirò la nostra attenzione, …..barbi in frega, fu il primo pensiero….ci mettemmo a osservarli un paio di grossi barbi stavano fregando …..ma no… guardando più attentamente ci rendemmo conto che non stavano fregando, stavano mangiando e usavano una tecnica che ci lasciò senza parole…..
Il letto del fiume, in quel tratto stretto e con poca acqua era costituito da una lama di circa 20 metri ed il fondo era un ghiareto liscio, con qualche sasso delle dimensioni di un grosso pugno, ebbene quel baluginìo era dovuto allo sforzo che il barbo faceva per capovolgere la pietra e cibarsi delle larve che sotto la pietra erano rifugiate, la cosa si ripeté più volte e con molta caparbietà il barbo continuava l’operazione finché non riusciva nell’intento di rovesciare la pietra..
La cosa mi ha fatto riflettere sull’intelligenza dei pesci, certo l’istinto, ma anche l’intelligenza di un animale che ha imparato ad usare le risorse che la natura ha inserito nel suo Habitat, ….mi ha fatto piacere poter osservare tale comportamento, è stata una mattinata proficua.
Antonio Fadda (Popeye) |