ESP - España 2001 (Leon)

Solitario viaggio estivo tra pesca e buona cucina: Leon 
Spagna  15/2/02 di Sandro Mandrini (The Midge)
Il Toro.


L’idea di farmi tutte le vacanze da solo non mi piaceva per nulla, ed ero un po’ arrabbiato con i colleghi che mi avevano cacciato in questa spiacevole situazione; per di più in un periodo balordo (gli ultimi quindici giorni di Luglio) in cui non avrei facilmente trovato nessuno disposto e disponibile ad accompagnarmi. Insomma ancora dovevo decidere che fare delle mie ferie, dove andare, che già ero incazzato nero. E’ stato proprio allora che mi è venuta in mente la pazzia fatta ad ottobre 2000 quando, sotto "minaccia" dell’amico Eduardo, avevo spedito i miei dati all’ufficio pesca del Leon per ottenere la licenza di pesca e concorrere all’assegnazione dei prestigiosi "cotos" di pesca…
È bastato un attimo per risolvere positivamente una situazione che stava volgendo al peggio: una e-mail a Edu mi confermò la fattibilità del tutto … non solo ma ero riuscito ad aggiudicarmi dei buoni posti di pesca … almeno a sentire lui.
L’unico ostacolo era rappresentato dal viaggio: attraversare l’Europa in macchina … non era certo la prima volta che facevo una cosa simile, ma mai da solo… Con un po’ di coraggio e tanta voglia di non buttare via le tanto agognate ferie mi decido a partire.
Il programma prevede una settimana di pesca e turismo in Leon; ospite gradito a casa di Eduardo. Quindi uno spostamento a sud di Barcellona per sperimentare la pesca a mosca in mare nelle favolose acque del delta dell’Ebro…
Sono convinto. Parto.
Campanile.
La partenza avviene Domenica 15 Luglio sotto un cielo grigio che minaccia pioggia: Milano, Ventimiglia, Nizza, Marsiglia poi la pioggia o meglio il diluvio che mi costringe ad una sosta pranzo più sonnellino. Verso Montpellier la pioggia cessa e lentamente il cielo si schiarisce per lasciare il posto ad un sole caldo e ad un forte vento.
La tabella di marcia prevede di raggiungere e sorpassare Barcellona e solo allora di cercare un alloggio per la notte.
In realtà la strada è più lunga del previsto e fatico non poco a mantenere fede agli impegni raggiungendo il Motel autostradale di Lleida poco prima di Saragozza.
Il paesaggio è molto cambiato ed ora è brullo e quasi desertico … cresce il mio scetticismo e la mia curiosità su come cavolo fanno a vivere i pesci (le trote poi…) in questi posti.
L’hotel non è proprio il massimo ma per la notte è più che sufficiente … si nota un nonsochè di decadente, di "passato", in questa struttura bella ed elegante ma con molte porte di camere scassate; ma il meglio deve ancora venire … verso le tre di notte, dopo essere uscito dal mio bagno tento di rientrarci ma la porta non si apre. Non c’è verso. Il ragazzo alla reception mi spiega che "è normale, la mattina dopo, la donna delle pulizie la aprirà".
Resto un po’ perplesso e attendo fiducioso l’alba … pregando di non doverne avere bisogno! Il mattino seguente vengo svegliato dalla signora delle pulizie che, armata di una graffetta, in pieno stile "McGiver" scassina la porta liberando il mio beauty e lo spazzolino da denti da una orrenda morte per soffocamento! Come direbbe Obelix: "Sono pazzi Questi Spagnoli!!"

LEON

Il viaggio riprende, su un’autostrada praticamente deserta che solca chilometri di paesaggio brullo e desolato, il cielo nuvoloso accresce i contrasti cromatici tra la terra, il cielo ed i pochi alberi di un bel verde brillante.
Saragozza, con la sua cattedrale, Logrono e poi Burgos, da dove l’autostrada costeggia il "Cammino di Santiago" che passa appunto da Leon.
Il cielo intanto si è liberato ed il sole finalmente splende su una campagna sconfinata e abbastanza verde.
Pochi chilometri dopo Burgos, l’autostrada termina e la statale attraversa paesini caratteristici, che sembrano usciti da un film. Ancora avanti, Osorno, Sahagun e finalmente Leon, la bella Leon mi appare come d’incanto, con la sua periferia caotica e un po’ disordinata crea un forte contrasto con la campagna che mi ha accompagnato fino a questo punto del viaggio.
L’appuntamento con Eduardo è nei pressi dello stupendo Hostal de S.Marcos; antico ostello sulla via di Santiago, ora divenuto un lussuoso albergo. Il nostro incontro è gioioso e sincero … quasi non fosse passato un anno dalla prima ed unica volta che ci siamo visti. Edu è stato con me in Mongolia ed in particolare è stato mio compagno di viaggio sia all’andata che al ritorno: quattro giorni su quelle strade e su quelle macchine "segnano" e uniscono profondamente. La sua accoglienza è calda e totale, in perfetto stile spagnolo la sua casa è ospitale e base perfetta per le nostre scorribande pescatorie.
La serata, con un venticello freddino che soffia dalle Asturie, la passiamo nel cosiddetto "barrio umido" cioè il quartiere dei bar di Leon dove ceniamo con le "tapas" tipici stuzzichini che accompagnano l’aperitivo degli spagnoli: Sardinas e calamari fritti, Morcillas (specie di insaccato a base di sangue, fegato, riso e spezie) vino tinto e la serata è belle che andata. Non si farà molto tardi visto che domani comincia la settimana di pesca con il "cotos" migliore di tutto il Leon: "El Contado II", sul Rio Porma.

LEON – Rio Porma

Il mattino seguente si presentava con un cielo limpidissimo e, purtroppo, un vento forte e costante che non lasciava sperare nulla di buono per quanto riguardava la pesca…
Il Rio Porma, a un quarto d’ora di macchina dal centro di Leon, si presentava come un fiume di pianura paragonabile come posizione rispetto alla città, portata, morfologia e caratteristiche naturali a quello che potrebbe essere il fiume Lambro se solo non fosse la fogna che è.
Rio Porma.
L’acqua, freddissima, era limpida e leggermente ambrata. Il fondo ciottoloso era ricco di erbai (Ranunculus aquatilis) e le sponde erano assolutamente naturali burdate da un fitto bosco di pioppi, salici, rovi ed altre piante ed arbusti tipici delle zone umide di pianura.
Eduardo, assai contrariato per le condizioni del tempo, non si da pace dicendo che sicuramente oggi non avremo il piacere di saggiare le effettive potenzialità di questa riserva.
Rio Porma – El Contado II.
Comincio l’azione di pesca battendo in caccia tutte le correntine e le zone infrascate dei sottoriva…effettivamente le catture, pur numerose non sono all’altezza delle aspettative: trote fario dalla livrea stupenda, molto simile a quelle di un ibrido di marmorata, selvatiche, combattive e molto difficili da ingannare.
Pesca a ninfa.
In un tratto più ampio, con corrente costante e maggiore profondità ho finalmente il piacere di constatare che le trote presenti sono anche più lunghe di 25 cm. Ho anche un incontro ravvicinato con un vero mostro che sbaglia la mia mosca di un soffio, forse a causa di un rigiro di corrente che accelera la discesa della mia mosca … superava abbondantemente i 50 cm, enorme!
Trota Leonessa doc o Trota Leonesa.
Verso la una Eduardo mi invita a smettere per andare a pranzo: in Spagna tutto passa in secondo piano rispetto alla "comida" e anch’io mi adeguo alle usanze del luogo.
Il menù prevede: Polipo in umido con peperoncino ed una bistecca "alla faccia della vaca loca!". Il tutto abbondantemente innaffiato da un vinello rosè che si è rivelato in seguito un vero disastro per il pescatore.
Nel pomeriggio, anche Eduardo noterà le mie crescenti difficoltà ad effettuare lanci degni di questo nome … e non solo per colpa del vento che era nel frattempo aumentato arrivando a provocare una fitta pioggia di rami e ramoscelli dagli alberi … un vero disastro, non un pesce in attività e nemmeno a ninfa si vede nulla. Decidiamo a malincuore di terminare la giornata di pesca con un sopralluogo ed una visita ad altri siti di pesca … così tanto per tirare l’ora di cena.
Eduardo in azione.
Alla sera ceniamo con una zuppetta a base di "glandas" (tiroide di mucca) e una trippa con musetto che si rivelano semplicemente strepitose.
Adolfo y Sandro.
La trattoria "la Montagna" è un po’ il ritrovo dei pescatori del Leon e ogni minuto Edu mi presenta qualcuno che automaticamente si siede con noi per un bicchiere e quattro chiacchiere sulla pesca e sull’Italia. Molti conoscono Milano e qualcuno c’è pure stato … Milano della moda e degli affari … si, ma senza fiumi per pescare aggiungo io!
La serata termina abbastanza presto, dopo solo due o tre bar lungo la strada per casa giusto per salutare qualche altro amico.
Il giorno successivo ci aspetta un viaggio di un paio d’ore per andare a pesca in montagna nella Cordigliera Cantabrica, poco distante dal Picos de Europa.
Peschiamo un tratto no-kill (sin muerte) denominato Tierra de la Reina. Un torrentello zeppo di trote da pescare in caccia sfruttando l’abbondante presenza di grosse stonefly e di mosche di maggio (!).
Coto de tierra della Reina.
Le catture, tutt’altro che facili, si susseguono con un buon ritmo e un po’ a malincuore smettiamo per pranzare: Aluvias con Chorizo (zuppa di fagioli bianchi e salamino piccante) … una vera bomba per i giorni a venire … di secondo una "ternera de vaca" (costata) modello "lenzuolo" naturalmente "vino tinto".
Il pomeriggio, anche oggi è "complicato" da interpretare e, in uno dei tanti scivoloni, stupidamente perdo la mia scatola delle sedges … più di 300 mosche che faranno la gioia di qualche pescatore spagnolo!

LEON – Allevamenti del Gallopardo

Verso le cinque decidiamo di smettere per andare a visitare la zona dove si trovano gli allevamenti del mitico Gallopardo del Leon. Dopo un viaggio di circa un’ora su e giù per le montagne raggiungiamo il paese di Campo Hermoso dove Edu ha passato l’infanzia e dove ci incontriamo con Perfecto Gonzalez "patriarca" degli allevatori di Gallopardo. La visita guidata è entusiasmante, da tanto aspettavo questo momento, è una sorta di pellegrinaggio alla scoperta della storia e delle radici della pesca a mosca.
Galli de Leon.
Come si può immaginare i pescatori del Leon vanno molto fieri di questo patrimonio unico e preziosissimo. I Galli del Leon erano anticamente allevati come animali da combattimento ma successivamente si sono dimostrati più "redditizi" come galli da piuma e gradualmente si è andata selezionando la razza specifica ed esclusiva dal piumaggio bellissimo e prezioso che alimenta un discreto mercato di estimatori e di veri e propri collezionisti.
Ho ricevuto lezioni su come valutare la qualità di una piuma, lucentezza, quantità, rigidità e lunghezza delle fibre, colore, punteggiatura … insomma una vera e propria passione!
Don Perfecto.
La sera abbiamo una cena con "il gotha" della pesca a mosca leonese: il menù prevede baccalà in umido più vari antipasti…naturalmente durante la cena si parla di pesca e di mosche naturalmente tutti sono interessati alle mie impressioni e…alle mie mosche, così diverse dalle mosche leonesi: l’utilizzo del C.d.C che io amo molto, è qui molto limitato.
Gallopardo.
Naturalmente vengo invitato a "far girare" le mie scatole che vengono passate al setaccio e "razziate" dai commensali; poco male, anzi è bello fare questa sorta di "scambi culturali".
Credo che una cosa generale che dovremmo imparare dai costruttori spagnoli è l’estrema praticità delle loro imitazioni e l’utilizzo, quasi esclusivo di materiali naturali. Eduardo, che è un meticoloso ricercatore di soluzioni nuove ed alternative nonché un ottimo costruttore e pescatore mi ha fatto conoscere molte tecniche e materiali nuovi e insoliti che in Italia non solo non conosciamo, ma nemmeno ci immaginiamo.

LEON – Rio Esla

La mattina seguente Eduardo mi conduce a pescare sul Rio Esla, nel Coto Pesquera, logicamente non prima di aver fatto una abbondante colazione con la favolosa "empanadas" (sorta di pizza farcita al tonno).
Ninfa a discendere.
La mattina scivola via in un baleno e, dopo pranzo fatico non poco a riprendere a lanciare in modo degno…il Rio Esla forma in questa parte del suo corso, un braccio laterale con livelli piuttosto bassi e rigogliosa vegetazione acquatica… un luogo a dir poco incantevole e ricchissimo di trote anche se di misura modesta.
Ferrata!
Il pomeriggio, finiti gli effetti disturbanti del vino tinto, lo passo a scandagliare con piccole emergenti in C.d.C. e moschine sul 18 di produzione leonese, tutto il ramo laterale dedicandomi più che altro all’osservazione dell’ambiente che alla pesca.
Rio Elsa.
Il tratto principale risulta invece essere un grosso corso d’acqua simile ai nostri fiumi di pianura (Adda, Serio, ecc) la cui temperatura molto bassa favorisce la presenza di numerose trote anche di buona taglia.
La notte passa, come al solito, tra un buon ristorante e diversi locali, amici, musica e baldoria fino alle 5 di mattina…ragion per cui il giorno successivo ci dedichiamo esclusivamente al turismo visitando la cattedrale di Leon, il Monastero di S. Isidoro, e quant’altro di interessante offre la città; compresa la Plaza de toro, e, naturalmente diversi bar e barettini che offrivano una incredibile quantità e qualità di tapas differenti. Il pranzo è a base di "Laciazo" ovvero maialino da latte arrosto…le foto parlano da sole…
Laciazo (maialino arrosto).

LEON – Pesca No-Kill

Il sabato, la partenza per la pesca non avviene che sul tardi: In programma c’è la visita ad un tratto no-kill di un torrentello che scende direttamente dal passo che congiunge la provincia del Leon con quella delle Asturie…posto delizioso e di grande interesse per la pesca, visto il gran numero di trote peresenti…ma l’orario e soprattutto la nostra condizione psico-fisica non era delle migliori, visto l’avvicinarsi della mia partenza.
Tratto libero no-kill.
Ci dedichiamo quindi allo shopping cercando di recuperare i prodotti tipici da portare con me in Italia: Salami e bresaola locali (Chorrizo e Ceçina) innanzitutto e poi vino, Brandy e altri "generi di conforto" che potessero ricordarmi, una volta lontano, i profumi e i colori di questa vacanza.
Una bella pool.
La sera decidiamo di restare a casa, visto il lungo viaggio che mi aspetta l’indomani mattina; Eduardo cucina per me un enorme granchio e dei gamberoni alla piastra come non ne mangiavo da tempo…dopo cena davanti ad una coppa di Cardinal Mendoza continua il nostro scambio culturale davanti al tavolo da costruzione…peccato che la settimana sia volata via così in fretta e siamo già giunti alla fine, si parla poco e c’è nell’aria un po’ di tristezza… Domani si parte, domani si va al mare!

Continua ...
Attrezzature

Per il fiume canna 9’ # 4/5 (Pozò Tr3), canna 6’7” # 3-4 (Loomis & Franklin) per i torrenti alpini.
Le mosche sono chiaramente legate alla stagione; diciamo che per l’estate vanno molto bene le sedges, le emergenti in CdC ed effimere di dimensioni ridotte.
Finali lunghi e sottili (anche 0,10)

Note tecniche sul viaggio

Leon si raggiunge in due giorni di auto da Milano, senza tirare troppo la corda e senza strafare si può, partendo di buon ora da Milano, pernottare tra Barcellona e Saragozza e, il giorno seguente raggiungere Leon verso sera, contando tutte le soste per i pranzi i “cambi dell’acqua” ecc.
Da Leon al Delta dell’Ebro ci sono circa dieci/ dodici ore di viaggio che, volendo si possono fare in un giorno solo. Anche venendo dall’Italia, Riumar si raggiunge in una decina di ore che si possono fare in una giornata sola di viaggio.
In totale, durante questa vacanza, ho percorso quasi quattromila Km.
Le strade spagnole sono ottime e le indicazioni non mancano. La gente è cordiale ed accogliente, sempre disposta a dare un aiuto.

Periodo

Il periodo migliore per la pesca in Leon è sicuramente l’estate dalla fine di Maggio a tutto Agosto.

Indirizzi Utili

Leon:
Edificio Administrativo
Avda. Peregrinos, s/n 5° Planta
24071- Leon
Tel. 987-296159 987-296164


Sandro "The Midge" Mandrini


© PIPAM.com

Questo sito utilizza cookie

Se non si modificano le impostazioni del browser, l'utente ne accetta l'utilizzo. Per saperne di piu'

Approvo
Sul Sito che stai visitando utilizziamo dei "cookie": delle tecnologie utili a migliorare la tua navigazione.
Con la presente Policy vogliamo farti comprendere le caratteristiche e finalità dei cookie e le modalità con cui eventualmente disabilitarli.
Nella nostra qualità di Titolari del trattamento dei dati personali potremo modificare questa Policy in qualsiasi momento: ogni modifica avrà effetto dalla data di pubblicazione sul Sito.
A. Cosa sono i cookie?
I cookie sono file di testo che i siti visitati dall'utente inviano al suo terminale (solitamente al browser) dove vengono memorizzati per essere poi ritrasmessi agli stessi siti alla successiva visita del medesimo utente.
Il loro funzionamento è totalmente dipendente dal browser di navigazione che l'utente utilizza e possono essere abilitati o meno dall'utente stesso.
I cookie che utilizziamo nel presente Sito sono utilizzati per far funzionare più efficientemente la tua navigazione e migliorare la tua esperienza on line.
B. Quali cookie sono utilizzati in questo Sito?
All'interno del nostro Sito utilizziamo due tipi distinti di cookie: tecnici e di profilazione.
1. Cookie tecnici: i cookie tecnici sono quelli necessari al funzionamento del Sito ed all'erogazione dei servizi in esso proposti. Posso essere suddivisi in cookie di navigazione o di sessione che garantiscono la normale navigazione e fruizione del Sito; in cookie analytics mirati a raccogliere informazioni, ai fini statistici ed in forma aggregata, sul numero degli utenti e su come gli stessi visitano il sito; cookie di personalizzazione che permettono all'utente, migliorandone il servizio, la navigazione in funzione di una serie di criteri selezionabili (es. lingua prescelta, prodotto selezionato)
2. Cookie di profilazione: i cookie di profilazione sono quelli installati allo scopo di creare un profilo per l'utente che naviga sul Sito, monitorando il suo comportamento durante la navigazione, e per inviare messaggi pubblicitari mirati finalizzata ad attività di direct marketing e/o a scopo commerciale.
C. Cookie di Terze Parti: nel corso della navigazione sul Sito l'utente potrà ricevere, sul suo terminale, anche cookie di siti o di web server diversi (c.d. cookie di "Terze Parti"). Le Terze Parti (es. inserzionisti pubblicitari) potranno utilizzare i loro cookie per ottenere informazioni sulle azioni che compi nel Sito ed inviarti successivamente della pubblicità corrispondente ai tuoi gusti. Il Titolare non ha conoscenza di tutti cookie delle Terze Parti ma solo di quelli al punto D.1: per disabilitare i restanti dovrai far riferimento ai siti internet delle Terze Parti stesse.
D. Come posso disabilitare i cookie?
1. Per ottenere un'esperienza ottimale di navigazione ti consigliamo di mantenere attivo l'uso di cookies: senza di essi senza alcune funzionalità del sito potrebbero essere inibite. Puoi dare o negare il consenso ai cookie, propri e di terze parti, utilizzati da questo Sito in ogni cliccando qui.
2. Se non desideri ricevere e memorizzare cookie sul proprio dispositivo potrai inoltre modificare le impostazioni di sicurezza del tuo browser accedendo ai link di seguito indicati e seguendo le informazioni ivi contenute:
Microsoft Internet Explorer https://support.microsoft.com/en-us/kb/278835/it
Google Chrome https://support.google.com/accounts/answer/32050?hl=it
Mozilla Firefoxhttps://support.mozilla.org/it/kb/Eliminare%20i%20cookie
Safari https://support.apple.com/it-it/HT201265
Opera https://help.opera.com/Windows/12.10/it/cookies.html
Nel caso di utilizzo di dispositivi diversi (computer, smartphone, tablet, ecc.) assicurati di organizzare ogni browser di ogni dispositivo alle tue preferenze in fatto di cookie.
Lista dei cookie utilizzati da terze parti:
- Google: https://www.google.com/intl/it_ALL/analytics/learn/privacy.html