Regolamenti "boomerang"

26 Novembre 2006

I vari regolamenti che disciplinano l’esercizio della pesca sono per me spesso un mistero, alcuni di essi spingono davvero a mettersi la testa tra le mani per la disperazione (vedi foto ).
C’è solo l’imbarazzo della scelta: misure minime ridicole, numero di capi trattenibili esagerato… recentemente ho pescato in un tratto dove il regolamento era particolarmente delirante!
Per cinque giorni alla settimana c’è l’obbligo assoluto di pescare con ami muniti di ardiglione e di trattenere tutte le trote superiori ai 22 cm, poi c’è una giornata dedicata al No-Kill durante la quale bisogna rilasciare il pescato con tutte le attenzioni del caso…
Penso che, girando un po’ le acque dolci della nostra penisola, si potrebbe arrivare alla scrittura di uno “stupidario” dei regolamenti vigenti da fare invidia a Gino e Michele!
A questo punto viene da riflettere su chi siano le persone preposte a stilare queste norme.
Si è spesso letto, su Pipam e altrove, di come i pescatori con esche artificiali sarebbero più evoluti e rispettosi dell’ambiente fluviale rispetto a quelli con le esche naturali.
Comunque la si pensi su quale categoria sia più corretta mi pare di poter dire che laddove le gestioni sono opera di associazioni di pescatori (penso all’UPS in Valtellina o alla SVPS in Valsesia) i regolamenti sono comunque più restrittivi e migliori di quelli emanati dai vari Assessorati alla Caccia e alla Pesca di province e/o regioni.
C’è solo l’imbarazzo della scelta: misure minime ridicole, numero di capi trattenibili esagerato… recentemente ho pescato in un tratto dove il regolamento era particolarmente delirante!
Per cinque giorni alla settimana c’è l’obbligo assoluto di pescare con ami muniti di ardiglione e di trattenere tutte le trote superiori ai 22 cm, poi c’è una giornata dedicata al No-Kill durante la quale bisogna rilasciare il pescato con tutte le attenzioni del caso…
Penso che, girando un po’ le acque dolci della nostra penisola, si potrebbe arrivare alla scrittura di uno “stupidario” dei regolamenti vigenti da fare invidia a Gino e Michele!
A questo punto viene da riflettere su chi siano le persone preposte a stilare queste norme.
Si è spesso letto, su Pipam e altrove, di come i pescatori con esche artificiali sarebbero più evoluti e rispettosi dell’ambiente fluviale rispetto a quelli con le esche naturali.
Comunque la si pensi su quale categoria sia più corretta mi pare di poter dire che laddove le gestioni sono opera di associazioni di pescatori (penso all’UPS in Valtellina o alla SVPS in Valsesia) i regolamenti sono comunque più restrittivi e migliori di quelli emanati dai vari Assessorati alla Caccia e alla Pesca di province e/o regioni.
Massimo Strumia (Massimo) |