ITA - LA PESCA A MOSCA IN VAL DI FIEMME



LA PESCA A MOSCA IN VAL DI FIEMME - parte prima

Testo di Paolo Fortunati (Pablo)
Fotografie di Antonio Napolitano (flyenne), Alberto Galeazzo (Faina), Paolo Fortunati (Pablo) e Remo Blasi
Tempo di lettura: 15'




   Luglio 2016

Il Trentino è una regione magnifica, ricca di acque ben gestite e pescose. Ancora una volta grazie al Trentino Fishing abbiamo avuto l’occasione di visitare alcune sue acque insieme ai colleghi di redazione Alberto Galeazzo (Faina) e Antonio Napolitano (flyAenne), insieme all’amico Remo Blasi.
Questa volta la nostra meta è stata la Val di Fiemme, con il suo torrente principale Avisio, il suo affluente Travignolo ed il lago alpino.
Purtroppo anche questa volta siamo incappati in una perturbazione che ha interessato la zona giusto il giorno precedente il nostro arrivo, sporcando il torrente Avisio quel tanto che è bastato a rovinare la pescata sullo stesso.
Giunti nel tardo pomeriggio a Predazzo ci incontriamo con Nicola Zanon, vice presidente della locale Associazione Pescatori Val di Fiemme, presso la sede del Trentino Fishing – VisitFiemme accolti dalla responsabile Nadia Delvai per un briefing pre-pescata.
Nicola ci ha poi accompagnati a vedere l’Avisio che, ahimè, si era sporcato parecchio e successivamente presso l’Hotel Torretta in località Bellamonte (www.hoteltorretta.eu), dove veniamo accolti con estrema cordialità e subito ci sentiamo come a casa.


Il mattino seguente Nicola ci viene a prendere all’Hotel insieme agli altri ragazzi del team per accompagnarci a pesca sul torrente Travignolo, splendido corso d’acqua che non risente quasi mai delle precipitazioni in quanto a monte dello stesso esiste uno sbarramento con un lago.
Pioviggina e la discesa verso il torrente dura circa 15, 20 minuti durante la quale siamo immersi in una natura incontaminata e le poche tracce lasciate dall’uomo danno comunque una percezione di estrema cura dei luoghi.
Il Travignolo si presenta come un torrente dalle acque cristalline il cui corso è caratterizzato dalla presenza di numerosi grossi massi “muschiosi” e da una natura che tende a prendere il sopravvento sui pochi interventi dell’uomo.
Qui è regno indiscusso della trota Fario, dai colori meravigliosi, scura e con puntini di un rosso vivo che spiccano! Il torrente è autosufficiente, non vengono effettuate semine o immissioni di alcun tipo e le trote crescono selvagge e molto diffidenti, per cui è necessario un approccio molto prudente pena una apparente mancanza di pesce.
Qui effettuiamo diverse catture di trote vere, non troppo grandi, dalle dimensioni adeguate all’ecosistema in cui si pesca, e dopo un paio di orette iniziamo la risalita verso le macchine che si rivela abbastanza lunga e faticosa in quanto il dislivello è notevole.
Successivamente, viste le condizioni scoraggianti dell’Avisio, i ragazzi ci accompagnano in un lago alpino (a circa 2000 m di altitudine) circondato da boschi di conifere e da prati verdissimi.
Una piccola baita/rifugio ci accoglie (comunicando la propria presenza ci si può anche dormire) e possiamo così toglierci gli indumenti bagnati dalla pioggerellina che ci ha accompagnati per tutto il tragitto.
Qui possiamo rifocillarci grazie alle vivande portate da Nicola ed ai pranzi al sacco forniti dall’Hotel Torretta.
Appena smette un po’ di piovigginare si scorge qualche bollata, sono trote Fario e piccoli Salmerini, ci dice Nicola, quindi ci fiondiamo sulle rive del lago in cerca di catture che arriveranno solo una volta montati piccoli terrestrials recuperati lentamente sotto il pelo dell’acqua.
Verso sera ritorniamo a vedere l’Avisio in corrispondenza della confluenza del Travignolo: purtroppo è ancora sporco, ma riusciamo a fare qualche cattura a secca nel Travignolo che è limpidissimo e pieno di trote Fario e Marmoratine che risalgono dall’Avisio.
Una cena tipica trentina all’Hotel offerta dalla simpatica proprietaria ci rinfranca pienamente facendoci quasi dimenticare “le fatiche di giornata"...
Il giorno successivo le condizioni dell’Avisio sono leggermente migliorate….
Un ringraziamento particolare va a Nicola Zanon, vice presidente dell’Associazione Sportiva Pescatori Val di Fiemme, al Trentino Fishing grazie al quale anche questo week end è stato possibile, al Trentino Fishing Guides, alla direzione dell’Hotel Torretta per l’ospitalità ed a tutti quanti si sono prodigati per rendere questi due giorni di pesca unici.
Grazie anche ai miei compagni di pesca:
Alberto Galeazzo, Antonio Napolitano e Remo Blasi, unici ed insostituibili

Alla prossima avventura!!

Siti e contatti utili:
ASSOCIAZIONE SPORTIVA PESCATORI VAL DI FIEMME: www.pescatorivaldifiemme.it/
TRENTINO FISHING: www.trentinomarketing.org/
TRENTINO FISHING GUIDES : www.trentinofishing.it/
HOTEL TORRETTA: www.hoteltorretta.eu/
LINK YOUTUBE: https://youtu.be/-wMbTWdvhXo

Paolo Fortunati (Pablo) - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
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LA PESCA A MOSCA IN VAL DI FIEMME - parte seconda
Testo di Antonio Napolitano (FlyAenne)

Quando si organizza un viaggio di pesca si cerca in primo luogo di trovare una location che possa offrire un ottima pesca e il giusto comfort per quanto riguarda la sistemazione nelle strutture ricettive.
Se a tutto questo aggiungiamo la bellezza dei paesaggi mozzafiato e l'ottima tradizione enogastronomica vuol dire che siamo capitati nel posto giusto anzi, nel posto perfetto come nel caso del recente tour organizzato dalla redazione di Pipam alla scoperta delle acque della Val di Fiemme.
Ad accoglierci abbiamo trovato Nicola Zanon, vicepresidente dell'Associazione Pescatori Val Di Fiemme che da grande conoscitore di queste acque e ottimo pescatore ha saputo indirizzarci e guidarci nei tratti di Travignolo e Avisio.
A differenza del Travignolo che non si sporca e rimane quasi sempre pescabile, grazie al letto di porfido che non rilascia sedimenti e lo sbarramento a monte , le piogge dei giorni che hanno preceduto il nostro arrivo hanno quasi compromesso l'uscita in Avisio, fortunatamente però nel giro di un paio di giorni il fiume è tornato ad essere pescabile.
Per “pescabile” intendo un acqua velata e sappiamo che per la pesca, questa è la condizione ideale per tanti motivi, per l'avvicinamento, per la possibilità di utilizzare finali di diametro maggiore ma sopratutto per la buona attività dei pesci che in certe situazioni tendono ad uscire a cercare cibo, quel cibo mosso proprio dall'acqua e dalla perturbazione.
C'è un momento preciso che personalmente mi fa pescare con la ferma convinzione di poter trovare tanti pesci fuori ed è quando l'acqua da “torbida” diventa leggermente velata ( per intenderci, su un acqua alta 50-70 cm si riesce ad intravedere il fondo) ed è spesso in questa condizione che percepisco bene la linea di corrente che i pesci scelgono come corsia di alimentazione o i giri d'acqua in cui potrebbero stazionare, tutto questo unito alla giusta temperatura dell'acqua può crare un ambiente ed un contesto ideale perla pesca. In effetti, grazie alle zone buone indicate dalla guida e alla giusta tecnica applicata, abbiamo effettuato discrete catture, anche di taglia.
L'avisio presenta bellissimi esemplari di trota fario e ibridi rustici e combattivi ma la vera punta di diamante sono le marmorate che con la loro livrea inconfondibile e un atteggiamento da vera regina del fiume restano indubbiamente l'obiettivo principale per chi decide di frequentare queste acque.
Ci siamo imbattuti anche in alcuni esemplari di trota iridea, probabilmente provenienti dal lago e comunque parliamo di pesci pinnati e in splendida forma dai colori esageratamente belli, peccato che in Italia questo pesce venga troppo spesso classificato a “pesce da laghetto a pagamento”
La tecnica con la ninfa leggera ci ha permesso di catturare bene sotto le sponde, specie in quelle opposte rispetto alla nostra postazione, grazie ad una presentazione davvero discreta e al tempo stesso molto, molto precisa, grazie poi al finale bicolor (o ad alta visibilità) abbiamo potuto avvertire bene le mangiate e quindi ferrare in maniera tempestiva.
Lo strike indicator classico ha reso meno, mentre la ninfa corta a sondare le buche ha permesso di muovere gli esemplari più grandi e il fatto di lasciare sostare gli artificiali a lungo nella strike zone direi che ha fatto la differenza, come nel caso di questa bellissima fario catturata da Alberto, chiaro esempio di un pesce dell'Avisio, bello forte ed palesemente rustico.

E' stata davvero un uscita di pesca ricca di emozioni e parecchi spunti tecnici, grazie alla conformazione del fiume e grazie ai pesci selvatici o resi tali grazie all'ambiente in cui vivono ormai da tanto tempo.
A contorno di tutto questo abbiamo goduto di una cornice stupenda data dai boschi, dalle vette e da una natura che sempre di più ci fa riscoprire il valore non sempre riconosciuto al nostro territorio visto che qualcuno preferisce andare oltre confine a catturare pesci spinnati e facili che magari hanno seminato poco prima.
Organizzazione ! E' stata proprio l'organizzazione a lasciarci pienamente soddisfatti e metterci nella sincera condizione di poter consigliare questa valle e queste acque ai nostri amici pescatori e non, infatti grazie al grandissimo lavoro svolto dal Trentino Fishing, Trentino Marketing e L'associazione Pescatori Val di Fiemme, è possibile pianificare ed organizzare una vacanza di pesca proprio come si fa per prenotare un volo o acquistare un oggetto dal web, andando sul sito www.trentinofishing.it abbiamo la possibilità di scegliere tra i vari fiumi, conoscere le condizioni delle acque, effettuare i permessi di pesca, prenotare in hotel e addirittura la guida di pesca.
Ecco, la possibilità di avere una guida a disposizione è una grande opportunità specie per chi ha poco tempo o è alle prime armi. Avere a disposizione un professionista che può indicarci gli spot migliori, le mosche giuste o che metta a disposizione le attrezzature per l'uscita di pesca è davvero il top.
In Italia, purtroppo, sono ancora poche le zone di pesca in cui è possibile disporre di una guida ma ultimamente le cose stanno cambiando e la speranza è di avere nel modello Americano o Neozelandese un modello da seguire, il consiglio però è quello di affidarsi sempre a professionisti.
Dopo una bella e faticosa giornata di pesca il desiderio è quello di rilassarsi in hotel, godersi una ricca cena tipica, godere di uno splendido panorama al mattino o rifugiarsi in una spa per rigenerarsi, bene anche in questo senso la val di Fiemme offre davvero il massimo.
Ci sono molte strutture pronte a soddisfare le esigenze più disparate sempre con l'obiettivo di far respirare al cliente un aria accogliente e a strettissimo contatto con la natura.
Sul sito www.trentinofishing.it troverete anche i riferimenti delle varie strutture ricettive suddivise per categoria e località.
Non mi resta che ringraziare a nome della redazione di Pipam, gli amici di Trentino Marketing, Trentino Fishing e l'Associazione Pescatori Val Di Fiemme per averci fatto godere della bellezza di questa valle, averci dato la possibilità di praticare una “pesca vera” nei torrenti Avisio e Travignolo con le loro trote rustiche e combattive mettendoci a nostro agio e facendoci sentire davvero a casa

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Antonio Napolitano (FlyAenne)

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