Matteo De Falco
Le INTERVISTE di PIPAM
di Alberto Galeazzo (Faina)
MATTEO DE FALCO
Conosco Matteo De Falco da quando ha cominciato a pescare a mosca. Mi ricordo che già allora (inizi anni 90) era un fanatico moschista, e devo dire con delle qualità di “predatore” non indifferenti. Ha iniziato la sua carriera collaborando con riviste del settore pesca verso la fine degli anni 90.
Poi lavorando per il canale tematico Seasons dell’allora Tele+, in cui faceva le sue prime comparse televisive, intervistando noti pescatori, presentando libri, riviste e tutto quello che gravitava attorno alla pesca, avendo sempre un occhio di riguardo per la nostra passione (la pesca a mosca). Attualmente sta lavorando, come presentatore, per il canale tematico “Caccia e Pesca” di Sky. Tra le sue trasmissioni più seguite, “Per un pugno di mosche”, “Passione Artificiale” una striscia quotidiana dedicata alla pesca con gli artificiali e “Big Fish Adventures” ![]() A: Ciao Matteo è da un po’ che non ci si vede , come va?
M: Bene grazie, come tutti sono anch’io sempre di corsa. A: Quando hai cominciato a pescare a mosca?
M: 16 anni fa A: Qual’è la tecnica che preferisci nella pesca mosca?
M: Quella che preferisco è la ninfa a vista. Quella che mi incuriosisce di più è la pesca a streamer ai grossi predatori. A: Come hai fatto a trasformare la tua passione in un lavoro?
M: Prima di tutto una sequenza di casualità, e poi la mia determinazione A: E sicuramente le tue doti davanti alla telecamera…
A: Il tuo lavoro che in molti ti invidiano (io sono uno tra questi), avrà anche dei lati negativi (almeno lo spero..
![]() M: Credo di fare il lavoro più bello del mondo perché parlo della mia passione. Detto questo se proprio devo trovarci dei lati negativi ti dico: 85.000 km in auto all’anno, almeno 80 voli aerei ( per uno che non ama volare, come me, non è il massimo) tra cui molti intercontinentali, sempre la valigia fuori casa. A: Ma come riesci a gestire la tua vita privata?
M: Grazie alla pazienza smisurata della mia fidanzata, dei miei cari e ovviamente al mio cellulare! A: Quando non lavori peschi?
M: Ovvio, domani vado a lucci, vieni? A: Mi sto dimenticando della tua grande passione: il mare. Parlamene…
M: Parlarti del mare è impossibile, perché è impossibile descrivere tutto quello che il mare ti può dare in una sola giornata. E’ impossibile descrivere la felicità che mi da sentire l’odore della salsedine…Ciò che più mi piace dell’andar per mare è la sensazione di incertezza su quel che potrà capitarti, il mare nasconde ancora il fascino dell’ignoto. A: Ti vedo in tv aver a che fare anche con altre tecniche di pesca (ndr..credo faccia parte del gioco ), ma quando non lavori peschi ancora a mosca?
M: Io sono un moschista incallito, e quando ho del tempo libero pesco solo a mosca. L’unica tecnica che pratico al di fuori del lavoro, e che non è la pesca a mosca, è la pesca alla traina nei mesi estivi alla ricerca di dentici e ricciole nelle acque che bagnano la Sardegna. A: Grazie al tuo lavoro sei diventato il maggior divulgatore di pesca a mosca in Italia portando questa tecnica nelle case di chi non la conosceva. Credi di averla in qualche modo “sdoganata”?
M: Prima di tutto è un onore, e onere, che condivido con i moltissimi pescatori che mi hanno accompagnato in questa avventura. Credo comunque, anzi spero, di aver fatto comprendere che la pam è una tecnica “totale”, molto lontana dagli stereotipi del passato. A: Sappiamo che hai girato il mondo per pescare. Quali sono i posti che ti hanno più colpito e il pesce che ti è piaciuto di più pescare?
M: Domande difficili… ogni posto ha qualche sua prerogativa che ti lascia un segno. Dire un posto solo è difficile, se ne devo scegliere due dico: Alaska e Costarica. In particolar modo per i loro pesci: le Steelhead e i Tarpon. A: Quali sono stati, se ne hai avuti, i tuoi maestri?
M: Mio padre sicuramente che pur non essendo un moschista mi ha insegnato cosa è il mare. Il primo regalo di cui ho memoria è una muta subacquea che mi aveva fatto fare su misura: avevo 4 anni! E per quello che riguarda la pam, un pescatore che conosci bene anche tu, Nazzareno Bettio. Lanciatore sopraffino, costruttore di talento ma soprattutto un pescatore completo. A: A proposito, quali sono secondo te le caratteristiche che fanno un pescatore grande?
M: In ordine sparso, determinazione, talento, tecnica, fantasia e umiltà. Umiltà che ti permette di non sentirti mai arrivato e di conseguenza di crescere. A: Hai altri hobby oltre alla pesca?
M: Sì, amo moltissimo andare in moto (ci vado anche a pesca), faccio immersioni subacquee e gioco a calcio…nel Real Madrid… ![]() A: Le mie domande finiscono qui, grazie per il tempo che ci hai dedicato
M: Credimi, è stato un vero onore. Ho letto nomi di pescatori stranieri che hanno fatto la storia della pesca a mosca, e stare in loro compagnia mi imbarazza un po’… Ci vediamo presto, magari sulle pagine di Pipam, nel frattempo, e come sempre, tutti a pesca! Alberto Galeazzo
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