BSH - Eleuthera
Word and photo Di Emilio Bonvecchio
Tempo di lettura: 15 minuti ![]() Longitudine, latitudine... o semplicemente: Eleuthera! Una delle più belle isole dell'arcipelago delle Bahamas.
Ma non perdiamo tempo; parliamo di come ci si arriva e sopratutto di pesca! Arrivarci è semplice prenotando con Brithis Airwais si può partire da varie città in Italia, tra cui Milano, Bologna e Roma, per poi prendere la coincidenza a Londra per Nassau, isola principale delle Bahamas, e da qui, se il volo è in orario, arrivare il giorno stesso direttamente ad Eleuthera. L'isola dispone di tre aeroporti ben serviti, situati rispettivamente a Rock Sound (dove siamo atterrati noi ), nel sud dell'isola, a Governor's Harbour nella parte centrale e infine nella zona settentrionale. A Rock Sound c'è uno shopping center con un supermercato moderno, fornito di tutto, che accetta le carte di credito, e altri negozi compreso la banca con il bancomat. Ci sono anche gli uffici governativi e la clinica con il pronto soccorso. Eleuthera è un luogo ideale se si è alla ricerca di un posto tranquillo, fuori dalle classiche rotte del turismo di massa, ma facilmente raggiungibile e molto ben attrezzato per il turismo. La parte nord del isola è più turistica e frequentata, infatti quasi tutti gli americani soggiornano qui, mentre la parte sud, meno visitata, è ricca li luoghi dove è possibile trascorrere giornate in perfetta tranquillità, caratteristica che rende Eleuthera un posto ideale per soggiornavi anche con la propria famiglia. Su questo sito sono indicate le spiagge più famose. Basta cliccare sulla mappa interattiva. http://www.eleuthera.com/bestbeaches.html Parliamo adesso di come si svolge la pesca. L'isola offre, grazie alla sua conformazione, molte possibilità di praticare il fly fishing anche da riva, visto che si estende da nord a sud per circa 180 chilometri mentre in larghezza è decisamente ridotta: solo pochi chilometri. Siamo quindi in presenza di quasi ben 400 km di coste, bagnate ad est dall’ oceano Atlantico e a ovest dal mar dei Caraibi, con maree diverse a distanza di due ore tra un lato e l'altro. Questa caratteristica morfologica comporta quindi doppie opportunità di pesca con le migliori condizioni sempre disponibili, a pochi minuti di distanza da una costa all'altra. Le coste presentano molte zone di acqua bassa situate in spiagge, lagune e “creek” che, come indica il nome, sono come dei veri e propri torrenti formati dai movimenti d' acqua provocati dalle maree. Nei creek si possono trovare molte razze diverse di pesci in movimento. Questi ambienti si affrontano come un fiume pescando a risalire, cercando i pesci e soprattutto i bonefish, che si spostano in questi luoghi seguendo le maree. Qui la pesca non si svolge solo a risalire, ma ci è capitato di catturare bonefish lanciando sulla sponda opposta e lasciando derivare la mosca con la corrente. ![]() ![]() Anche qui è fondamentale la marea: si incomincia a pescare mentre la marea scende e si termina quando sale! Il motivo per questo è duplice. 1) Con l’acqua alta si fa fatica ad individuare il pesce. 2) I pesci sono nervosi per la presenza di predatori, come squali e barracuda che con i livelli alti tendono a cacciare in queste zone. A proposito di barracuda: mentre si pesca può capitare di trovarli in agguato alla ricerca di cibo, soprattutto nelle zone di acqua più profonda ,vicino a mangrovie o altri ripari. Essendo pesci che possono arrivare a dimensioni considerevoli può essere interessante provare ad insidiarli utilizzando una coda 10 e finali in acciaio; una pesca che può regalare forti emozioni e soddisfazioni. Tornando ai bonefish l'ideale è utilizzare una coda otto galleggiante con finali lunghi circa nove piedi che terminano con tippet dello 0.25/0.30. Riguardo alle imitazioni più efficaci, non fatevi mancare quelle di gamberetti montate su amo del sei. Una volta esplorati gli entusiasmanti creek, rimangono da provare le innumerevoli meravigliose spiagge. Ce ne sono di incantevoli, e tutte con caratteristiche diverse, per cui diventa difficile schematizzarle in un unica linea guida, soprattutto per la mia unica e ristretta esperienza sull’ isola, circoscritta per la maggior parte alla zona del sud. In linea di massima posso dire che vale la regola dei movimenti delle maree ma, torno a ripetermi, questi ambienti sono caratterizzati da notevoli variazioni delle condizioni di pesca così, a seconda del tempo, delle maree e suppongo dalle stagioni, si possono avere occasioni sempre diverse. L'unica soluzione, quindi, è valutarle e affrontarle momento per momento, perché ognuna può regalare formidabili sorprese. Abbiamo notato che mentre la marea scendeva, era comunque importante sondare la zona poiché, pur non vedendo attività a causa di vari fattori quali acqua alta, vento, e cielo velato, i pesci erano comunque disposti ad attaccare le nostre imitazioni anche con più aggressività rispetto a condizioni di acqua più ferma. Vale anche qui la regola del"crederci" sopratutto con i bonefish! Questi si muovevano molto quindi si passava da momenti in cui non se ne vedeva uno a momenti in cui se ne vedevano delle vere e proprie "school", cioè gruppi numerosi intenti a nuotare in gruppo. Infine non bisogna trascurare le scogliere, forse più facilmente affrontabili a spinning, ma che con una buona tecnica di lancio possono regalare soddisfazioni incredibili anche a mosca, soprattutto con la marea discendente. Inoltre, pescare dagli scogli è molto divertente per la varietà di pesce con cui ci si può trovare a che fare e le sorprese non mancano mai! Utilizzando piccole imitazioni di baitfish si riescono a catturare jack, barracuda, cernie, snapper. e tanti altri pesci tropicali che bazzicano lungo la scogliera. Detto questo, posso sicuramente affermare che Eleuthera offre molte possibilità di pesca ideali per la pesca a mosca. Dato che il nostro obiettivo principale sono i bonefish, la nostra attrezzatura ideale sarà una 9 piedi coda 8 abbinata ad una coda galleggiante con finali lunghi circa nove piedi che terminano con tippet che variano dallo 0,25 allo 0.30 a seconda delle condizioni che troveremo. Da portare con sé anche una canna coda 10, sempre galleggiante, da utilizzare con l'ausilio di un terminale d'acciaio e imitazione di baitfish, anche di dimensioni generose, per insidiare i numerosi barracuda che si avvicinano in zone di acqua bassa alla ricerca di cibo. Come imitazioni: le classiche mosche da bonefish come Crazy Charly, Gotcha Fly, ecc. montate su ami del 6-8 colore tan e chartreuse . Poi, proprio perché quando si pesca in mare, e specialmente ai tropici non si sa mai che incontri si possono fare, una coda dodici ci può rendere più tranquilli e pronti qualora si presentasse qualche "situazione particolare". Ci sono quindi molte buone ragioni per andare a Eleuthera. Oltre a praticare la pesca in tutta tranquillità, inseriti in una cornice paesaggistica stupenda, si può comunque godere di un luogo dove c'è solo la pesca, ma si possono organizzare escursioni e fare anche del buon turismo tradizionale con gli amici o la famiglia. Ovunque si possono trovare spiagge bellissime ed averle completamente a propria disposizione per tutto il giorno! Capita spesso di leggere dei report di pesca in località esotiche, dove la vacanza viene rovinata da condizioni di vento avverse. Questo non può accadere a Eleuthera, perché ci sarà sempre un versante riparato e raggiungibile velocemente, proprio per la stretta conformazione morfologica dell’isola. Gli abitanti di Eleuthera sono fra le persone più ospitali del mondo, e mantenendo comunque sempre un atteggiamento sobrio e rispettoso, tipico della tradizione inglese. La casa dove siamo stati si trova a circa 15 km dall' aereoporto, di Rock Sound (RSD) vicino a Cotton Bay. Si tratta di una bella villetta comoda e dotata di ogni comfort. Siamo stati ospiti dell’amico Andrea Cecchi, la cui moglie è Bahamiana. Andrea va a Eleuthera da quasi vent'anni, quindi abbiamo avuto il privilegio di avere con noi una persona "del posto" che, da ottimo conoscitore dell'isola, ci ha mostrato tutti gli spot migliori per chi pratica la pesca a mosca in mare. Per ogni informazione, o se si decide di organizzare un viaggio, il mio consiglio è di contattare direttamente Andrea. E' sempre molto disponibile a promuovere il turismo verso queste belle isole, e a fornire ogni utile informazione. Infatti ha recentemente aperto anche una pagina Facebook chiamata proprio "Andiamo alle Bahamas", destinata ad essere un riferimento per tutti coloro che vogliano visitare Eleuthera e le altre bellissime isole. ![]() Bahamas Bonefish FLYFISHINGVIRUS
Emilio Bonvecchio
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