E se i pesci fossero intelligenti?

14 Febbraio 2008

E se i pesci fossero intelligenti?
In generale tendiamo a considerare i pesci come animali poco intelligenti, il cui comportamento, peraltro molto funzionale rispetto ai diversi ambienti in cui possono vivere, sembrerebbe essere rigido, frutto solo dell'opera di cesello di una millenaria selezione naturale. In pratica dei piccoli automi, molto ben adattati al loro ecosistema ma incapaci di ragionamento.
Questo almeno era ciò che pensavo io finchè, recentemente, mi sono andato a rileggere un capitolo de "L'anello di re Salomone", il libro più popolare del famoso etologo Konrad Lorenz. In questo capitolo il grande scienziato, il primo a divulgare presso il grande pubblico l'etologia (la scienza che studia il comportamento degli animali in chiave evolutiva), spiega le cure parentali dei pesci gioiello (Hemicromis bimaculatus).
Verso sera il padre va a recuperare tutti gli avannotti che di giorno si sono allontanati dal nido e, dopo averli aspirati uno a uno nella capiente bocca, li "risputa" presso il ricovero notturno dove li aspetta la madre.
Racconta Lorenz che un giorno diede da mangiare un lombrico a un maschio di pesce gioiello che aveva già aspirato un piccolo per riportarlo al nido. Il pesce si avvicinò al verme e lo inghiottì.
A questo punto riporto alcune righe del libro:
"Era un momento emozionante: il pesce aveva in bocca due cose diverse, una delle quali doveva finire nello stomaco, l'altra nel nido. Che cosa sarebbe accaduto? Confesso che in quel momento non avrei dato un soldo per la vita del pesciolino.
Il pesce padre se ne rimase immobile, con le guance gonfie, ma senza masticare. Se mai ho visto un pesce riflettere, è stato proprio quella volta.
Poi risolse il conflitto in modo degno della più grande ammirazione: sputò fuori tutto il contenuto della bocca; il verme cadde sul fondo, e così il piccolo pesce gioiello, divenuto pesante per la reazione descritta.
Allora il padre si rivolse decisamente al verme, che divorò con gran calma, senza però perdere d'occhio il suo piccolo, che giaceva "obbediente" sul fondo dell'acquario. Quando ebbe finito, aspirò il piccolo e lo portò a casa dalla mamma."
Insomma forse i pesci non sono stupidi come pensiamo o almeno mi piace pensarla così dopo che, un paio di settimane fa, ho passato un pomeriggio intero a tirare su un paio di temoli fetentissimi dell'Adda sub-lacuale senza riuscire a pungerne nemmeno uno!
Questo almeno era ciò che pensavo io finchè, recentemente, mi sono andato a rileggere un capitolo de "L'anello di re Salomone", il libro più popolare del famoso etologo Konrad Lorenz. In questo capitolo il grande scienziato, il primo a divulgare presso il grande pubblico l'etologia (la scienza che studia il comportamento degli animali in chiave evolutiva), spiega le cure parentali dei pesci gioiello (Hemicromis bimaculatus).
Verso sera il padre va a recuperare tutti gli avannotti che di giorno si sono allontanati dal nido e, dopo averli aspirati uno a uno nella capiente bocca, li "risputa" presso il ricovero notturno dove li aspetta la madre.
Racconta Lorenz che un giorno diede da mangiare un lombrico a un maschio di pesce gioiello che aveva già aspirato un piccolo per riportarlo al nido. Il pesce si avvicinò al verme e lo inghiottì.
A questo punto riporto alcune righe del libro:
"Era un momento emozionante: il pesce aveva in bocca due cose diverse, una delle quali doveva finire nello stomaco, l'altra nel nido. Che cosa sarebbe accaduto? Confesso che in quel momento non avrei dato un soldo per la vita del pesciolino.
Il pesce padre se ne rimase immobile, con le guance gonfie, ma senza masticare. Se mai ho visto un pesce riflettere, è stato proprio quella volta.
Poi risolse il conflitto in modo degno della più grande ammirazione: sputò fuori tutto il contenuto della bocca; il verme cadde sul fondo, e così il piccolo pesce gioiello, divenuto pesante per la reazione descritta.
Allora il padre si rivolse decisamente al verme, che divorò con gran calma, senza però perdere d'occhio il suo piccolo, che giaceva "obbediente" sul fondo dell'acquario. Quando ebbe finito, aspirò il piccolo e lo portò a casa dalla mamma."
Insomma forse i pesci non sono stupidi come pensiamo o almeno mi piace pensarla così dopo che, un paio di settimane fa, ho passato un pomeriggio intero a tirare su un paio di temoli fetentissimi dell'Adda sub-lacuale senza riuscire a pungerne nemmeno uno!

Massimo Strumia (Massimo) |