ROU - Transilvania
20/09/00 Coup de soir fra temoli e pipistrelli
di Octavian Haragos
Se qualcuno spera di trovare in questo articolo una storia di vampiri, nosferati o lupi mannari, è meglio che sospenda qui la lettura altrimenti potrebbe rimanere deluso.
L'autore di questo articolo è nativo della Transilvania ed anche se da alcuni anni vive in Italia per motivi di studio, le vacanze le trascorre sempre nella sua patria, sulle rive del Crisul Repede, uno dei migliori fiumi per la pesca al temolo della Transilvania, anzi della Romania. Quest’anno durante i tre mesi di vacanza le uscite di pesca sono state in media quattro alla settimana e, come capita sempre, si sono alternate giornate deludenti a giornate da non dimenticare. Fortunatamente i ricordi che restano maggiormente impressi nella nostra memoria sono quelli belli e nel mio caso è proprio il ricordo di una bella uscita di pesca quello che vi voglio raccontare. Era circa metà settembre, qualche giorno prima della chiusura della pesca alla fario, quando, verso le quattro del pomeriggio di una giornata dal caldo insopportabile per quel periodo, prendo la mia modesta Cormoran sette piedi e mi reco verso il fiume.
Decido di andare in una zona dove normalmente la presenza dei temoli è molto numerosa anche se non sono molto grandi ma è sicuramente un posto in cui c'è da divertirsi. I pezzi da trofeo hanno altri nascondigli, acque profonde, non salgono quasi mai in superficie e si è costretti a pescare a ninfa per avere qualche possibilità di catturarli, ma sarebbe peccato non approfittare di questa bella giornata per la secca. Arrivo nel punto in cui ho intenzione di pescare. Troppo presto, il caldo è ancora forte perciò per cercare un po' di frescura decido di rifugiarmi dentro una grotta sulla riva del fiume, una bellissima grotta da cui esce un piccolo ruscello. All’interno incontro un altro pescatore a mosca che non ho mai visto prima, strano perché normalmente i pam che frequentano questa zona sono tutti locali e tra di noi ci conosciamo tutti. Trascorriamo insieme, in attesa del coup de soire, qualche ora chiaccherando e passando in rassegna le nostre scatole di mosche. Ognuno mostra con orgoglio i propri artificiali esaltando le qualità di qualche modello, credo che ogni pam abbia una mosca preferita che se perde è una vera tragedia. Il tempo passa e si cominciano a intravedere delle bollate, decidiamo di cominciare. Io, che sono della zona, conoscendo già i posti migliori e mi ci reco senza indugio ma vedo che anche il tizio, dopo uno sguardo panoramico, scende verso una rapida che ospita grosse trote. Dopo i primi lanci di prova vedo una bollata sotto un ramo di faggio che pende sul fiume, un lancio difficile. Provo e poso la mosca qualche metro a monte della bollata.
Sono fiero del mio lancio e nella mia superbia guardo con la coda dell'occhio verso il mio compagno sperando che mi abbia visto. No, non mi ha visto. Intanto la mia mosca scende nella corrente senza essere attaccata, riprovo un secondo lancio. Disastro, il finale mi si aggroviglia sulle foglie del ramo pendente. Non guardo più con la coda dell'occhio, ma spero che l'altro non mi abbia visto. Dopo aver guadato il fiume a monte e sciolto il finale ricomincio a pescare e mi rendo conto che la schiusa non è così massiccia come mi sarei aspettato ma nonostante ciò le bollate sono numerose. La mia spent galleggia fra le bollate venendo quasi completamente ignorata dai temoli. In un'ora due temoli e una trota. Il sole è ormai sparito dietro le colline e fra poco comincerà il mitico coup. Le bollate si fanno sempre più numerose senza che la mia spent abbia maggior fortuna. Mi fermo e cerco di individuare nella scatola la mosca che mi salverà la giornata. Mentre sto scegliendo la mosca noto che sull’acqua galleggiano degli strani insetti.
Mi avvicino per capire di cosa si tratti e vedo una marea di grosse formiche nere alate. Ecco su cosa bollano! Prendo una Black Gnat e ricomincio. Le mani cominciano a tremarmi e il cuore mi sta uscendo dal petto. Da quando ho cambiato artificiale ad ogni lancio un pesce saliva ad attaccare il mio artificiale. Ho perso il conto, in un'ora ho salpato almeno una ventina di pesci, quelli allamati sono stati molti di più. Ad un certo punto mi viene l'idea di attaccare una seconda mosca ma è già troppo buio per fare nodi, quindi rinuncio a questa idea. Mentre io ero preso da questo delirio, note delle piccole sagome nere che volano dappertutto facendo veloci picchiate sulla superficie dell'acqua. Mi sembra che siano uccelli che stanno che cacciano quello che si è salvato dalla bocca dei pesci. Non so cosa mi sia venuto in mente ma tengo un attimo la mia mosca sospesa in aria e vedo che viene aggredita. Essendo già molto buio riesco solo a percepire la vibrazione sulla canna. Tiro la lenza e stupefatto, al finale vedo attaccato un pipistrello. In un attimo ho fatto il collegamento fra le grotte che ci sono sulla riva del fiume e questi pipistrelli.
Dopo aver liberato il pipistrello vorrei ricominciare a pescare i temoli ma ormai è troppo buio. Mi preparo ad andare verso casa augurandomi che la prossima uscita sia piacevole al meno quanto questa. Per chi volesse informazioni mi può contattare allo 0349/7598072 o Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Octavian Haragos
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