ITA - Una esperienza...o meglio, un battesimo SW

Italia  23/06/2006

Budoni e dintorni (NU) - Sardegna

di Goffredo Taddei (Tagor)

Ricordo da ragazzino quando per andare in vacanza con i miei genitori dovevano sottostare alla clausolina "... o c'è da pescare o me ne sto a casa..!" e inevitabilmente i paletti della nostra tenda, anno dopo anno, venivano piantati "vicino all'acqua".
Gli anni sono passati, oggi sono mia moglie e i miei ragazzi che immancabilmente si ritrovano a passare le vacanze vicino all'acqua, e così che dopo essermi attrezzato di tutto punto, quest'anno finalmente decidiamo di recarci al mare.
Belle spiagge e acqua da sogno, con l'intento di bagnare le mie esche senza portar via tanto tempo a loro. La sveglia perennemente puntata alle 4.30 ed a pesca fino ad almeno le 9.00, giusto in tempo per raggiungerli a colazione ed andare in spiaggia tutti assieme..

Ho per la testa un paio di mete, le Eolie e la Sardegna. Un paio di telefonate e la decisione è presa! Il fatto di poter contare su di un esperto pescatore con artificiali della zona, mi fa propendere verso la seconda soluzione. La zona è quella di Budoni e più precisamente Porto Ottiolu, circa 30 chilometri a sud di Olbia.
Porto Ottiolu

Partiamo alle 8 dalla nostra piccola Repubblica, tappa a Civitavecchia dove poi prenderemo il traghetto per Olbia.
Il viaggio in mare fatto nelle ore più calde della giornata risulta essere piacevolissimo, è una novità per i miei figli, ci divertiamo ad ascoltare musica mentre stravaccati sul ponte più alto della nave ci godiamo assieme il sole, il fresco dell'aria e la bellezza del colore azzurro intenso del mare al largo.

Ma è solo l'inizio, quando i cellulari cominciano nuovamente a suonare vuol dire che la terra è oramai vicina, ed ecco che all'orizzonte si stagliano le cime della Sardegna. Bellissime. Quando sbarchiamo i colori del tramonto ci avvolgono e frettolosamente imbocchiamo la strada che ci porterà all'alloggio, una telefonata ad Alessandro per farmi guidare e via.

Spiagge e mare turchese....

Il porticciolo di Porto Ottiolu è bellissimo, ci colpisce subito, e l'appartamento è ad appena una cinquantina di metri dalla spiaggia, non potrei chiedere di meglio. Mi informo subito su dove andare a lanciare l'indomani senza spostarmi in auto e mi viene indicato il molo più esterno del porto.
E' ancora buio quando scendo.
In mare, tranne che in un corso organizzato dalla SIM a giugno a Numana ed un paio di uscite infruttuose in Adriatico a Rimini, non ho mai pescato.
Gurgler...

Non so come affrontarlo ed ho le scatoline con giusto qualche "gurgler" e un paio di "crease fly", poi alcune "moschette" piccoline che ho fatto per gli sgombri, ma mi tranquillizza pensare che ho con me tutta la valigetta da costruzione con un buon assortimento di materiali per il salt water, so in questo modo come passare le ore di relax pomeridiane. E' così che trascorro le prime ore di pesca lanciando e rilanciando. La cosa più bella in quella mia prima giornata di pesca è godermi lo spettacolo di quando il sole si affaccia dietro la linea dell'orizzonte e si stacca dal mare.
Alba a Porto Ottiolu

Percorro poi un sentiero che affianca la costa cercando di vedere muovere qualcosa, ma nulla. Il posto è molto bello, ma a parte lo spettacolo del sole e la bellezza del posto per il sottoscritto è il primo cappotto sardo.
Per il sentiero

Sono le 9.00, salgo a casa dopo la chiamata al telefono della "truppa", si sono svegliati..! Facciamo colazione e ci accingiamo ad andare in spiaggia non perdendo di vista il fondale del porto che si rivela ricco di bei pesci, orate, spigole, cefali... e non so bene cosa, non è come in fiume, in acqua salata ancora non li so riconoscere. I miei figli che mi dicono di guardare qua, guardare là! Sono proprio figli di un pescatore, questa cosa mi fa sorridere, non finisco mai di stupirmi e compiacermi quando li vedo partecipare così attivamente alla mia passione, anche solo indicandomi l'acqua mossa da una bollata. Dopo aver visto tanti bei pesci penso a come mai non siano presenti pescatori e un bel cartellone grande quanto una vetrina risolve vistosamente l'arcano sparando a caratteri cubitali che è vietato pescarci.

E così passa il primo giorno. La sera mi armo di mappa dettagliata della zona e con una penna segno gli hot spot da raggiungere il giorno dopo. Il porticciolo la sera è splendido, è un gran bel posto Porto Ottiolu.

Non me ne vogliano quanti di voi interessati alla vita mondana, ma preferisco tralasciare i particolari che riguardano poco o nulla la pesca arrivando subito al sodo. La mattina dopo mi reco in uno di questi hot spot, infilo i waders, stripping basket e via. Vedo sorgere il sole da dietro l'isola di Tavolara, ed è uno spettacolo unico.
Alba dietro l'isola di Tavolara

Raggiungo la zona consigliatami e vedo diverse cacciate, lancio e rilancio ma più tardi mi dovrò accontentare ancora una volta di aver memorizzato lo spettacolo della foto, inutile aggiungere che anche la seconda mattinata racimolo un bel cappottone!

Mi chiamano per invitarmi a colazione e mestamente parto. Arrivato però in prossimità del secondo spot segnato sulla cartina mi fermo per constatarne gli accessi e verificarne le potenzialità. Detto così sembro già un esperto, ma in realtà è solo che sto cercando di immedesimarmi nella parte del reporter

Il posto è bello, parto in tutta fretta per la spiaggia, passo la giornata in famiglia e decido di rivisitare lo spot in serata coinvolgendo nella passeggiata anche moglie e figli. Riesco finalmente a scappottare con un pesciolotto, l'unico immortalato dalla digitale in tutta la vacanza. Per le altre immagini dovrete accontentarvi dei pixel restituiti dal cellulare.
Beh... piuttosto che niente

Terza mattinata, decido di appostarmi sugli scogli, niente waders, voglio stare comodo. Ma in realtà sto facendo un grande errore, le cacciate sono impressionanti, l'acqua bolle da quanto pesce sta cercando di fuggire per non essere divorato.
Ho visto per la prima volta le fughe dei pesci piccoli, i vortici di quelli che li inseguono, poi, come a voler volare fuori dall'acqua dei pesci già di oltre una ventina di centimetri fare dei salti impressionanti da quanto sono veloci e lunghi.

Per chi è già stato a pescare in mare su delle mangianze quello che sto scrivendo suonerà forse banale, ma certe realtà non le ho mai vissute prima e solo in questi giorni mi si è aperta una strada nuova, un modo diverso di vedere la pesca a mosca, ed è bellissimo trovarmi ad essere spettatore di uno scenario simile, malgrado in esso sia racchiusa la drammaticità della lotta per la sopravvivenza.

Ma ecco che finalmente riesco a catturare la mia prima spigola con una crease fly, seguita di lì a poco da altre due. Non sono grosse ma personalmente sono comunque fonte di grande soddisfazione.
Ora posso dire di aver scappottato veramente!

Il giorno dopo decido di tornare a battere bene una zona dove mi sono state segnalate spigole grosse. Mi infilo i waders e mi incammino. Vedo qualche cacciata, lancio e rilancio... ma nulla. Non riesco a prenderle. Poi tutta l'attività cessa.
Quando sono le 7.30 decido di spostarmi allo spot dove il giorno prima ho catturato le spigolette. Arrivo proprio al culminare dell'attività, con i waders riesco a seguire le cacciate e finalmente aggancio dopo un inseguimento mozzafiato al mio gurgler il mio primo pesce "serio".
E' un treno! Ho il finale molto grosso rispetto a quando lancio le mie imitazioni in acqua dolce, uno 0.30, il pesce ha una forza incredibile tira furiosamente ed ho paura di perderlo malgrado il diametro del tip. Neanche il tempo di realizzare che la coda raccolta nello stripping basket mi si rigira tra le mani, una puntata più forte delle altre e... beh, inutile ve lo dica. Se nè andato.

Il mio primo pesce serio è scappato. La mia inesperienza mi ha giocato un brutto tiro. Senza demoralizzarmi tanto più del dovuto riprovo. Lancio là, oltre le cacciate ed ecco il secondo inseguimento... arriva... arriva... "la botta"... ce l'ho, ma dura solo qualche istante. Anche questo scappa. Dopo due botte di coda se ne è andato.

Il morale scende, mi sono fatto sfuggire due occasioni importantissime e forse ora ho anche qualche lacrimuccia che mi solca la guancia, non mi ha strappato è solo scappato, rifaccio comunque il tip ed ho le mani tremanti mentre riannodo l'esca. Ho il cuore che va forte e l'emozione mi sta giocando un brutto scherzo.

Ho il mare che bolle a pochi metri e voglio assolutamente vedere che pesci sono. Penso siano serra, non ne sono certo, non li ho inquadrati, vedo solo dei grandi vortici e pesci predati schizzare fuori dal loro elemento vitale.
Lancio, rilancio e recupero forsennatamente. Ho ancora inseguimenti che però cessano a pochi metri da me.

Rilancio e finalmente un inseguimento che inizia da più distante, è vicinissimo al gurgler che schizza acqua mentre viene recuperato velocemente... "la botta" è decisa stavolta. E' un bel pesce.
Quando è vicina la riconosco, è una leccia, bella e fortissima. La soddisfazione è tanta, scatto una foto con il cellulare, sono quasi incredulo. Finalmente posso tornare a respirare normalmente.
La mia prima leccia

La rilascio, le cacciate continuano, sono talmente appagato che potrei smettere anche ora ma continuo a lanciare. Prendo una spigoletta, poi ancora qualche inseguimento, ma nessuno di questi si concretizza. Poi come per incanto, verso le 9.00, tutto si placa i bagnanti cominciano ad arrivare copiosamente, è il momento di tornare ed andare in spiaggia in veste da bagnante.

Il giorno dopo la mia prima leccia torno sullo stesso spot, quanto successo il giorno prima stranamente sembra tutto un "sogno", eppure le condizioni appaiono le stesse, malgrado questo di cacciate nemmeno l'ombra. Boh.
Non ho tanto tempo, e comincio a guardarmi intorno, la marea è al minimo, il momento DEVE essere quello giusto, ma nulla. Comincio allora a guardare più lontano a destra e sinistra, nulla!

Poi vedo schizzare fuori dall'acqua qualcosa a circa 200 metri sulla mia destra. Insisto a guardare. Un salto. Una cacciata! Via di corsa a vedere più da vicino cosa sta accadendo.
Si ripresenta ai miei occhi la stessa situazione del giorno prima, si è spostato solamente tutto lo scenario a duecento metri più a destra mentre dove ero il giorno prima praticamente non succede nulla! Spostandomi ho rivissuto le stesse emozioni e sono riuscito a catturare la mia seconda leccia.
Leccia

Voglio anche segnalare che in un paio di situazioni ho trovato il comportamento di un branchetto di leccie molto simile a quanto spesso succede in acqua dolce, le loro schiene a gobbare come fossero intente a ninfare sotto il pelo dell'acqua non degnando di uno sguardo le "imitazioni" che solcavano il mare sopra o sotto la superficie malgrado fossero perfettamente in traiettoria alle loro "ninfate".

Alessandro Idini mi ha parlato di "krill", ossia gamberetti, imitazioni che presumo avrò sempre nelle scatoline da ora in avanti. In quelle situazioni malgrado i miei lanci persistenti non sono riuscito a riscontrare il minimo successo.
Krill

La stessa sera torno a fare qualche lancio, giusto per fare il "cup de soir" nello spot alternativo, ma ho intascato solo l'ennesimo "liscio".

Trenta giugno, la vacanza sta volgendo al termine, ho solo oggi e forse giusto un paio d'ore domani prima della partenza.
La mattinata mi riserva ancora due catture e innumerevoli inseguimenti, terminati a qualche metro da me, probabilmente il pesce riuscendo ad intravedere la mia sagoma cambiava strada rifiutando la mia esca.

Mi è piaciuta molto anche questa giornata, cacciate ora in una zona ora a qualche centinaio di metri più o meno a destra o sinistra, mi sono ritrovato in wading a rincorrerle, e vi garantisco che l'emozione e l'adrenalina sono perennemente alle stelle.

Il primo pesce di questa giornata è il più grosso di tutta la settimana, mi sfila tutta la coda e mi fa provare emozioni uniche, emozioni che mi hanno fatto contrarre come si deve la ``malattia`` della pesca a mosca in mare... le leccie... come tiranooooooooooooooooo!!! In fondo non ne ho prese moltissime riuscendo a salparnte ``solamente`` 4, gli inseguimenti mozzafiato sono stati innumerevoli, le slamate dopo averle ferrate anch`esse tante.
Pesci di una quarantina di centimetri, figuriamoci quando arrivano quelle veramente grosse.
Leccia

Ecco purtroppo arrivato il giorno della partenza, quest'ultima sfida si è conclusa ancora una volta in loro favore, hanno vinto i pesci anche oggi, ho giusto avuto due attacchi quasi consecutivi non riuscendo ad allamarne nessuno, recuperando l'esca mi sono accorto di aver ingarbugliato il finale facendo lavorare "l'imitazione" sicuramente in modo anomalo, forse è stata attaccata proprio per questo motivo.
Dopo aver riassestato tutto infatti non ho più avuto il minimo inseguimento.

Le cose secondo me stanno così, o l'esca lavorando in modo anomalo istigava i predatori ad attaccare con più decisione oppure erano più aggressive solo dieci minuti prima di accorgermi dell'anomalia nell'artificiale.
Se avessi avuto un giorno in più forse ora saprei rispondere, ho già elaborato da subito la modifica da apportare all'esca.

Ma il giorno dopo mi sono svegliato in Romagna rimandando prove e riprove ad ottobre, quando assieme ai miei amici sarò nuovamente in Sardegna, giorni che dedicherò completamente a questa nuova grande sfida che è la pesca a mosca nell'acqua salata.

Tirando le somme, sono esattamente 10 le uscite fatte in 8 giorni. Uscite brevi, di un paio d`ore ciascuna per non ``rubare`` troppo tempo alla famiglia, sveglia puntata perlopiù alle 4.30 del mattino, giusto il tempo di realizzare, fare le prime cose mattutine e via di corsa nelle zone di pesca consigliatemi.

Ciò che più ho trovato straordinario è trovarsi di fronte il mare che ``bolle``, vedere i pesci più piccoli che scappano, quelli un po` più grossi schizzare fuori dall`acqua a velocità folli perché dietro di loro sta arrivando il predatore affamato.

Uno spettacolo unico, mai vissuto prima! Poi lanciare al massimo delle possibilità oltre a dove l`acqua è scossa dai vortici delle cacciate ed iniziare a strippare sperando di vedere la scia del predatore fino a sentire la ``botta``.

Poi sentire che la coda comincia a tirare forsennatamente, cercare di rilasciarla senza strappare, vedere la canna piegata all`inverosimile e sentire i brividi dell`emozione percorrere ogni centimetro di pelle mentre il sorriso si dipinge sul viso... le fughe velocissime, poi la ``resa`` del pesce che avvicinandosi... altrochè resa... non si dà per vinto e senti l`acqua salata schizzarti addosso spinta dalle pinne del pesce che tenta l`ultima fuga. Bello!!! Bellissimo!!!

In quei momenti, mentre seguivo i movimenti dell`acqua cercando di catturare i predatori intenti a cacciare... mi sentivo tanto ``predatore`` anch`io, è questa la sensazione che più ho avuto del pescare con la canna da mosca in mare, un predatore intento a predare dei predatori.
Il mare, attendendo le cacciate

Per questa mia bellissima esperienza devo ringraziare Marco Sammicheli per avermi messo in contatto con Alessandro Idini che a sua volta ha saputo guidarmi come farebbe un fratello maggiore con il fratellino inesperto, indicandomi le zone ma non solo.
Mi ha proprio supportato (o sopportato? ) in tutto, rimediandomi l`alloggio, consigliandomi i ristoranti per arrivare a farmi da guida turistica quando ho voluto portare la famiglia a visitare i Nuraghe.
Nuraghe del sito archeologico di Santa Cristina

E' una mia scelta quella di non divulgare sfacciatamente su Internet le locazioni esatte dei due spot da me frequentati in quei giorni, non vogliatemene per questo, soprattutto perché se veramente siete interessati potete tranquillamente chiedermi tutte le info che volete al seguente indirizzo e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Sarà mia premura informarvi dettagliatamente.

Per contattare invece Alessandro Idini, la mia "guida" in quei bellissimi giorni trascorsi in Sardegna:
e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
sito Internet: www.worldofanglers.com

Le mie "mosche"!

Crease fly e gurgler

Siamo arrivati al momento dei saluti, vi confesso che a raccontarvi tutto questo... mi è venuta una gran voglia di pescare!


Goffredo Taddei
sito Internet: webspace.omniway.sm/gtaddei


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