Palu's days

2 Novembre 2012

Palu's days
In occasione dei “Palu's days”, ovvero i giorni dedicati al grande Francesco, giorni in cui vi è stato il
commovente passaggio di testimone ai propri figli, mi fa piacere esporre alcuni pensieri su questo
“personaggio” della pesca a mosca Italiana, la cui fama va ben oltre i confini nazionali.
Conosco Francesco, le sue mosche e le sue canne, da molti anni, fin dalla mia giovinezza, correva l'anno 1978...o 79...., là attorno comunque, pescavo a mosca da alcuni anni ed ero molto attivo (nel campo della pesca a mosca ovviamente): Avevo sentito nominare Palù, e il fatto di incontrare un personaggio famoso mi intrigava parecchio, in quegli anni la circolazione del sapere era piuttosto scarsa, qualche rivista di pesca, per lo più generica, forniva qualche articolo ma non c'era la diffusione di riviste specifiche, come fu invece negli anni successivi, per cui le informazioni erano scarse e noi vivevamo la pesca a mosca quasi come dei pionieri, avendo come fari alcuni personaggi noti più o meno a tutti gli appassionati, uno di questi era appunto “el Tosatto” come veniva e viene amichevolmente chiamato Francesco, questo appellativo si deve alla frase con cui lui stesso apostrofa i pescatori che incontra “Ciao tosatto mettete a posto”, molti di noi hanno questa scritta sulla canna personalizzata da Francesco.
Mi ha affascinato subito la sua aria bonaria e soprattutto la sua passione, ricordo la presentazione, la prima di innumerevoli volte, dei suoi prodotti, canne studiate per evitare di entrare in acqua, teleregolabili e multifunzione,,,sì multifunzione, ricordo che sul prato dietro la sede del Club a Bassano, dopo aver fatto dimostrazione delle qualità delle sue canne da mosca, levò, dalla canna a doppia impugnatura che utilizzava, il mulinello da mosca e montò un mulinello da spinning lanciando e lasciando gli astanti alquanto sorpresi per questa ulteriore possibilità di utilizzo.
Ma non sono qui per parlare dei suoi prodotti, lo sa fare molto meglio Lui, sono qui per celebrare un'amicizia che nel corso degli anni si è sempre più solidificata e per la simpatia che mi lega al Tosatto.
Io vedo Francesco come un'icona della pesca a mosca italiana, uno dei pochissimi a creare una linea di prodotti e una tecnica differente, che pur restando entro i canoni della pesca a mosca, portò innovazioni sulle attrezzature con le sue micidiali televariabili, le sue mosche uniche, micidiali come lo è Lui, carattere socievole e nel contempo forte, grande difensore delle proprie idee, per niente accomodante, in definitiva non bisogna accarezzarlo contropelo, generoso con i clubs, in occasione di manifestazioni di pesca a mosca è sempre stato in prima linea con munifiche dotazioni di premi.
El “Tosatto” dice di essere rigorosamente vegetariano,... ma anche no,.. lo ricordo in un viaggio verso il Gacka, a Senj Croazia, alle prese con un piatto di scampi che forse nemmeno io sarei riuscito a finire, a Otocac lo ricordo alle prese con più di una porzione di maialino arrosto (che avevo fortemente voluto io dopo 3 giorni di risotto con i peperoni e Slivovica) preferendo la parte vicino alla spina dorsale...buongustaio e alle prese con una grossa patata cruda, mangiata per scommessa, ovviamente vinta, il perdente acquistò, era la posta, un “meraviglioso” attrezzo da lancio e pesca.
Lo ricordo amareggiato quando alcuni cialtroni copiarono letteralmente le sue canne, i suoi foderi, tanto da sembrare alla prima occhiata, identiche alle sue, credo che non abbiano fatto molta strada e che il valore e la personalità unica dei suoi prodotti abbia ancora premiato i sacrifici di una vita.
Lo ricordo ancora in moltissime occasioni, alcune delle quali voglio serbarle nel mio scrigno personale e tenerle per me, spero per il futuro di metterne ancora molte in archivio, perchè Francesco è ancora ben saldo sulle redini della pesca a mosca ed è un vero amico.
Dicevo del carattere del “Tosatto”, forte ma non prevaricatore, difensore delle sue idee e dei suoi prodotti fino a contestare i suoi interlocutori, personaggio unico che sapeva, magari con qualche mugugno , trovare il modo di riappacificarsi con qualcuno che ingiustamente l'aveva offeso.
Grande Francesco, ti vogliamo bene, e qui mi fermo, non voglio fare un discorso troppo zuccherato, al Tosatto “ ribadisco” la mia amicizia ed una vagonata di auguri affinchè la sua presenza continui ad affascinarci ancora per lunghi anni senza porre limiti alla divina provvidenza.
Conosco Francesco, le sue mosche e le sue canne, da molti anni, fin dalla mia giovinezza, correva l'anno 1978...o 79...., là attorno comunque, pescavo a mosca da alcuni anni ed ero molto attivo (nel campo della pesca a mosca ovviamente): Avevo sentito nominare Palù, e il fatto di incontrare un personaggio famoso mi intrigava parecchio, in quegli anni la circolazione del sapere era piuttosto scarsa, qualche rivista di pesca, per lo più generica, forniva qualche articolo ma non c'era la diffusione di riviste specifiche, come fu invece negli anni successivi, per cui le informazioni erano scarse e noi vivevamo la pesca a mosca quasi come dei pionieri, avendo come fari alcuni personaggi noti più o meno a tutti gli appassionati, uno di questi era appunto “el Tosatto” come veniva e viene amichevolmente chiamato Francesco, questo appellativo si deve alla frase con cui lui stesso apostrofa i pescatori che incontra “Ciao tosatto mettete a posto”, molti di noi hanno questa scritta sulla canna personalizzata da Francesco.
Mi ha affascinato subito la sua aria bonaria e soprattutto la sua passione, ricordo la presentazione, la prima di innumerevoli volte, dei suoi prodotti, canne studiate per evitare di entrare in acqua, teleregolabili e multifunzione,,,sì multifunzione, ricordo che sul prato dietro la sede del Club a Bassano, dopo aver fatto dimostrazione delle qualità delle sue canne da mosca, levò, dalla canna a doppia impugnatura che utilizzava, il mulinello da mosca e montò un mulinello da spinning lanciando e lasciando gli astanti alquanto sorpresi per questa ulteriore possibilità di utilizzo.
Ma non sono qui per parlare dei suoi prodotti, lo sa fare molto meglio Lui, sono qui per celebrare un'amicizia che nel corso degli anni si è sempre più solidificata e per la simpatia che mi lega al Tosatto.
Io vedo Francesco come un'icona della pesca a mosca italiana, uno dei pochissimi a creare una linea di prodotti e una tecnica differente, che pur restando entro i canoni della pesca a mosca, portò innovazioni sulle attrezzature con le sue micidiali televariabili, le sue mosche uniche, micidiali come lo è Lui, carattere socievole e nel contempo forte, grande difensore delle proprie idee, per niente accomodante, in definitiva non bisogna accarezzarlo contropelo, generoso con i clubs, in occasione di manifestazioni di pesca a mosca è sempre stato in prima linea con munifiche dotazioni di premi.
El “Tosatto” dice di essere rigorosamente vegetariano,... ma anche no,.. lo ricordo in un viaggio verso il Gacka, a Senj Croazia, alle prese con un piatto di scampi che forse nemmeno io sarei riuscito a finire, a Otocac lo ricordo alle prese con più di una porzione di maialino arrosto (che avevo fortemente voluto io dopo 3 giorni di risotto con i peperoni e Slivovica) preferendo la parte vicino alla spina dorsale...buongustaio e alle prese con una grossa patata cruda, mangiata per scommessa, ovviamente vinta, il perdente acquistò, era la posta, un “meraviglioso” attrezzo da lancio e pesca.
Lo ricordo amareggiato quando alcuni cialtroni copiarono letteralmente le sue canne, i suoi foderi, tanto da sembrare alla prima occhiata, identiche alle sue, credo che non abbiano fatto molta strada e che il valore e la personalità unica dei suoi prodotti abbia ancora premiato i sacrifici di una vita.
Lo ricordo ancora in moltissime occasioni, alcune delle quali voglio serbarle nel mio scrigno personale e tenerle per me, spero per il futuro di metterne ancora molte in archivio, perchè Francesco è ancora ben saldo sulle redini della pesca a mosca ed è un vero amico.
Dicevo del carattere del “Tosatto”, forte ma non prevaricatore, difensore delle sue idee e dei suoi prodotti fino a contestare i suoi interlocutori, personaggio unico che sapeva, magari con qualche mugugno , trovare il modo di riappacificarsi con qualcuno che ingiustamente l'aveva offeso.
Grande Francesco, ti vogliamo bene, e qui mi fermo, non voglio fare un discorso troppo zuccherato, al Tosatto “ ribadisco” la mia amicizia ed una vagonata di auguri affinchè la sua presenza continui ad affascinarci ancora per lunghi anni senza porre limiti alla divina provvidenza.
Antonio Fadda (Popeye) |