CZE - Muškarení Vltava
![]() di Carlo Riccardi (Carlo Peute) e Nanael
Ormai da parecchio tempo ho potuto apprezzare la gentilezza e la disponibilità delle genti del centro/est Europa, ma quella voce era davvero troppo: “can you catch a fish just for me?”….Puoi catturare un pesce solo per me?
![]() Si sa che la tensione gioca brutti scherzi al Pam e così il Peute, (cioè io ![]() Sul prato giace scodinzolante un temolo di circa 7 cm, forse 5…dettagli… lei è contenta, sorride e venendomi incontro mi regala una bottiglia di ottima birra Gambrinus. Una birra per un temolo che più piccolo non si può mi fa fermare a riflettere se non sia il caso di poggiare la canna e accodarmi al gruppetto di campeggiatori compagni di Jana che mi stanno invitando a bere con loro. Detto, fatto….e mentre il buon Nanael in lontananza continua a volteggiare la coda, il sottoscritto si concede una bevuta vicino al fuoco riflettendo sul senso dei verbi e sul quanto avrei voluto che al posto di quel “prendere” ci fosse stato un “dare”, ma questi oscuri e censurabili pensieri lasciano spazio alla serenità di quell’attimo. Nanael ci raggiunge ed entra nel gruppetto dimostrando una resistenza all’alcool notevole; l’esordio alcoolico di Alberto gira sulle 3 bottiglie (da 66 cl. ovviamente), raggiungendo nei giorni successivi punte di eccellenza con 5 bottiglie che non gli impediscono peraltro di mantenere un ottimo controllo nel lancio e nella ferrata. Io lo seguo a ruota; la scusa che la birra è leggera ci aiuta a mantenere a debita distanza l’umano senso di colpa! Dobbiamo ricambiare tanta ospitalità e infatti il giorno dopo eccoci sul torrente a preparare bruschette e patate al cartoccio per tutti. ![]() Eh già… perché la trasferta in terra Ceca aveva un chiaro, alieutico, scopo; il fiume Vltava che scorre nella Boemia del sud, a pochi kilometri dal confine tedesco. ![]() ![]() La zona in cui pescheremo è la parte alta del fiume che scorre tra Lenora e Volary, circa 25 kilometri a nord del lago; la Vltava è suddivisa in vari tratti perfettamente segnalati ognuno dei quali gestito da un club locale; in questa vacanza pescheremo i tratti 33P e 34P, ritenuti i migliori in questo periodo dell’anno. Fa fresco, direi freddo, ogni tanto piove e il fiume, largo un 15/20 metri, si presenta davanti a noi in un color the, tipico di questi luoghi. ![]() Sono dei simpatici rompiballe; singoli, coppie, famiglie intere con cagnolino, discendono il fiume con ogni temperatura, con la pioggia, con il sole, con il vento; salutano sempre e si divertono…..conviviamo! I temoli e le trote sembrano – e dico sembrano non avendo metri di paragone – non risentirne troppo; qualche minuto dopo il passaggio degli amici canoisti i pesci riprendono la loro attività probabilmente più influenzata dai livelli alti del fiume e dalla temperatura. Capiamo immediatamente che il periodo migliore – e ci verrà in seguito confermato – deve essere la tarda primavera per le trote e l’autunno che, a detta dei pochi pescatori locali incontrati, regala temoli di taglia interessante. ![]() ![]() ![]() Ostinarsi a pescare in un solo modo ci avrebbe privato di parecchio divertimento; eh sì la Vltava si dimostra da subito un fiume ostico e con pesci difficili, è necessario pescare davvero bene per convincere i pinnuti a prendere le nostre imitazioni. Secca a discendere e ninfa con piccole imitazioni si rivelano le tecniche più redditizie; nulla la resa dello streamer. I primi giorni i nostri buoni propositi di prendercela con comodo naufragano nella voglia di immergere le lenze in acqua; colazione e via a provare nuovi posti. Dobra è stata la nostra scoperta più felice. Dobra non è un paese, Dobra è una direzione…una direzione che solo il gusto dell’avventura ti permette di seguire; un’unica, stretta, strada ci accompagna in mezzo al nulla. ![]() ![]() A volte però le certezze vengono scardinate: quella macchietta d’acqua era proprio il fiume, peraltro a pochi minuti dalla strada ma perfettamente celato da una folta (eufemismo) vegetazione. E’ stupendo! L’acqua corre serpeggiando in mezzo ai prati e ai boschi, siamo davvero soli, piove, piove sempre più forte e fa freddo…porca miseria (in realtà l’esclamazione era leggermente più colorita) ancora canoe….io risalgo mentre Nanael scende. Passa un’oretta che regala sporadiche catture, si prepara a piovere. L’idea di andare a chiudersi al caldo ci sfiora solo il tempo di un istante, un’effimera, due, tre, dieci..……parte la schiusa…..i pesci cominciano a muoversi numerosi, ninfano, poi bollano, poi ninfano ancora, le catture si fanno decisamente numerose. Una pheasant tail e una ninfa ceca beige e arancione risultano le insidie sommerse più catturanti, mentre una piccola dun con corpo in quill di pavone viene presa nella pellicola superficiale, ma solo se presentata a discendere. Come spesso accade il momento centrale della schiusa non regala molto, i pesci sono ovunque, io pesco stando sulla riva mentre Nanael tenta d’insidiare alcuni temoli (tanti) appena a valle…..la pioggia si fa fitta, le mani sono intorpidite dal freddo ma non ci fermiamo. Al termine della schiusa i pesci riprendono a mangiare decisi; sappiamo che questo momento durerà poco, ma catturiamo eccome se catturiamo; tanti temoli, anche qui non enormi, ma decisamente divertenti. Sono pesci che non si lasciano ingannare facilmente e la soddisfazione che segue una ferrata ben assestata è evidente sui nostri volti. Tutto ha una fine e anche questo momento di frenetica attività si esaurisce; il fiume sembra morto, non tocchiamo più un pesce..guardiamo l’orologio….sono circa le 5 del pomeriggio e questa sarà una costante della Vltava: a la cinqo de la tarde, minuto più minuto meno, l’attività e la voglia di collaborare dei pinnuti cala drasticamente e con buona pace dei nostri sensi si può tranquillamente chiudere tutto e dedicarsi ad altro. E noi lo facciamo…ci sediamo assaporando un toscano, accompagnandolo con una birra e guardiamo intorno ammirando le bellezze di questo selvaggio fazzoletto d’Europa. Un timido sole fa capolino, siamo fradici ma contenti; ci sentiamo una via di mezzo tra pionieri e grandi pirla…..provateci voi a spiegare alla signora che ci vede risalire cosa ci fanno due vestiti da marziani, bagnati, che parlano una lingua strana in un posto dove non c’è nulla e per di più con un freddo barbino? Noi ci abbiamo rinunciato. ![]() ![]() ![]() ![]() INFORMAZIONI GENERALI
Viaggio Aereo L’aereo è abbastanza scomodo; in ogni caso gli aeroporti da considerare sono Praga, Vienna (stessa distanza), Bratislava o Linz via Vienna o Norimberga. Le distanze degli scali sono comprese tra i 160 e i 200 kilometri circa; ovviamente per raggiungere il posto di pesca sarà poi necessario noleggiare un auto. Auto Da Milano sono circa 850 kilometri gran parte dei quali in autostrada. Si attraversano 3 confini (austriaco, tedesco e ceco) tutti all’interno della Comunità Europea, quindi nessun problema per auto, assicurazione etc. In Austria (per transitare sulle autostrade austriache è necessario il bollino; per 10 giorni il costo è di circa 10 Euro) e Germania attenti ai limiti di velocità e in Repubblica Ceca occhio alle luci che devono davvero essere sempre accese (sono inflessibili). Molta attenzione anche alle bevute pre-guida. In Repubblica Ceca il prezzo della benzina è di circa 1,15/1,30 Euro al litro. Un’ultima avvertenza; le strade, specie fuori dai centri più popolati non sono larghe; alta la presenza di animali selvatici che possono sbucare; con un po’ di prudenza tutto sarà sotto controllo. Dormire e mangiare C’è davvero l’imbarazzo della scelta; noi abbiamo pernottato a Horni Plana, circa 25 km dai luoghi di pesca. Questo è uno dei pochi paesini dove esiste qualcosa che si avvicini ad un divertimento; si possono trovare sistemazioni anche a Volary e Lenora (circa 8/10 Km dal tratto alto della Vltava) ma qui non c’è davvero nulla. Due le sistemazioni; hotel (il nostro dignitoso 3 stelle in mezza pensione è costato circa 18 Euro al giorno) e pensione (prezzo medio della camera circa 8 Euro). Unica nota dolente; la cena come tanti paesi dell’area centro/est europea viene servita dalle 18 alle 20, quindi non molto idonea alla nostra voglia di stare sul fiume. ![]() I ristoranti si trovano ovunque, quindi a voi la scelta; noi possiamo consigliarvi il nostro punto di riferimento per la cena e cioè un ristorante dietro la piazza principale di Horni Plana….come riconoscerlo anche senza nome? Semplice attorno è tutto moooolto buio…le uniche luci sono quelle del ristorante. Non fatevi scappare l’ottima carne e le tante zuppe ed innaffiatele con un’ottima birra ceca (Gambrinus su tutte). Unico avvertimento; non presentatevi a mangiare alle 11 di sera, resterete con la vostra fame. A Horni Plana il limite utile per cenare erano le 22.00…ma proprio al limite limite. Licenze e permessi Per pescare in Repubblica Ceca è necessaria la licenza nazionale che vale 3 anni (costo circa 200 corone – 1 Euro circa 30 corone) e il permesso per le acque da salmonidi che danno il diritto di pescare in 44 riserve in Sud Bohemia. Il costo del permesso salmonidi per una settimana è di 1700 corone, circa 56 Euro. Le licenze si possono fare in molti punti di distribuzione (negozi, agenzie viaggi, hotel, pensioni etc.) disseminati nella regione; per la lista completa si veda il sito dell’associazioni pescatori della Sud Boemia (www.crscb.cz) ricchissimo di utili informazioni per il reperimento dei permessi e per le zone di pesca. Nessuna formalità e/o pagamento preventivo sono necessari; si paga alla consegna della licenza. Tempo stimato per la formalità 10 minuti, saluti compresi. ![]() Attrezzature Canne: Veramente gusti personali. Io pescavo con la Technia 10 piedi coda 5, mentre Nanael usava la stessa canna ma 10,6 coda 3/4 che si sono rivelate favolose sia a secca che, soprattutto, a ninfa. Del resto le canne nel bagagliaio erano altre due 10, quindi scegliete l’attrezzo sulla base delle vostre preferenze. Mosche Secche: emergenti in cdc colore naturale, amo 16/18 – dun in cdc Ninfe: Pheasant tail, amo 14/16 con torace in pavone o ice dub di vari colori - ninfe ceche amo 8/10, ninfe violacee con rigaggio rosa e torace nero, accompagnate da testina in tungsteno argento nonché piccole ninfe (amo 18) con corpo in filo e torace in pelo, molto imitative. Non dimenticate qualche pezzo grosso (amo 6/8/10) con palla in tungsteno e piombo da usare per portare in pesca le altre mosche. ![]() ![]() © PIPAM.org |