MDV - Maldive

Maldive  28/01/02

di Raffaele Mascaro (Raf)

Meta insolita per il fly Fishing.


Fly Fishing in un atollo Maldiviano

"Raf si parte" così esordì Flavio dall’altra parte del telefono"c’è posto in barca sia per te che per tua moglie" , era la risposta tanto attesa ed il resto della telefonata lo potete immaginare, scambio di opinioni sulle attrezzature da portare, mosche, tipologia di barche e quant’altro.
Il pomeriggio sonnacchioso di una Domenica di Gennaio si trasformò, subendo gli stessi ritmi di una giornata di lavoro, il piacere però era ben diverso.
Ah, la meta del viaggio ho dimenticato di dirvela : Maldive, quell’arcipelago di circa 1190 isole di origine corallina, a Sud-Ovest di Ceylon, meta conosciuta ai più per viaggi di nozze o esplorazioni subacquee, ma assolutamente sconosciuta per quanto concerne il fly fishing.

Data di partenza domenica tre marzo, quaranta giorni per costruire un numero di streamers sufficiente ad affrontare sette giorni di pesca nei flats a caccia di Jack Trevally, Bonefish, Grouper, Snapper e quant’altro avesse voluto gradire le nostre imitazioni.
Appuntamento con Flavio a Montichiari in occasione del "Pescare 2002" per fare un punto della situazione e per conoscere l’organizzatore del viaggio (Angelo Musiani) e gli altri compagni di viaggio, tra cui Alberto Salvini e Marika.
Confrontando le varie scatole sia io che Flavio ci rendemmo conto che eravamo un po’ scarsini in Clouser Minnow decidemmo così di produrne almeno una scatola a testa nei colori tradizionali: bianco/chartreuse, bianco/verde, totalmente bianco ed in tre misure 1/0, 1 e 2.Mai decisione si rivelò più azzeccata, scoprirete il perché.

Intanto la febbre stava crescendo a livelli da esplosione termonucleare, visita da Flies & Lies per acquistare le ultime cose (è incredibile come dopo tanti anni e milioni di vecchie lire spesi in attrezzature manchi sempre qualcosa) e per approfittare dell’opportunità offertami da Giorgio Benecchi di provare una Nanotitanium della Redington ed una Axs della Powell.
Il susseguirsi di telefonate tra me, Flavio ed Agostino diventa impressionante finché arriva il fatidico giorno, si parte.

Appuntamento a Linate con i tredici del Nord per raggiungere Fiumicino e congiungersi con Flavio, Cristiana, Alberto e Marika.
Alle undici ora locale atterriamo a Malé (capitale delle Maldive), recuperiamo i bagagli, ma ci tranquillizziamo solo quando vediamo i tubi delle canne.
Ad attenderci all’esterno c’è Mohamed il proprietario delle barche su cui passeremo i nostri prossimi sette giorni.
Carichiamo i bagagli sui taxi-barca e raggiungiamo le nostre "dimore": una barca da 11 posti ed una da sei, con quattro uomini d’equipaggio ciascuna.
Ci sistemiamo nelle cabine, cambio d’abbigliamento e tutti in coperta intorno al tavolo su cui ci aspettano delle noci di cocco pronte a dissetarci, dopo di che si salpa in direzione Sud, destinazione Felidhe Atoll, circa 60 miglia nautiche di navigazione.
Le prime quattro ore di trasferimento trascorrono montando code sui mulinelli, preparando finali, parlando di esperienze alieutiche e con Agostino che ogni tanto cattura dei bonito con la canna da stand-up.
La notte la passiamo al riparo nella baia di un’isola di pescatori, Fulidhoo; al mattino si riparte e dopo altre quattro ore giungiamo a Fothteyo-bodufushi una lunga lingua di sabbia e palme con dei flats molto estesi.

Fothteyo-bodufushi.

È giunto il grande momento, iniziamo a prepararci ma i più lesti sono Alberto, Marika, Angelo e Monica…pronti,via e sono già sulla barchetta che fa la spola dalle nostre imbarcazioni all’isola.
Gli ultimi a scendere siamo io, Flavio ed Agostino ed il "capitanino"( è il maldiviano che si occuperà di farci da chauffure)con la barchetta ci fa sbarcare in una zona con diversi banchi di corallo profonda circa un metro.

Flavio allama quasi subito due prede che gli portano via una cinquantina di metri di backing ed entrambe spaccano sul finale sfregando contro i coralli.
Io ed Agostino decidiamo di portarci verso riva, i Jack sono intenti ad attaccare branchi di minutaglia a pochi metri dalla spiaggia, monto un clouser minnow sull’1, lancio a circa 20 metri, 2 strippate e…strike il primo Jack è catturato, mi porta via una ventina di metri di backing e dopo pochi minuti lo sto pesando con il boga-grip: 5 libbre e lo libero, non prima di averlo fatto riossigenare.
Mi sposto di pochi metri e ne ho in canna un altro poco più piccolo, non mi sembra vero che si possa catturare con questa frequenza, infatti dopo averne preso un terzo e sbagliati altri due la magia finisce, nello stesso istante in cui la marea giunge al limite più basso.
Sono passate poco più di tre ore, faccio un bagno e rientro con gli altri per una doccia, la cena e i racconti della prima giornata di pesca maldiviana.
Il mattino seguente sulle due barche c’è grande eccitazione e si fa a gara per raggiungere i flats, io mi aggrego ad Alberto, Marika e Sergio.

Gli altri sono già tutti in azione su una lingua di sabbia dove si è catturato bene il giorno precedente, visto il sovraffollamento decidiamo di spostarci di qualche centinaio di metri, troviamo una zona interessante, flat profondo circa mezzo metro che degrada in un flat poco più profondo e cosparso da evidenti banchi di corallo, ci scambiamo uno sguardo con Alberto e siamo in pesca.
Marika cattura quasi subito un bel Blue sui quattro chili ed Alberto mi indica un grosso Jack che viene verso me, lancio a circa quindici metri, la posa è silenziosa e il pesce si avventa sul clouser minnow, fuga veloce, il backing inizia a sfilare dal mulinello… tac mi ritrovo la coda in faccia e lancio una serie infinita di improperi, il finale si è tagliato.
Alberto e Sergio, nel frattempo hanno raggiunto un’altra zona e qui con maestria Alberto riesce ad ingannare un Jack che a giudicare dal backing estratto non deve essere piccolo.
Lo raggiungo con Marika, che prepara la sua Nikon per scattare una raffica di fotografie; il combattimento si prevede lungo e dopo qualche decina di minuti, Alberto inizia a recuperare la coda negli anelli, ancora una fuga e finalmente il Jack si lascia raccogliere da un Alberto entusiasta, il boga grip dichiarerà il peso di 23 libbre, complimenti.

Alberto Salvini.

Tutti belli carichi vista la potenzialità che il posto può regalare, ricominciamo a pescare ma pur avvistando diversi bei bestioni non catturiamo nulla, il via vai continuo di pescatori ha reso i pesci sospettosissimi, decidiamo di disperderci e di raggiungere il limitare del reef.

Raggiungere la barriera non si rivela cosa rilassante, camminiamo per un buon centinaio di metri in mezzo ai coralli, procurandoci evidenti escoriazioni sulle gambe.
Per circa due ore con il simpatico Paolo Soliani peschiamo affrontando le onde che ci costringono ad equilibrismi da circo e catturiamo diversi snapper ma niente di interessante, decidiamo di tornare indietro e ci dividiamo.
Io raggiungo nuovamente la lingua di sabbia ed incontro Marika , che sta rilasciando un bel Blue Trevally, le faccio i complimenti e nel frattempo al limitare del gradino della flat vedo una sagoma scura, come per un riflesso condizionato lancio ed il mio streamer riceve un attacco violento, la prima fuga è inarrestabile la seconda ancora di più.
Marika, gentilissima mi scatta delle foto e devo dire che la cosa mi fa piacere, avere una cattura documentata da una così brava fotografa non è da tutti i giorni.

Raf.

Dopo circa mezz’ora rilascerò un bel Jack Trevally da 21 libbre e decido di tornare in barca per mangiare qualcosa e per fare un po’ di compagnia a mia moglie.

Il mattino seguente si parte per un’altra isola (Khyodoo) per fare il pieno di acqua dolce e per recuperare la valigia di Fabrizio (l’unica non arrivata con il viaggiatore). Peschiamo inizialmente in una zona ricchissima di corallo e qui catturiamo a ripetizione pesci di scoglio, alcuni di buone dimensioni.
Nel pomeriggio trasferimento su un’altra isoletta con un flats che si estende per circa un paio di chilometri, Agostino cattura quasi subito un Jack sui tre chili, così come io e Flavio ne perdiamo un paio in simultanea.
La giornata la chiudiamo nel porto di Khyodoo con una festa di benvenuto preparata dalla popolazione dell’isola a base di danze e musiche di tamburi, le nostre signore ne approfittano per fare un po’ di shopping .

Il giovedì ed il venerdì li passiamo ancora a Fothteyo, quest’ultimo giorno si rivelerà foriero di un numero incredibile di catture, io e Flavio diverse volte abbiamo il pesce in canna in simultanea.

Flavio e Raf – Doppio Strike.

Flavio ed un Barred...alle spalle un temporale in arrivo.

Agostino al limitare di un bucone allama diversi jack di buona taglia, l’unica preoccupazione sono i tre fronti temporaleschi che si stanno congiungendo, infatti dopo circa un’ora si scatena il finimondo, la pioggia violentissima e la mancanza di ripari ci costringono a buttarci in acqua e rimanere immersi fino al collo, in effetti la cosa è piacevole vista la differenza di temperatura tra acqua e aria.
Terminato il temporale ricominciamo a pescare ma dopo circa mezz’ora siamo investiti nuovamente da un’altra saracca di acqua, sarà così per altre due volte e decidiamo di rientrare in barca e di spostarci verso Nord, durante la navigazione catturiamo a traina, quattro bonitos e un jack, nonostante l’andatura allegra del capitano e l’alternarsi di temporali e schiarite.

Sabato giungiamo in un flat a circa 10 miglia da Malé, aspettiamo la bassa marea per scendere a terra, il mare è leggermente increspato ed individuare le zone migliori diventa difficoltoso, dopo aver girovagato un po’ mi posiziono al delimitare di un golfetto dove il gioco delle correnti sembra creare una buona zona di pastura e così è.
Allamo in rapida successione due golden trevally, ho un attacco da parte di un grosso jack e lo sbaglio.

Catture a ripetizione.

Flavio, intanto sull’altra punta del golfetto, ha in canna un golden, lo rilascia e cattura subito dopo un bel jack, che purtroppo dopo aver estratto un bel po’ di backing si slamerà, nel frattempo si è portato in zona Alberto ed anche lui catturerà un golden.
Andiamo avanti alternandoci nelle catture e sia io che Flavio rientriamo in barca soddisfatti.

L'ultimo jack della vacanza.

Dopo un’ottima cena preparata dalle nostre signore (grazie Silvia, Cristiana e Gianna), riponiamo i nostri attrezzi e prepariamo i bagagli, il giorno successivo dovremo sbarcare a Malé, per dedicare la giornata alla visita della capitale Maldiviana e per accontentare le donne con lo shopping (ma chi l’ha inventato?).

La città non è grandissima, la si gira a piedi senza problemi, impressionante è il numero di motorini e biciclette che creano un caos infernale.
Visitiamo un po’ di mercatini locali, su tutti da vedere è il mercato del pesce, che serve per coprire il fabbisogno alimentare di una città di settantamila abitanti.
Oltre alle migliaia di bonitos campeggiano alcuni begli esemplari di sailfish, pescati con delle barchette minuscole e con i filaccioni a mano, incredibile!
Riprendiamo il nostro giro per vedere il palazzo presidenziale , la moschea e per pranzare…come al solito a base di riso.
Puntatina in albergo per recuperare i bagagli e alle due di notte ora locale il rientro in Italia, via Dubai.
Dovendo fare un consuntivo generale sono rimasto estremamente entusiasta e nel Gennaio 2003 sono pronto a ritornare in questo angolo del pianeta, stavolta più a Nord e a caccia, prevalentemente, di bonefish.
Ringrazio i miei compagni di viaggio per i dieci giorni passati insieme e spero di rivederli al più presto.
Con Flavio e Alberto appuntamento per metà Settembre nel surf di Cape Cod.

Saluti a tutti.

Raffaele Mascaro

Attrezzature consigliate Canne: 9 piedi per code dalla 8 alla 12 (indicata per pescare con i grossi popper al delimitare del reefMulinelli: da saltwater per code dalla 8 alla 12, importante che abbiamo un capacità di almeno 200 metri di backing da 20 lbs Code: ho alternato delle Flip Pallot della Teeny (WF8 e WF10) a delle Cortland Lazerline Intermediate (WF8 e WF10). Finali: nei flats ho utilizzato finali a nodi da 12 e 14 piedi di lunghezza, con tippet in fluorocarbon dello 0,30.
Nel reef finali da 7 piedi e tippet dello 0,35. Mosche: Clouser Minnow dall’1/0 al 2, Bob’s Banger dell’1/0, Gurgler , Popfleyes e Crazy Charlie (nei colori pearl e tan).
Costo del Viaggio 7 + 2 Giorni Volo A/R con Emirates Airlines, 6 giorni in barca € 1507 Notte supplementare in albergo (camera doppia) US$ 75 Bevande US$ 25

© PIPAM.com

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