ITA - Il Gesso della Regina



Word and photo Marco “Hatch” Viganò
Tempo di lettura: 15 minuti


  Settembre 2012


La riserva “IL GESSO DELLA REGINA” riguarda un tratto di circa 7 km sul torrente Gesso nel Comune di Valdieri in provincia di Cuneo, all'interno del parco naturale delle Alpi marittime.
Si suddivide in tre macro aree di pesca.

1) TRATTO PESCA MOSCA NO-KILL(zona a valle): una zona “selvaggia”, a valle della “fishing house” (casetta di pesca), di circa 3 km, di esclusivo utilizzo dei Soci della Pesca a Mosca (e i relativi loro ospiti) – non accessibile a coloro che usufruiscono dei buoni giornalieri dedicata solo alla pesca a mosca “NO KILL”. In questo tratto non viene fatto nulla, tutto è teoricamente “naturale”, non viene fatta nessuna immissione di materiale adulto ma solo eventuale novellame prelevato nei ruscelli vivaio in concessione: qui pescano i “moschisti” più “smaliziati” e più attenti alla qualità e alla rusticità del pesce. In tale tratto, solo eccezionalmente, non si escludono ripopolamenti di trote mediterranee del tipo “della regina” o super selezionate nel caso si evidenzi una diminuzione di fauna ittica dovuta alle piene autunnali. In tale zona è vietato il prelievo: è ammesso trattenere le eventuali trote iridee di discesa dal tratto di pesca tradizionale o provenienti dalle zone libere di fondo riserva. Tale eventualità dovrà comunque rientrare nel conteggio annuale riservato ai Soci Mosca, che potranno prelevare 20 pesci all’anno, con un massimo di due catture al giorno.

2) TRATTO PESCA TRADIZIONALE: una zona intermedia di pesca “tradizionale” e “turistica”, di circa 1 km, in corrispondenza della “fishing house”, per i soci della pesca tradizionale e con buoni giornalieri (prelievo di 6 capi a permesso). In tale zona è obbligatoria la cattura delle trote di misura legale e non è permesso slamare il pesce. Tale zona non è accessibile ai soci NO KILL (sia mosca che spinning che spin fly): il Socio NO KILL che vorrà frequentarla dovrà fare il giornaliero o avere anche la tessera socio tradizionale.

3) TRATTO PESCA ESCHE ARTIFICIALI NO KILL (ZONA A MONTE): una zona a monte della “fishing house”, di circa 3 km, per i soci mosca, i soci spinning e soci spin fly (e i relativi loro ospiti) e a buoni giornalieri (sempre NO KILL, max 2 buoni al giorno, su prenotazione). Questo tratto è dedicato, come la ZONA A VALLE, alla pesca “NO KILL” con una veste più “generosa”. In tale zona, solo per i Soci, si potranno prelevare 20 pesci all’anno, con un massimo di due catture al giorno privilegiando le eventuali trote iridee.

“Dopo la piena”

PRIMO GIORNO

Arriviamo a Valdieri alle 8.00 del mattino.
Serse, il socio guardiapesca, ci accoglie con un buon caffè, compiliamo i permessi e ci cambiamo velocemente. Seguiamo i consigli di Simone Ardigò, responsabile fly fishing e comunicazione della riserva IL GESSO DELLA REGINA e ci dirigiamo verso la zona alta.
Camminiamo per una ventina di minuti su un strada sterrata che si snoda tra boschi e prati fino a quando si interrompe bruscamente! la grossa piena ha portato via parecchi metri di sponda.
Incredibile vedere le macerie della forza incontrastabile di questo elemento.
Non ci scoraggiamo, scendiamo sul fiume e cominciamo a pescare.
La forza del fiume in piena ha eroso la corteccia degli alberi...impressionante.
Ivan ed io saliamo ancora per qualche centinaio di metri in modo da lasciar pescare Mattia e Gianfranco.
Arriviamo così alla lama di "Ghincia"e poco più sotto Ivan prende subito una bella fario. Non tanto grossa ma un bel pesce.
Poi tocca a me e sondando il sottosponda con un grosso formicone catturo parecchie fario, anche di taglia interessante.

Ivan


La mia prima fario del Gesso

La piena ha creato un nuovo fiume, il corso, le sponde, gli alberi, tutto è cambiato e anche l'approccio deve essere diverso. Il pesce non sosta nei soliti luoghi del torrente, bisogna provare le zone che solitamente tralasciamo e talvolta si cattura nei punti più inaspettati.
Entrambi peschiamo con i terrestrial, dato che la presenza di effimere o sedge è nulla.

Bellissima fario di Ivan

Sulla sponda opposta, gli alberi toccano l'acqua e sotto vedo un'ombra scura. E’ sicuramente una trota. Mi fermo un attimo per analizzare le correnti e capire dove posizionarmi, salgo un paio di metri, per lanciare in diagonale a scendere, raggruppo il finale, ampio mending, il formicone passa sotto i rami senza incagliarsi....perfetto...la trota scatta per aggredirla, plaff...c'è..c'è. Non è grossa ma si butta in corrente e mi tocca seguirla, poi dolcemente viene verso di me, una foto veloce e ritorna nella sua tana.

“hot spot”

Risaliamo catturando parecchie trote, il torrente diventa più stretto, con la presenza di grosse buche abitate da gigantesche marmorate.

Il momento cruciale

Arriviamo al ponte, che segna il termine della riserva. Sono le due circa, Serse ci riaccompagna alla fishing house dove ci fermiamo a mangiare con Mattia e Gianfranco.
Al contrario nostro, non hanno preso molto, così decidiamo di provare il tratto no-kill basso.

Gianfranco, grande pescatore e costruttore che ha passato una vita sul fiume, “ha sempre la mosca giusta al momento giusto”.

La conformazione è diversa, lunghe lame con acqua bassa, complice anche la recente piena che ha “chiuso” i buconi. Il panorama è davvero bello, siamo immersi nella natura, sembra di essere in qualche fiume sloveno. Io pesco sempre a secca, con generose mosche da caccia, catturo parecchie trote fario e qualche grossa iridea.
Il pomeriggio passa velocemente e oramai è quasi buio.
Dato che non ci sono schiuse, io e Mattia cambiamo posto e ritorniamo nella parte alta nella speranza di incontrare “la marmorata”.
Provo con un grosso streamer, in un bucone ma niente, poi vedo Mattia con la canna bella piegata...c'è!
Si vede subito che è un bel pesce, fa un paio di fughe ma lo 0.25 gli permette di forzarlo.
Dopo una bella lotta, riesce a prenderla, è una fariona over size.
Foto, riossigenazione, e ritorna velocemente in corrente. Quale modo migliore per chiudere una giornata di pesca.

Trota Neozelandese?

SECONDO GIORNO

Io e Mattia iniziamo dalla parte bassa del no-kill superiore.
Partiamo entrambi a ninfa. Proviamo tutte le correntine e i pinnuti non si fanno aspettare.
Arrivo a una bella buca, dove sull'altra sponda un albero caduto in acqua, crea un nascondiglio perfetto per i pesci.
Cambio finale, rimonto quello lungo da secca, tippet dello 0.16 e formicone.
Lancio subito alla fine del ramo facendo sbattere la mosca, la trota sbuca da sotto il tronco sommerso, segue la mosca per un metro, ma la rifiuta.
Rilancio...stessa scena.
Cambio mosca, provo con un' apetta...sale a guardarla ma non l'aggredisce.
Accetto la sfida...mi siedo su un sasso, sostituisco tippet e mosca, metto una formichina sul 16.
Faccio qualche lancio ma niente, non viene gradita.
Cambio 5-6 mosche, poi decido di provare la “Brùta ma Bòna” regalatami da Gianfranco, un'imitazione generica di sedge, che come dice il nome piace molto ai pinnuti.
Al secondo lancio sale lentamente, la segue per mezzo metro poi apre la bocca al rallentatore...aspetto un secondo, ferro....c'è...corre subito sotto i rami, cerco di contrastarla...sento sfregare il finale sui rami, e infatti...zac, mi taglia il tippet...
Era una bella fario sui 45cm....e poi dicono che i pesci belli si slamano!
Vado a raccontare l'accaduto a Mattia, che più su ne sta pungendo una dopo l'altra.
Mi fa vedere l'artificale, streamerino nero con riflessi blu....ne monto uno anche io...e incomincia la “garetta”
Uno, due , tre, quattro....dopo una decina di pesci a testa, fario e iridee, decidiamo di fermarci per la pausa pranzo.
Il pomeriggio ci spostiamo tutti e quattro nella zona bassa.
Qui bisogna fare maggiore attenzione all'avvicinamento nelle lunghe lame, dove il minimo rumore mette in allarme i pesci.
Catturiamo comunque parecchi pesci, anche se per la maggioranza iridee.
La giornata termina con una piccola schiusa di chironomi, e relative catture.


Video
Di Marco Viganò (Hatch)
- Italia
Settembre 2012 -
8'.09"


CONCLUSIONE

Reputo il Torrente Gesso davvero un bel fiume, sia come conformazione che come paesaggio.
Purtroppo avendo pescato nel periodo post-piena non abbiamo potuto vedere le famose schiuse di sedge che lo caratterizzano.
E’ vero che le catture di pesce autoctono sono state rare, ma sono sicuro che grazie al notevole impegno del gruppo di lavoro della società concessionaria della riserva, “Pesca Promotion ASD” (presieduta dall'instancabile Enrico Gallina) responsabile della gestione, in breve tempo si rivedranno i pesci e le schiuse che hanno reso famoso questo fiume.
Spero di ritornare presto per poter apprezzare a pieno la bellezza di questo fiume.
L’instancabile Simone Ardigò, durante la stesura di questo report, mi fa sapere che, grazie al lavoro incessante di valorizzazione del fly fishing e gestione ambientale che “Pesca Promotion ASD” sta svolgendo sul territorio, si stanno concretizzando una serie di novità importanti e anche interessanti per noi pescatori a mosca relative al comprensorio ALTA VALLE GESSO.
Quindi nuovi percorsi accessibili a tutti e sempre maggior accoglienza per noi appassionati: ma tali news verranno rese note durante la stagione.
Poi mi rassicura, anche con immagine esaustive e palesi (letti di frega evidenti su “fondo maturo”), che nel fiume, quest’inverno, le freghe ci sono state e, a detta di Simone, anche maggiori rispetto agli anni precedenti.
Nonostante la piena il fiume sembra più vivo di prima…….la Natura è incredibile, capace di sorprendere e rigenerarsi in maniera inimmaginabile se la si rispetta e le si dà il tempo……a buon intenditor poche parole……
Per maggiori informazioni visitate il sito web:
www.flyfishingvaldieri.it/





Marco Viganò (HatcH)



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