USA - Il Mosca Club Umbertide al Situk River
![]() ![]() Yakutat, Alaska - Stati Uniti d’America
di Gian Paolo Caldari Era dal 2005 che cercavamo di organizzare una trasferta in uno dei pochi fiumi al mondo in cui si possono pescare Steelhead a vista. Con l'aiuto di Robert Kingsley, professore d’arte alla Depauw University di Bloomington Indiana, dopo svariati rinvii, finalmente il 2008 sembrava essere l’anno buono. Prenotiamo quindi i voli con la British Airways e con l’Alaska Airlines , tre aerei da Roma via Londra Heathrow e Seattle con scalo tecnico a Juneau fino a Yakutat… tipo una vita… ma ne vale veramente la pena.
![]() Fissiamo il primo pernottamento a Seattle al Red Lion Hotel a quattro passi dall’aeroporto e al Glacier Bear Lodge a Yakutat che a fronte di un pacchetto di 8 notti, pasti e auto a noleggio inclusi, ha voluto solo 5080 dollari per quattro persone, bevande escluse. La sistemazione è un pò spartana ma per dei ruvidi pescatori come noi andava più che bene !!! C’è da dire che il corpo centrale del Lodge è molto accogliente con un fornitissimo bar, una bella sala per mangiare e due bei biliardi da carambola. La cucina poi è veramente strepitosa: buona carne, ottimo pesce, insalate, patate fritte, dolci enormi… insomma non ci hanno fatto mancare nulla. ![]() ![]() ![]() Agganciano una steelhead dietro l’altra ma non ne spiaggiano molte. Quelli che pescano pesante : nove piedi per la 9 o 10, finale da 20 libbre, strike indicator, due piombotti a 40/50 cm dall’esca e ovetto estemporaneo quadricolor….Ne agganciano meno dei precedenti ma le spiaggiano quasi tutte. Quelli che ravanano il fondo con una fila di piombi AA, le agganciano dappertutto meno che per la bocca e non ne spiaggiano neanche una…. Dei veri massacratori di steelheads… forse più controlli non sarebbero una cattiva idea , anche perché lo snagging sarebbe vietato!!! C’è poi anche qualche furbetto italiano che si comporta più o meno così… meglio sorvolare…. Noi da parte nostra le abbiamo provate un po’ tutte meno che il ravanamento del fondo e per quel che mi riguarda la tecnica del pescare leggero è quella che mi ha dato più dispiaceri e soddisfazioni. Comunque arrivati a Yakutat siamo stati accolti all’aeroporto dalla signora dell’autonoleggio che ci ha subito consegnato uno splendido pulmino con le ridotte… e di corsa siamo andati al lodge dove Massimo e Francesco hanno potuto fare la licenza di pesca, mentre Ezio ed io, avendola fatta tramite internet, abbiamo preso possesso della camera. Poi di corsa a pesca: il primo a catturare è stato Ezio che, chiamato da Francesco che non riusciva a far mangiare una steelhead che vedeva spanciare in una buca abbastanza profonda, ha subito fatto strike con un vermone rosa della berlkley da 4 pollici lanciato a mosca… fortuna che mangiano piccolo !!!! Il mostro, risultato poi essere il pesce più grande della vacanza, fa bella mostra di sé nella foto: un maschio da 101 cm !!! Un vero “BIG FISH” come siamo ultimamente abituati a sentire …. ![]() ![]() ![]() Da notare il cappello di Francesco vero esempio di pescatore dèmodè tendente al pompierismo…. Si ringrazia la British per la splendida foto…. ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() Gian Paolo e un overwinter da 94 cm ![]() Francesco con un maschio fresco da 86 cm ![]() Ezio con una femmina da 96 cm ![]() Massimo con un maschio freschissimo da 72cm ![]() Gian Paolo con una femmina fresca da 80 cm ![]() Ezio con un maschio da 94 cm ![]() Francesco, Gian Paolo e la steelhead ![]() Massimo e la sua over-overwinter ![]() Aquile di mare ![]() Turisti Qualche considerazione sui pesci. Le steelheads, si sa, tirano come disperate e spesso è come se hai attaccato al tippet un autobus, quindi sarebbe saggio mettere canna e lenza dritte sperando di rompere il finale… fatelo! noi abbiamo cominciato a farlo dopo la terza canna rotta…. Per fortuna tutte canne con garanzia a vita ! Una considerazione anche sul tempo. Sperate che piova prima e durante, noi siamo stati otto giorni con l’acqua sia sopra che sotto ed è stata una vera goduria. Special tanks Per le foto Ezio Bani Per le salsicce e capocollo Francesco Duranti Per il Laptop e skype quel Pirolo del Pippo (Massimo Coletti) Per l’articolo scritto Gian Paolo Caldari. Per info Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. e Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Gian Paolo Caldari
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di Gian Paolo Caldari Era dal 2005 che cercavamo di organizzare una trasferta in uno dei pochi fiumi al mondo in cui si possono pescare Steelhead a vista. Con l'aiuto di Robert Kingsley, professore d’arte alla Depauw University di Bloomington Indiana, dopo svariati rinvii, finalmente il 2008 sembrava essere l’anno buono. Prenotiamo quindi i voli con la British Airways e con l’Alaska Airlines , tre aerei da Roma via Londra Heathrow e Seattle con scalo tecnico a Juneau fino a Yakutat… tipo una vita… ma ne vale veramente la pena.
![]() Fissiamo il primo pernottamento a Seattle al Red Lion Hotel a quattro passi dall’aeroporto e al Glacier Bear Lodge a Yakutat che a fronte di un pacchetto di 8 notti, pasti e auto a noleggio inclusi, ha voluto solo 5080 dollari per quattro persone, bevande escluse. La sistemazione è un pò spartana ma per dei ruvidi pescatori come noi andava più che bene !!! C’è da dire che il corpo centrale del Lodge è molto accogliente con un fornitissimo bar, una bella sala per mangiare e due bei biliardi da carambola. La cucina poi è veramente strepitosa: buona carne, ottimo pesce, insalate, patate fritte, dolci enormi… insomma non ci hanno fatto mancare nulla. ![]() ![]() ![]() Agganciano una steelhead dietro l’altra ma non ne spiaggiano molte. Quelli che pescano pesante : nove piedi per la 9 o 10, finale da 20 libbre, strike indicator, due piombotti a 40/50 cm dall’esca e ovetto estemporaneo quadricolor….Ne agganciano meno dei precedenti ma le spiaggiano quasi tutte. Quelli che ravanano il fondo con una fila di piombi AA, le agganciano dappertutto meno che per la bocca e non ne spiaggiano neanche una…. Dei veri massacratori di steelheads… forse più controlli non sarebbero una cattiva idea , anche perché lo snagging sarebbe vietato!!! C’è poi anche qualche furbetto italiano che si comporta più o meno così… meglio sorvolare…. Noi da parte nostra le abbiamo provate un po’ tutte meno che il ravanamento del fondo e per quel che mi riguarda la tecnica del pescare leggero è quella che mi ha dato più dispiaceri e soddisfazioni. Comunque arrivati a Yakutat siamo stati accolti all’aeroporto dalla signora dell’autonoleggio che ci ha subito consegnato uno splendido pulmino con le ridotte… e di corsa siamo andati al lodge dove Massimo e Francesco hanno potuto fare la licenza di pesca, mentre Ezio ed io, avendola fatta tramite internet, abbiamo preso possesso della camera. Poi di corsa a pesca: il primo a catturare è stato Ezio che, chiamato da Francesco che non riusciva a far mangiare una steelhead che vedeva spanciare in una buca abbastanza profonda, ha subito fatto strike con un vermone rosa della berlkley da 4 pollici lanciato a mosca… fortuna che mangiano piccolo !!!! Il mostro, risultato poi essere il pesce più grande della vacanza, fa bella mostra di sé nella foto: un maschio da 101 cm !!! Un vero “BIG FISH” come siamo ultimamente abituati a sentire …. ![]() ![]() ![]() Da notare il cappello di Francesco vero esempio di pescatore dèmodè tendente al pompierismo…. Si ringrazia la British per la splendida foto…. ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() Gian Paolo e un overwinter da 94 cm ![]() Francesco con un maschio fresco da 86 cm ![]() Ezio con una femmina da 96 cm ![]() Massimo con un maschio freschissimo da 72cm ![]() Gian Paolo con una femmina fresca da 80 cm ![]() Ezio con un maschio da 94 cm ![]() Francesco, Gian Paolo e la steelhead ![]() Massimo e la sua over-overwinter ![]() Aquile di mare ![]() Turisti Qualche considerazione sui pesci. Le steelheads, si sa, tirano come disperate e spesso è come se hai attaccato al tippet un autobus, quindi sarebbe saggio mettere canna e lenza dritte sperando di rompere il finale… fatelo! noi abbiamo cominciato a farlo dopo la terza canna rotta…. Per fortuna tutte canne con garanzia a vita ! Una considerazione anche sul tempo. Sperate che piova prima e durante, noi siamo stati otto giorni con l’acqua sia sopra che sotto ed è stata una vera goduria. Special tanks Per le foto Ezio Bani Per le salsicce e capocollo Francesco Duranti Per il Laptop e skype quel Pirolo del Pippo (Massimo Coletti) Per l’articolo scritto Gian Paolo Caldari. Per info Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. e Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Gian Paolo Caldari
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