Qualche foto dello scorso anno (lo so, sono indietro con i compiti…), ma che può essere d’aiuto a chi vuole scoprire questo fiume bosniaco, forse il migliore per la pesca a mosca. E’ raggiungibile in poche ore da Trieste, attraversando la Croazia ed entrando il Bosnia dopo aver passato lo stupendo parco di Plitvice. Intanto il momento giusto sta arrivando. Maggio e Giugno, a seconda delle piogge e delle nevi invernali, sono i mesi delle grandi schiuse, che qui raggiungono intensità, durata e varietà incredibili.
Lo scorso anno la riserva (Revir) è stata allungata di oltre due Km a monte del ristorante Atlas (quello della foto precedente), raggiungendo ora una lunghezza di oltre 5 km di fiume, tutto pescabile. Ad esclusione del primo breve tratto, dalla polla sorgiva al primo ponte, l’intero corso di questa risorgiva sino alla sua confluenza nel fiume Sana è Flyfishing area.
E fa piacere non dover rivedere le scene di confine degli anni scorsi, non scevre da piccole invidie e tensioni. Da un lato i moschisti-puristi (mica tutti…) dall’altro quelli con bulbo a catturare e annoccare temoletti sotto gli occhi e i consigli di chi si beve un caffé sulla terrazza coperta del bar.

Il Ribnik è la risposta bosniaca all’ Unec sloveno. Entrambi hanno acque cristalline, fondali ghiaiosi e ghiaioso/limosi con estesi erbai. Acque basse, quasi ovunque guadabili, rive naturali, larghezza tra i 15 e i 25 metri. Le caratteristiche del Ribnik sono addirittura più costanti per tutto il tratto. Le sponde sono quasi costantemente accessibili in entrambi i lati, salvo pochi punti, dove la collina è molto vicina al fiume. Gli accessi/parcheggi in auto sono pochi, ma tutto sommato si tratta di un vantaggio a favore di chi ha voglia di fare qualche centinaio di metri in più, in un paesaggio ed in una cultura rurale che ci portano indietro negli anni e ci permettono di conoscere modi di vivere e di rapportarsi col fiume da noi ormai scomparsi da decenni.

Sono stati fatti degli sforzi notevoli per migliorare l’accessibilità e la fruibilità della riserva. In vari punti (i più panoramici) sono stati predisposti dei gazebo di legno, utili per uno spuntino sul fiume, per fare due mosche o anche solo per ripararsi dalla pioggia, che nella zona cade con abbondanza nelle stagioni topiche per la pesca. Meno utili i pochi pontili in stile “basso Klokot” , posizionati sulle buche più fonde, che se da un lato ne facilitano la pescabilità dall’altro ne sminuiscono il fascino. I sentieri sono ben tracciati e si riesce facilmente ad evitare di attraversare e danneggiare le proprietà private.



Il popolamento ittico è notevolissimo. Lo è sempre stato, anche quando non era riserva, favorito dalla grande capacità biogenica delle acque. Ora che la proprietà e la gestione sono di una stessa persona che ha grandi progetti in testa, il numero dei pesci è ulteriormente aumentato, ma ahimé, non sempre si tratta di pesci di alta qualità. Negli anni scorsi il Ribnik mi aveva sorpreso per la varietà delle specie e per la taglia diversissima delle stesse. Questa volta, con il cambio di gestione, mi ha confermato quanto era facile prevedere, ossia la presenza di più pesce e di taglia medio grande (ma abbastanza standard e di qualità non eccezionale, cioè da far pensare ad immissioni mirate).

E’ una fase accettabile quando si vuole lanciare una riserva, speriamo non esagerino come nel vicino Unac. Fare i grandi numeri tuttavia qui è meno facile, perchè il pesce si adatta rapidamente alla ricchezza dell’ambiente acquatico e diventa velocemente selettivo. La pesca a secca è gratificante per la giusta profondità delle acqua che consente di posizionarsi in ogni parte del letto del fiume, scegliendo gli approcci migliori in funzione della luce, dei fili di corrente, e del controllo dei microdragaggi.


Sugli insetti il Ribnik teme pochi confronti. E sufficiente star fermi un’oretta in acqua durante un coup de soire, per ritrovarsi i wader pieni di tricotteri e di uova degli stessi. Grosse mosche di maggio schiudono in folate successive durante le giornate migliori quasi sempre contemporaneamente ad una grande varietà di piccole effimere che a volte rendono ardue scelte di artificiale che paiono a prima vista scontate. Le schiuse più spettacolari sono quelle delle grosse stonefly, enormi plecotteri che scatenano bollate e rotture d’acqua fragorosissime. Tuttavia ai fini della pesca e delle catture la schiusa principale e più importante, resta quella degli ecdionuridi, sia perché è costante quasi tutto il giorno e riempi i vuoti di altre schiuse, sia perchè caratterizza con abbondanti cadute di spinner le serate migliori. Tra qualche settimana sarò nuovamente su questo fiume, scelto dall’ FFF (ora EFFA) per il raduno annuale, a testimonianza del fatto che ormai la destinazione sta raggiungendo la maturità anche dal punto di vista ricettivo. E ovviamente vi terrò informati. Un saluto a tutti.

La mappa del Ribnik
http://www.ribnikflyfish.com/images/HELP/ribnik-mapa.jpg La mappa della pesca in Bosnia
http://www.ribnikflyfish.com/images/HELP/regija-mapa.jpg Per prenotazioni
Mr. Goran Vukovic,
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