Quella volta che incontrai "Giuseppe" sull'Orco

Racconto 
Italia  14/06/03 di Rinaldo Morellato (Aldo42)


Premessa
Lo spirito di questo racconto si scontrerà probabilmente con la filosofia di tanti giovani PAM desiderosi di catturare MOLTO E PRESTO ma può anche darsi che col tempo, in alcuni di loro, nasca quello spirito, quel modo di vedere la pesca a mosca, che prescinde dall'aspetto quantitativo, privilegiando altri aspetti che , in base al loro "percorso PAM" sapranno raggiungere.
L'Orco era perfetto in quel Settembre del 1985; A quei tempi la popolazione dei temoli si era già rarefatta rispetto al passato, però, a saperli cercare, erano tutti di stazza importante e naturalmente molto "bastardi dentro" da catturare.
Se all'epoca ci fossero state le "digitali"?...........chissà!.... forse qualche bel pezzo si sarebbe salvato..........invece tantissimi pescatori, per fare gli "sboroni", portavano a casa il "pezzo grosso" da ostentare......purtroppo!!


Giornata leggermente nuvolosa, assenza di vento che di solito "tira" abbastanza in questa valle, livello d'acqua perfetto.
Durante la "ricerca" arrivo in un lungo raschio interrotto da grossi massi che segnavano l'inizio di una veloce rapida che si immetteva in una grossa buca.
LUI è piazzato proprio nella posizione "da manuale" due metri a monte di due grossi massi affioranti tra i quali l'acqua si infilava a cuneo prima di rotolare a valle nella rapida.
L'amico Antonio mi sorpassa dicendomi "Come al solito l'hai trovato!...ok......ci vediamo sul tardi...".
Possente, tranquillo e solitario a circa 10 metri dalla riva, incollato sul fondo (70/80 cm), agita impercettibilmente la pinna dorsale dal bel colore turchese ed è intorno ai 50 cm; ogni tanto con piccoli scarti afferra qualche ninfa trascinata dalla corrente; al "geometra dell'acqua" il cibo gli arriva senza faticare.
Per me era già una soddisfazione averlo "scoperto" e star li a guardarlo in religioso silenzio; alle mie spalle la vegetazione schermava con la sua ombra la mia presenza; una situazione perfetta; il temolo, con le dovute cautele, non fugge davanti all'uomo come la trota............però vedendoti.....qualche campanellino d'allarme potrebbe accendersi.......percui la mia regola è comunque, piazzarsi possibilmente in posizione mimetica.
Con calma, monto la 9' #4, il finale ben stirato e sgrassato in punta (0.12), scendo in acqua lentamente, giusto per guadagnare un paio di metri alle spalle, e mi metto in osservazione piazzato leggermente a monte del temolo.
Mentre valuto se invogliarlo con una ninfetta o una piccola sommersa, LUI sale rapido e bolla ; nello stesso momento vedo nel sottoriva passare una dun grigia.
Sono le 13.30 monto una secca grigina con ali amo 16 e lancio 2 metri a monte presentando la mosca verso valle, +/- sul filo dei "naturali" che adesso schiudono abbastanza frequentemente.
Sono concentrato al massimo sapendo che il primo lancio, quasi sempre, è "quello magico".....la moschina si avvicina.........nessun dragaggio..........sale di colpo ma all'ultimo momento rifiuta.....
Dai miei polmoni defluisce l'aria come una camera d'aria bucata.
Falso lancio fuori zona.....e via ancora.....ci siamo.......lo sorpasso.......il maledetto bolla 20 cm a monte della mia mosca.
Insisto ancora 2/3 volte, senza risultato....poi basta.... pausa di riflessione.
Accendo una sigaretta e lascio riposare il temolo che nel frattempo ho battezzato "Giuseppe" dovendogli stare addosso forse fino a sera per fregarlo.
Rispetto al mio amico Antonio che si scazza dopo qualche rifiuto, e passa oltre, per me il divertimento, la "sfida" è questa: stare sopra al temolo "difficile" anche tutto il giorno....con discrezione, senza martellarlo di frustate cambiando mosca continuamente.........ma osservando le sue reazioni e tutti i cambiamenti che si susseguono, all'interno del suo territorio d'azione.....e agire di conseguenza al momento giusto.
Le grigine non scendono più, lungo la corrente, ma Giuseppe ad intervalli non proprio regolari continua a bollare... su cosa?.....bho!, elegante , possente, con la criniera viola turchese ben in evidenza.
Decido di montare la stessa mosca ma sul 18 ricordandomi che, a volte, quando il temolo sale e rifiuta potrebbe essere sufficiente montare la stessa mosca, più piccola.
Lancio concentrato, sempre verso valle, ho la sensazione di essere nel giusto....ecco la mosca si avvicina....Giuseppe ha un fremito, sale deciso e bolla, ferro leggermente ritardato e sento per un attimo una resistenza enorme....poi più nulla.
Scruto subito sott'acqua...... non lo vedo più, ho la bocca secca, mi sento svuotato, cerco di consolarmi pensando di aver indovinato la mosca giusta che adesso però risulta "bruciata".
Guardo l'ora, sono circa le 15. Giuseppe è scomparso.....la piccola puntura lo ha fatto fuggire, ma lo shock è stato breve e sono sicuro, per esperienza, che tornerà nella sua posizione strategica.....basta attendere.
Ritorno a riva, mi siedo, mi sparo un paio di panini, la birra è già al fresco nell'acqua, mi rilasso, la giornata è leggermente nuvolosa a intervalli il sole fa capolino tra le nuvole, il posto è meraviglioso, la vegetazione e il dolce mormorio dell'acqua che scorre tra quegli imponenti massi di granito mi riempie di felicità; vedo Antonio più a valle che frusta come un forsennato.......continuo ad osservare il torrente; poco a monte una trotella salta fuori d'acqua, una piccola effimera sul marroncino sta scendendo sul filo di corrente, la seguo con lo sguardo, è un po' spostata verso riva ma poi quando si avvicina tra i due massi, viene attirata, dalla corrente, verso il cuneo d'acqua, intravedo una grossa sagoma scura....e la mosca è inghiottita.
Mi alzo in piedi, scruto, e vedo che il "geometra" è tornato nella sua postazione strategica. ..... spostato leggermente più a valle....forse perchè avrà "misurato" che così facendo non gli sfugge neanche una mosca.
Mi rimetto in posizione, sono le 16, è iniziata una schiusa notevole di piccole effimere marroncine ed il mio "amico" sta facendo una colazione abbondante, a volte si comporta come una trota, spostandosi lateralmente per non lasciarsi sfuggire le mosche.
A monte un altro temolo, più piccolo, si è messo a bollare.
Monto una moschina marroncina del 18 corpo in quill giallastro, ali grigio bruno Lancio nel solito modo.......niente da fare; mi sposto e provo a lanciare da valle a monte....peggio.
Gli sono sopra da circa 3 ore ma non mollo.......lo guardo con un misto di rabbia e ammirazione, mentre lui tranquillo e possente continua a bollare su quelle cazzo di mosche marroncine che sono UGUALI al mio simulacro.
Alt!..riflessione.....la mosca è giusta.... ho sempre fatto passare la mosca sulla sua verticale, ma probabilmente c'è qualche particolare che non lo convince.......poi ricordo che quando è "tornato" ha bollato su una mosca molto distante dalla sua posizione........ci metto un po' a realizzare quello che avevo pensato, per via delle correntine laterali che disturbano la discesa della mosca, ma ecco che riesco a fare il lancio giusto....la moschina lambisce il cuneo d'acqua rimane un attimo tra il morto è il vivo.....vedo Giuseppe che scatta rapidamente, affiora e inghiotte.......ferro dolcemente .....il "bastardone" cerca di buttarsi subito a valle nella rapida, ma riesco a forzarlo.....cambia direzione e si butta a monte.....sento nella canna tutta la sua potenza....Giuseppe è ora davanti a me immobile, in tutto il suo splendore..... con la pinna dorsale spiegata.....è bellissimo..... non oso muovermi...la canna è flessa al massimo, sono attimi che sembrano durare una eternità.............mi fissa con quella pupilla dalla forma particolare e sembra dirmi " è tutto il pomeriggio che siamo insieme, ti sei divertito, hai sofferto e gioito, cancellando tutte le nevrosi accumulate in città, ora che hai vinto!.....lasciami andare per i miei pascoli!"..........." stai calmo Giuseppe che ti mollo!....non preoccuparti!....rilassati!"
Lo forzo per farlo muovere.....si sposta con uno scatto laterale....scuote la testa 2/3 volte....fa una puntata sul fondo.........e la canna si affloscia.
Una sensazione naturale di delusione, viene subito sopraffatta da un senso di sollievo e di gioia........il divertimento e la soddisfazione c'è stata, sono riuscito ad ingannarlo....lo stress da cattura è stato breve per lui.......la sfida è finita bene.
Mi giro e vedo Antonio seduto in silenzio alle mie spalle "Ce l'hai fatta a fregarlo......sei peggio di un segugio!".
Tornai altre volte sul posto, speranzoso di ritrovarlo nella sua postazione........ ma il mio amico Giuseppe, non lo rividi più.......morto di vecchiaia?......mah!.....ho qualche dubbio.

Rinaldo Morellato

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