La tecnica non fa il pescatore ma aiuta...

25 Settembre 2006
La strada costeggia il fiume. Vedo un pescatore intento a pescare con canna, galleggiante e lombrico. Mi fermo, parcheggiando nel prato. Lui non entra in acqua, la canna è lunga e poi sfrutta anche il mulinello. Qualcosa abbocca, e subito dopo una trotella sui venti centimetri viene trascinata ruzzolando tra i sassi, fino alle mani asciutte del tipo. Dopo una slamatura con tanto di ardiglione, il povero pesce viene letteralmente catapultato in acqua. Un volo di circa otto metri!
Episodi come questo sono piuttosto comuni tra vermaioli e soci. Manca quella che si potrebbe definire una sorta di "Cultura Alieutica", la consapevolezza che andare a pescare non significhi solo riempire il tristissimo cestino. Per non parlare del rispetto per il pesce.
La pam possiede una marcia in più, ti costringe a compiere un percorso, ti educa.
Anche qui non mancano le pecore nere, quelli del cestino a tutti i costi, ma sono la minoranza e si vergognano anche un po’ standosene zitti zitti, quasi nascosti.
In questi ultimi venti anni la pam è cambiata, e non solo tecnicamente. Continuiamo così!

Angelo Piller |