Reverse

02 Aprile 2008

REVERSE
Capita di conoscere dei personaggi nella pesca a mosca che, almeno per me, sono delle liete scoperte e fonte di inesauribili esperienze. Una sua foto probabilmente l'avrebbe offeso, ho deciso perciò di mettere nel cerchio di oggi una delle sue creature.
Mago delle reverse, iniziò a utilizzarle agli inizi degli anni novanta, quando probabilmente in questo paese erano considerate più il prodotto di una bizzaria al morsetto che il frutto di reali convinzioni.
L'osservazione degli insetti, la loro tipica pattinata lo convinsero a non abbandonare mai più questo tipo di montaggio.
Nelle sue scatole, che ho avuto la fortuna di sbirciare, in ordine a dire il vero un pò "caotico".
, ci sono effimerelle, sedge, plecotteri, e tutte con la punta all'insù. Per i momenti difficili, qualche ninfetta cattiva, anche lei rigorosamente reverse, viene a "mala voglia"
sganciata dal foam.
Trent'anni passati sull'acqua a pescare e osservare la natura, Mario Bosio mi ricorda molto Mauro Corona, il poeta di Erto, con il quale, per altro, divide la passione della montagna e delle scalate estreme.
Una vecchia canna in bambù e una lenza imprecisata, gli permisero di catturare due bei temoli la prima volta che scese sul fiume, dei quali ancora serba un vivido e tenero ricordo.
Da quel momento non ha più abbandonato la nostra passione. Bravo JAJA, e grazie per le mosche.
Mago delle reverse, iniziò a utilizzarle agli inizi degli anni novanta, quando probabilmente in questo paese erano considerate più il prodotto di una bizzaria al morsetto che il frutto di reali convinzioni.
L'osservazione degli insetti, la loro tipica pattinata lo convinsero a non abbandonare mai più questo tipo di montaggio.
Nelle sue scatole, che ho avuto la fortuna di sbirciare, in ordine a dire il vero un pò "caotico".


Trent'anni passati sull'acqua a pescare e osservare la natura, Mario Bosio mi ricorda molto Mauro Corona, il poeta di Erto, con il quale, per altro, divide la passione della montagna e delle scalate estreme.
Una vecchia canna in bambù e una lenza imprecisata, gli permisero di catturare due bei temoli la prima volta che scese sul fiume, dei quali ancora serba un vivido e tenero ricordo.
Da quel momento non ha più abbandonato la nostra passione. Bravo JAJA, e grazie per le mosche.
Valerio BALBOA Santagostino |