A B C - 5) La coda di topo
La coda di topo è una componente dell'attrezzatura che, a differenza di mulinelli, canne e fili di nylon, non si usa nelle pesche tradizionali. Per chi inizia a pescare a mosca è un vero oggetto misterioso, il cui ruolo principale, a prima vista, parrebbe quella di complicare la vita.
![]() Dal momento che una mosca secca pesa qualche centesimo di grammo, ed inoltre offre una grande resistenza all'aria, è appunto la coda a fornire la massa necessaria che consente alla canna di caricarsi nel lancio dietro e di restituire l'energia nel lancio avanti, stendendo così la coda, che trascinerà con se nel suo moto un breve filo di nylon (il cosiddetto finale) al quale è annodata la mosca. ![]() Solitamente il principiante sceglierà una coda caratterizzata da una potenza dal 3 per torrente all'8 per lago, con un profilo che può essere doppio fuso (Double Taper) oppure decentrato (Weight Forward) e un comportamento in acqua che può essere galleggiante (Floating), intermedio (Intermediate) oppure affondante (Sinking). Và detto che all'interno di queste tre semplici classificazioni basate su potenza, profilo e galleggiabilità si trovano molte varianti, dedicate a situazioni particolari di pesca, che potrebbero confondere. Ad esempio il rivestimento può essere studiato per temperature tropicali (Caraibi) o all'opposto molto rigide, le sinking possono essere di vari gradi di affondamento, le decentrate possono avere rastremazioni più o meno accentuate per pesche particolari. Ultimamente, sono uscite anche delle code dal disegno della sezione “a stella”, le Ridge. La risposta della Scientific Anglers è stata la Sharkskin. Ambedue comunque studiate per migliorare la scorrevolezza. In ogni caso valgono le indicazioni generali precedenti, quindi ad esempio una coda marcata DT4F è una coda doppio fuso galleggiante del numero 4, una WF6S è una decentrata affondante del numero 6. (per un esame dettagliato delle caratteristiche delle code, si veda in home-page Code_e_finali / Code / Struttura ) ![]() È bene evitare di acquistare code di qualità dubbia o molto usate: le code che lanciando sembrano "impastate" tra gli anelli limiteranno la proiezione della mosca; altre troppo rigide raggiungeranno magari distanze maggiori, ma in pesca non seguiranno adeguatamente i rigiri delle correnti superficiali; quelle con molta memoria saranno un vero impaccio nell'uso, anche se il difetto potrà essere temporaneamente diminuito tirandole ogni tanto con un bel po’ di forza . ![]() Il suo profilo facilita la distensione e perdona qualche piccola imperfezione di lancio e di posa. Inoltre quando una estremità si danneggia per l'uso, basta estrarre completamente la coda dal mulinello e rimontarla al contrario. E’ consigliabile però effettuare questa manovra spesso: una DT lasciata troppo tempo montata su un mulinello ( magari a bobina stretta) non fa un bell’effetto quando la si gira. ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() Per connettere la coda al backing vi sono vari metodi diretti, quali il Nail Knot o il Nail-less Knot Inoltre esistono dei trimmer che incorporano un attrezzino, uno slamatore con profilo a forma di U, utilizzabile anche per eseguire comodamente il Nail-less ![]() ![]() Nel caso in cui la coda sia già completa di anelli connettori (loops) si può usare un generico Improved Clinch. Come per il Nail-less precedente, il numero di giri nella foto 2 dipende dal backing utilizzato e la giunzione và forzata per verificarne la tenuta. ![]() Se si possiede una coda senza loops, questi possono essere realizzati artigianalmente: se l'anima interna alla coda è del tipo braided (a calza) si adopera il filamento interno come spiegato in Loop con Braided Rincalzato , altrimenti si può usare del filo di nylon come in Loop con doppio Nail Knot. Oppure si possono innestare sulla coda le calzette con occhiello che si trovano presso i negozi di pesca a mosca. ![]() Il lettore attento l'avrà già capito, ma è meglio evidenziare che montando code DT è indifferente quale delle due estremità si connette al backing, perché sono appunto doppio fuso. Mentre con le WF bisogna connettere l'estremità lunga e sottile, solitamente etichettata con "reel" o "spool". ![]() Una coda può durare per più stagioni di pesca, avendone cura. Con l'uso, essa è destinata a raccogliere polvere e sabbia o persino ad essere inavvertitamente pestata. Il PAM che ha riguardo per la sua coda, durante i piccoli spostamenti sul fiume la recupererà sempre nel mulinello, oppure la terrà ben sollevata da terra, avvolta a larghe spire, con la mano sinistra. Esistono in commercio appositi panieri rigidi o ripiegabili (stripping basket) che fungono da contenitore delle spire in eccesso, evitando gli sfregamenti su sabbia e sassi, e che favoriscono l'uscita della coda nel lancio finale. ![]() Comunque, paniere o meno, lo sporco che si accumula và periodicamente eliminato lavando la coda con detergenti adeguati, e con l'occasione si può completare la manutenzione lubrificandola con gli appositi grassi. ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() Ghost
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