Per mare e per terra
Alvaro Masseini
Per mare e per terra Edizioni Pescare Viaggiando, 24x22 cm, pp. 168 a colori, 27,50 euro A cura di Ivano Mongatti (ivano m.)
![]() La prossima volta che incontrerò Alvaro dovrò per forza fargli una domanda che mi ronza in testa da quando ho finito di leggere il suo nuovo libro: «Alvaro, cosa ami di più, pescare o viaggiare?». Non sono certo della risposta, poiché Masseini è un pensatore singolare ed estroso, ma immagino che nel suo cuore queste due attività siano strettamente legate e che la sua anima vada tutt'oggi alla ricerca della ragione prima di questo connubio.
Leggendo "Per mare e per terra" appare evidente come il viaggio e la pesca siano per lui momenti di conoscenza, di ricerca antropologica, politica, sociale e anche, e non ultimo, di analisi interiore. Il libro racconta la storia di due viaggi in luoghi insoliti e poco turistici. "Per mare" ci troviamo proiettati sulle rocce vulcaniche dell'isola militarizzata di Ascension Bay, colonia inglese dove poche centinaia di militari vivono e si esercitano. I rari turisti che il governo lascia sbarcare in questo paradiso naturale hanno la possibilità di godere di luoghi incontaminati, di ammirare lo spettacolo dell'ovodeposizione delle grandi tartarughe verdi e soprattutto di pescare pesci incredibili: cernie, carangidi, tonni e altri pinnuti ai quali non è sempre facile attribuire nome e cognome. Naturalmente in un luogo come questo è complicato trovare una barca che ti accompagni a pesca, o reperire materiali e "dritte" giuste: sono le situazioni nelle quali si trova a vivere Alvaro e che ci racconta al meglio. "Per terra", invece, ci troviamo in Alaska, ma non sui classici fiumi da steelhead o da salmoni raggiungibili in macchina o in camper. Siamo su un idrovolante, carichi di tutto ciò che serve per discendere un fiume selvaggio per circa tre settimane, consci di non avere la possibilità di contatti umani se non con qualche altro sporadico pescatore che abbia deciso di vivere alla stessa maniera la sua wilderness adventure. Il fiume è l'Aniak river, che comincia il suo corso dal lago in cui ammara l'idrovolante di Alvaro. Da qui, pagaiando tra salmoni e castori, alla onnipresente vista di orsi grizzly che non sempre mantengono la giusta distanza, tra grandi pescate e giornate in cui gli intoppi costringono solo a filosofeggiare, il gruppo di amici approfondisce il concetto di natura selvaggia, lo paragona al vivere moderno, comprendendo al meglio che se "in the wild" le regole sono ferree, precise, intoccabili e definitive, nella società moderna esse asservono i poteri, si piegano a logiche economiche, lasciano spazi d'interpretazione che nei secoli hanno reso quasi indefiniti, e comunque molto variabili, i concetti di "bene" e di "giustizia". I libri di Alvaro sono così e sono originali proprio per questo: a pagina 30 stai combattendo un'iridea di 6 kg agganciata a secca con un topolino rosa e nella pagina dopo ti ritrovi seduto tra Platone e Trasimaco, o alla ricerca della città di Utopia di Tommaso Moro. E se è vero che il pescatore a mosca deve la sua peculiare figura anche all'essere curioso, necessariamente, nei confronti di ciò che gli accade intorno, pena il catturare poco e, peggio, a caso, Alvaro porta la sua curiosità alle estreme conseguenze, ricercando, laddove si può, la ragione di tutto. Quando parte per Ascension, per esempio, non lo fa, come il suo amico, a cuor leggero, ma si chiede quanto sia giusto, corretto, anche in senso politico, utilizzare luoghi e mezzi militari per raggiungere l’isola che sarà per lui paradiso del divertimento. Per mare e per terra è dunque un libro molto piacevole, scritto con buona mano e ottima verve, che si legge e si rilegge volentieri. Ma, anche, è un libro di immagini straordinarie, perché qui, a differenza dei suoi due precedenti volumi, Alvaro ha voluto inserire ben 72 pagine di bellissime fotografie a colori, regalando a tutti parte di quel patrimonio iconografico che finora era stato visto solo in qualche rara serata presso i club di pesca o, ancor più rari ormai, nei suoi articoli sulle riviste. Si tratta di pagine equamente suddivise nella documentazione dei due viaggi, con didascalie che richiamano gradevolmente i luoghi del libro cui si riferiscono, e che testimoniano sia le fantastiche catture, sia i panorami e gli ambienti che hanno fatto da cornice alle avventure e alle fatiche dei protagonisti. Ivano Mongatti
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