La nuova centrale in Brenta

18 Maggio 2012

La nuova centrale in Brenta
Fa piacere notare che quando c'è da attivarsi per aiutare un fiume a
non soccombere alla speculazione più bieca, i pescatori lasciano da parte
le innumerevoli diatribe, esche artificiali/naturali, mosca secca/ ninfa, streamer o non streamer,
strike o non strike, ninfa ceca o finale alla francese, kill/nokill, gare/no gare.
Questo è un buon segno, finalmente si capisce quanto importante sia l'unità di intenti.
Mi riferisco alla campagna per il Brenta, le mail inviate solo dal sito Pipam, sono quasi 700, il dato è molto significativo e i numeri continuano a crescere.
Probabilmente la decisione che verrà adottata, in maniera definitiva, a Roma il giorno 23 maggio, non terrà conto di questi numeri, quando c'è di mezzo l'energia (e la speculazione) i nostri rappresentanti (in primis la regione) predicano bene in fase di campagna elettorale e razzolano male nella fase decisionale appoggiando interventi sul fiume che nulla hanno a che fare con una corretta valutazione dell'impatto ambientale, di cui risulta evidente la decisa volontà di ignorare, evidenziando solo un libero arbitrio verso la speculazione.
I numeri economici e di produzione di questa nuova centrale non giustificano la costruzione stessa, rispetto al danno, alla distruzione di un tratto importante del fiume.
Sperare è lecito ma alla luce della situazione attuale credo sia un'utopia.
Questo è un buon segno, finalmente si capisce quanto importante sia l'unità di intenti.
Mi riferisco alla campagna per il Brenta, le mail inviate solo dal sito Pipam, sono quasi 700, il dato è molto significativo e i numeri continuano a crescere.
Probabilmente la decisione che verrà adottata, in maniera definitiva, a Roma il giorno 23 maggio, non terrà conto di questi numeri, quando c'è di mezzo l'energia (e la speculazione) i nostri rappresentanti (in primis la regione) predicano bene in fase di campagna elettorale e razzolano male nella fase decisionale appoggiando interventi sul fiume che nulla hanno a che fare con una corretta valutazione dell'impatto ambientale, di cui risulta evidente la decisa volontà di ignorare, evidenziando solo un libero arbitrio verso la speculazione.
I numeri economici e di produzione di questa nuova centrale non giustificano la costruzione stessa, rispetto al danno, alla distruzione di un tratto importante del fiume.
Sperare è lecito ma alla luce della situazione attuale credo sia un'utopia.
Antonio Fadda (Popeye) |