ITA - Sesia atto II°

Italia   Novembre 2010


Testo di Simone Ardigò - foto di Francesco Tomasinelli

La prima volta quest’anno sul Sesia mi ha lasciato l’amaro in bocca.
Così decido di ritornarci, mercoledì 5 novembre, 15 giorni dopo la prima uscita autunnale, questa volta con un altro amico genovese, il biologo e fotografo naturalista, Francesco Tomasinelli.
Francesco non è un pescatore e questa è la sua prima volta in una battuta di pesca…..quindi ho una grande responsabilità nel trasmettere a lui le emozioni che questa passione è capace di dare.
Partenza sempre presto da una Genova piovosa.
Mentre aspetto Francesco faccio il primo scatto fotografico sotto casa, con le luci della notte e…..

Foto del mattino….la città dorme ancora

….assaporo il profumo del mattino, misuro la mia emozione e la gioia di partire per una battuta di pesca quando ancora tutti dormono e mi immagino i colori autunnali del Sesia che ci stanno aspettando…..ma arriva Francesco…. via si parte!
Questa volta, per il pre pesca, ho organizzato una visita all’incubatoio di Locarno: quindi appuntamento con Vittorio Ramella, guardia della S.V.P.S. che, da ottimo padrone di casa, ci accoglie e ci mostra l’edificio costruito apposta per questo genere di attività.

Foto di gruppo davanti l’incubatoi ittico della S.V.P.S. a Locarno

Lo spazio è capace di gestire fino a 3 milioni di uova, quindi numeri importanti per una valle così speciale.
Vedere tutte queste vasche in acciaio a riposo mi impressiona.

Le vasche di stabulazione a “riposo”

Mi immagino la vita che brulica a primavera, durante il periodo che, tutte assieme, sono piene di acqua e di uova….. e poi la nascita degli avannotti, con il loro sacco vitellino, che nuotano…..3 milioni di trotelle nate per ripopolare il Sesia e le sue valli.
Prendo nota di tutto per farne tesoro, come sempre, per la nostra riserva de IL GESSO DELLA REGINA dove si stanno programmando le azioni future.
Ci trasferiamo a Varallo, alla sede della S.V.P.S, dove ci aspetta il Presidente, Arturo Pugno.
Sono emozionato perché Pugno rappresenta la pesca “alla valsesiana” e perché ho vari ricordi di lui in pesca da ragazzino.
Parliamo come se ci si conoscesse da anni….parliamo dei temoli, della valsesiana e nel chiedergli dei consigli si parla dei bambini e del futuro.
Nel salutarci allora gli lascio una nostra locandina della prima manifestazione che abbiamo organizzato per i “pierini” a Valdieri.

Simone con Arturo Pugno ( F. Tomasinelli )

Arturo mi guarda negli occhi e mi fa capire che il vero futuro dei fiumi e legato al fatto che ci siano persone che lo frequentino, “i bambini di oggi sono i pescatori di domani”.
Se non c’è ricambio è la fine di tutto: solo un frequentatore del fiume può veramente capirne le virtù e i difetti….e contrastarli.
Saluto Arturo e Savino Re che nel frattempo è venuto anche lui a trovarci nella sede della S.V.P.S.: è finita la “parte culturale” si parte per fare i permessi a Ballangera dove ci aspettano Renato Grasso e Fabio Consonni, i miei “migliori amici” di pesca.
Renato esordisce davanti a un buon caffè con la frase: “eccoci qui a trovare lo zio malato…il Sesia”.
Ricordiamo gli anni gloriosi di pescate epiche sui temoli la cui taglia media era di 38 cm….tutti fratelli.
Anni d’oro.
Anni remoti.
Tutti i “grandi” della pesca a mosca sono passati dal Sesia, ogni spot, da Quarona a Pila, avevano le proprie peculiarità….. lame, buconi, correntine….con un unico denominatore comune e cioè la grande ricchezza di temoli.
E ora….ora c’è da sperare, c’è da crederci!!!!
Arriviamo a Scopa e il fiume è perfetto, stupendo come al solito.
L’acqua rispetto a 15 giorni fa è più alta di circa 30 cm ma limpidissima.
Sono le 11,30, un buon orario per cominciare.
Si pesca alla lama del ponte pedonale metallico ma il fiume è senza attività e di temoli neanche l’ombra.

Fabio Consonni, Simone Ardigò e Renato Grasso si preparano all’azione di pesca ( F. Tomasinelli )


Lama trasparente sotto il ponte pedonale metallico di Scopa ( F. Tomasinelli )


Momenti di pesca in compagnia nello splendido scenario cristallino delle acque del Sesia ( F. Tomasinelli )

Il cielo coperto però è un ottimo segnale, si sta bene come temperatura. Vista la mancanza di attività faccio una lezione di entomologia a Francesco aprendogli alcune “scatole delle meraviglie”….erano le prime che vedeva.

Simone mostra una sua scatola a Francesco ( F. Tomasinelli )

Francesco fa innumerevoli scatti e ci rende protagonisti di una bellissima giornata in compagnia.

Azione sul Sesia ( F. Tomasinelli )


Fabio in azione sul “suo” Sesia…..

Durante la giornata veniamo seguiti e accompagnati dalla disponibilissima e professionale guardia della S.V.P.S., Vittorio Ramella, che ci aiuta a interpretare al meglio le acque che, ahimè, non riusciamo più a frequentare come una volta.

Fabio, Simone e Vittorio Ramella ( F. Tomasinelli )

Vista la poca attività di questa zona si decide di andare a monte, nella zona del ponte strallato, sempre a Scopa.
Nel frattempo il sole esce dalle nuvole e l’aria si scalda.

Simone in azione...1 ( F. Tomasinelli )


Simone in azione...2 ( F. Tomasinelli )


Simone in azione...3 ( F. Tomasinelli )


Simone in azione...4 ( F. Tomasinelli )


Simone in azione...5 ( F. Tomasinelli )

Con la comparsa del sole le prime bollate si fanno vedere.
Sono sulla sx orografica del fiume, a valle del ponte, e vedo dell’attività sulla sponda opposta, come al solito…..delle bollatine ritmiche al di la di una corrente che mi impedisce di mettere in pesca la mia parachute.
La giusta regola del “piede asciutto” e l’amico Ramella che mi guarda ….. mi convincono a fare una passeggiata sull’altra sponda per provare queste bollate che mi hanno incuriosito.

Simone in azione...6 ( F. Tomasinelli )

Arrivo in corrispondenza della lama dove avevo intravvisto “del movimento sospetto” e una sagoma scura bolla tranquilla….trota o temolo?
Provo….. Niente…… Ma bolla.
Cambio mosca.

Simone in azione...7 ( F. Tomasinelli )

Scelgo….una imitazione di insieme del Ghilardi sul 18, una parachute con corpo in quill di condor, una mosca “old stile”….targata Gianni Pioselli, costruttore anni ’80 oramai nonno a tempo pieno.
Schiaccio l’ardiglione e lancio.

Parachute in quill di condor, amo 18

Prima passata….e…..strike!...

Il momento della dolce ferrata... ( F. Tomasinelli )

Cos’è? Temolo…….fischio la cattura a Fabio che è di fronte a me.
Finalmente!

Simone con il temolo in canna... ( F. Tomasinelli )


Simone fotografa il pesce appena preso... ( F. Tomasinelli )


Foto di rito del temolino ingannato

Francesco mi raggiunge sull’altra sponda per vedere da vicino la novità.
Liberato il temolo asciugo la mosca e riprendo l’azione.
Stessa lametta.

Simone in pesca sulla lama del ponte strallato di Scopa ( F. Tomasinelli )

Altra bollata a 2 metri a monte della prima.
Rifiuto.
E per le passate successive nulla.
Decido di cambiar mosca.

Simone intento a cambiare imitazione ( F. Tomasinelli )

Altro “micragnino”….questa volta la mia scelta è verso la “mosca dell’uva”, altra classica del Sesia, sempre del mitico Gianni Pioselli.
Schiaccio l’ardiglione e lancio.

La “mosca dell’uva”, amo 18

Passata e strike!...
Un fratello temolo, identico al precedente, su 28/30 cm.
E’ proprio vero che i temoli sono pesci gregari: anche se in comunità ridotte decidono di stare assieme.

Il secondo temolino preso

Slamo e libero anche lui con l’augurio di crescere e riprodursi.
Nel liberare questi temoli sono rimasto impressionato dalla delicatezza della bocca che nonostante l’amo con l’ardiglione schiacciato fa fatica a farsi slamare.
Le bocche dei temoli cosi piccoli sono molto più delicate rispetto a quelle di esemplari di taglia: è fondamentale l’utilizzo della pinza da chirurgo senza la quale è facilissimo menomare irrimediabilmente tale apparato.

Simone intento a slamare il temolo: mani bagnate e grande precisione in questo momento stressante e pericoloso per la vita del delicatissimo pesce... ( F. Tomasinelli )

Arrivano Fabio e Renato per fare due chiacchiere e per fare il punto della pescata.

Renato urla che ne ha perso uno…..




Sequenza - Fabio mostra la dolcezza e il controllo della sua 10 piedi...

Manca poco alla fine della giornata di pesca, la luce sta calando, sono solo le 15,30 ma è nuvoloso e un’aria gelida sta arrivando da nord.
Facciamo ancora qualche lancio ad interpretare le varie correntine ma presto si smonta tutto perché è evidente che non ci sono ulteriori opportunità di catture.

Foto di gruppo finale…..autoscatto dal sasso ( F. Tomasinelli )

Lasciamo il Sesia anche quest’anno per rivederlo l’anno prossimo.
Personalmente sono felice di saperlo in buone mani.
Spero di poter ricambiare l’accoglienza ricevuta e avere in pesca a Valdieri gli amici Savino, Vittorio e Arturo Pugno…..
Parlerò con il CDA della nostra Riserva visto che stiamo facendo il nuovo regolamento per il 2011 per dedicare una sezione alla “Pesca alla Valsesiana”…per i temoli da noi si dovrà aspettare, sicuramente un lustro, ma per le trote……
nelle nostre lame e correnti…..
con una valsesiana……
non vedo l’ora che arrivi la primavera!!

P.S....In questo report di pesca ho voluto dare evidenza alle foto scattate da Francesco Tomasinelli che mi ha promesso che ritornerà tra di noi “moschisti” per darci ulteriori nuove emozioni.
Mi ha “regalato” alcune tra le più belle immagini di pesca, che ritraggono me e miei amici, e che conserverò con molto piacere nel mio archivio fotografico dei ricordi.
Sono dei veri e propri capolavori di tecnica e inquadratura.
Nei giorni successivi alla pescata, quando Francesco ci ha mandato la selezione delle foto da lui scattate, l’emozione del fiume ci ha catturato ancora.
Grazie Francesco, complimenti ancora e spero che questa esperienza ti porti sempre più vicino al fiume…nel dettaglio come sei capace di fare: un tuo macro nello specifico dell’entomologia a noi cara sarebbe un bel contributo.


Francesco ha un suo sito che lo racconta: www.isopoda.net/


Simone Ardigò


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