CHL - Ritorno a casa - Terra del Fuoco

Cile  Dicembre 2008


testo e foto di Walter “Arcoiris” Maris Brugna


È grande l’emozione nell’abbracciare Jorge a Punta Arenas (Chile). Son passati tre anni dalla nostra ultima pesca in Terra del Fuoco.

Il rio Grande e la cordillera di Darwin al fondo.

Jorge continua a vivere a Punta Arenas sullo stretto di Magellano io invece, dopo aver vissuto molti anni a Santiago de Chile, adesso vivo in Brasile a Belo Horizonte nello stato di Minas Gerais a circa 500 km al nord di Rio de Janeiro.
Quaggiù ci sono pesci veramente interessanti per i pescatori a mosca, ma lo racconterò in un’altra occasione. Adesso voglio raccontare l’ultima uscita in Terra del Fuoco e zona Magaglianica fatta a Dicembre del 2008, ma soprattutto di come sta cambiando la zona.
Mi riferisco al lato cileno della Terra del Fuoco, che è ben diverso dal lato argentino.
In quegli anni ero abituato a passare lunghi periodi in casa di Jorge a Pampa Guanaco.

Laguna Despreciada, lago Deseado, Jorge, il sottoscritto, e la nuova strada.

Anche in pieno inverno quando il clima è severo, la neve non ti lascia tregua, la strada è interrotta ed altre difficoltà rendono davvero impegnativo il vivere. La solitudine e l’isolamento invece li considero dei grandi amici.
In Terra del Fuoco, l’inverno è straordinario solo per le magnifiche sea run brown che risalgono dall’Atlantico (febbraio-agosto) per riprodursi, le calde e corroboranti zuppe di pecora (non ci sono gli agnelli in inverno, quindi niente “cordero al palo”), la mancanza dei venti e i forti vini cileni.
In estate la nostra passione era riuscire ad arrivare in luoghi dove le trote non avevano mai visto un pescatore, camminando anche per giorni interi pur di arrivare alla meta. Sempre con la nostra tendina e il minimo per non appesantirci troppo.
Allora la strada arrivava solamente a 15/20 km al sud del ponte del rio Rasmussen e per arrivare al lago Deseado dovevamo camminare due giorni e tre per poter tornare.
Accampavamo sempre e, spesso, ci siamo trovati in condizioni non facili per via del freddo, neve, pioggia ma soprattutto del vento.
Se per caso volevamo andare fino al lago Fagnano allora era una vera impresa, bisognava accordarsi con don Jerman, l’unico colono che viveva al lago e che sapeva arrivarci, dopo tre o quattro giorni di cavallo.
Vita dura perché il clima non scherza!
Ecco perché per me non si è trattato solamente di un viaggio di pesca. Beh! Adesso le cose sono cambiate, da Pampa Guanaco ci si arriva comodamente in 3-4h di 4WD.

La discesa prima del lago Fagnano. Strada non abilitata.

In qualche modo posso dire che sta diventando come la parte argentina.
Inoltre cominciano ad esserci due nuove possibilità in più per poter pernottare in totale comodità senza essere spennati vivi dai soliti lodge.
La prima riguarda l’ osteria Las Lengas di proprietà di don Alfonso Simunovic ex sindaco del comune di Timaukel e vicinissima a Pampa Guanaco.
É situata in un bel bosco di legna al lato del ventosissimo lago Blanco. Ottima posizione per chi vuole pescare anche nel rio Grande a circa venti chilometri, e a cento chilometri dal rio Azopardo.

Il ventoso lago Blanco, il molo dell'hosteria las Lengas e la neve della cordillera di Darwin.

Offre anche la possibilità di raggiungere (cavalcando qualche ora) uno dei posti più belli della zona, le sorgenti del lago del rio Blanco, che assieme al rio Ribeiros formano il rio Grande in prossimità dell’ estancia Onamonte.
Grazie anche alle trasparentissime acque è veramente ottimo per la mosca secca, clima permettendo.
Ovviamente la miglior posizione per quanto riguarda la pesca nel rio Grande è quella del Camerun lodge. Affacciato sulle rive del fiume stesso e con accesso privato alle migliori zone.
Il manager don Rafael Gonzàlez Iturra è ottimo conoscitore della pesca in zona fueghina.
A volte, solamente quando non ha clienti, concede un lasciapassare giornaliero previo pagamento. Ne vale la pena perché ti permette di arrivare nelle migliori zone del fiume senza dover camminare per giorni e giorni.
Il lodge si trova a 25 km al nord di Pampa Guanaco.
Esiste anche l’ osteria Terra del Fuoco subito dopo l’estancia Vicuña a circa 30 km al sud di Pampa Guanaco e circa 60 al nord del rio Grande. Prevalentemente si rivolge ad un pubblico nordamericano.
La seconda opportunità è data dalla nuova osteria di don Jerman Genskowsky il colono di cui vi parlavo prima, in questo momento non è ancora pronta, ma mi ha assicurato che lo sarà sicuramente l’anno prossimo.
La strada non è ancora ufficialmente aperta, ma si può percorrere assumendosi ogni responsabilità. Se volete percorrerla portatevi una motosega, può servire.
In tutti i modi, adesso, è in grado di ricevere gruppi di pescatori o turisti perchè ha anche un rifugio per 6 persone. Niente di superfluo, lo stretto necessario per vivere.
Lì potrete pescare nel lago Fagnano e nel bel rio Azopardo. Jerman ha un gommone e vi può portare in qualche posticino veramente super.

Aspro paesaggio del Fagnano nella proprietà di don Jerman

È a circa 120km al sud del rio Grande.
Se ci volete arrivare in auto è necessario un 4WD.
L’unica cosa che dovete assicurarvi è il combustibile, perché l’ultimo posto di rifornimento è a Porvenir oppure a Cerro Sombrero, ma capita spesso di non trovarne.
Ci si può arrivare anche dall’Argentina guadando quando possibile, il rio Rasmussen nel passo Bellavista.
Sono finiti i tempi in cui quando passava un auto era un evento. Adesso è veramente facile viaggiare.
Le 4WD corrono veloci piene di pescatori che si spargono per ogni dove.
La strada che il CMT (Cuerpo Militar de Trabajo) sta costruendo arriverà fino a Yendegaya, più al sud di Ushuaia sullo stesso canale di Beagle. Le ultime voci dicono che ci metteranno per lo meno 6/7 anni ancora, sono appena entrati nella cordigliera di Darwin e lì è cosa seria costruire strade.
Beh!!! Jorge ed io ci siamo già messi d’accordo per la prossima stagione.
Ne abbiamo ancora da camminare!
Esistono altri fiumi: il Catalina, il Rasmussen, il Ribeiros, il Marazzi, il Rusfin ect. Alcuni di minore importanza sicuramente, ma sempre pieni di sorprese come il meraviglioso rio Condor con esemplari record, ma davvero difficile da raggiungere. Andateci SOLAMENTE con chi conosce bene la zona, e con un minimo di due veicoli 4WD.
L’ inarrivabile (solamente via mare) rio Parallelo … non si può descriverne la bellezza e i pesci di taglia. Credetemi!
Tra i vari laghi non bisogna dimenticare il lago Blanco che è davvero pescoso, anche se qui il vento è veramente terribile.
Non va trascurato nemmeno l’ex irraggiungibile Fagnano, dai bellissimi Salvelinus Fontinalis, ma anche ricco di trote fario e iridee.

Salvelinus Fontinalis del lago Fagnano


Trota residente del lago Fagnano

Il lago Deseado e la laguna Despreciada, che pur non essendo più pescosi come quando non c’era la strada, continuano a fornire un buon numero di di trote. Ho pescato nel Deseado per circa quattro ore e ho rimesso in acqua dodici belle trotelle.

Il lago Deseado, ora facilmente raggiungibile in auto

Per quanto riguarda la laguna del “Carabinero” e del “Cura”, dovendoci arrivare camminando, è meglio andarci solamente con chi conosce la zona. Alcune trote sono piuttosto piccole, altre di taglia, ma spesso e volentieri non si concedono. Vale la pena andarci non tanto per la pesca, ma per la bella e lunga passeggiata. Esistono poi una serie di castorere (dighe fatte dai castori) anch’esse interessanti, e se dipendesse dame farei di queste e delle due lagune piccole un settore di protezione. Adesso però qualche info sulla pesca nel rio Grande. In generale la stagione della migrazione inizia verso la fine di febbraio e si protrae fino alla fine di agosto. Alcuni esemplari possono superare i dieci chili.

Sea run brown 10kg. Rio Grande marzo 2004

Prima dell’arrivo delle sea run brown si pescano solamente trote fario residenti dal peso medio compreso tra il chilo e i due chili. Ogni tanto può succedere di allamarne qualcuna dai due ai quattro chili. Da quattro ai sei chili è cosa rara. Dai sei chili in su è un fatto eccezionale. Il lato argentino è sicuramente più pescoso. Questo perché qui il fiume ha una portata maggiore, è più vicino all’oceano Atlantico, ma soprattutto perché per arrivare fino al lato cileno le grandi trote devono nuotare per almeno 90km passando attraverso una serie di ostacoli e pericoli. Primi fra tutti i pescatori di frodo (con reti) argentini. Le iridee sono rarissime (solamente in un paio di settori del fiume), anche se possono raggiungere i quattro, sei chili. Non ci sono salmoni di nessun tipo per lo meno nell’alto corso del fiume.

Salmone chinook 11kg. Rio Serrano parco nazionale di Torres del Paine. Dicembre2008

Non vi è presenza di salmerini. Salmerini dai due, tre chili si possono pescare “facilmente” nel lago Fagnano ed i suoi affluenti. La pesca è stata effettuata tra il 4 dic. ed il 19 dic. Il clima è stato favorevole per quanto riguarda la pioggia, mentre ci son stati tre giorni di violenti “temporali” di vento fino a 120km/h. La misurazione è stata effettuata utilizzando strumenti della pista d’atterraggio di Pampa. La temperatura è nella norma, cioè tra i meno due e più dieci gradi. Nel frattempo ha nevicato sul passo al lago Fagnano .

Il passo al lago Fagnano

La temperatura dell’acqua oscilla tra i cinque e gli otto gradi e i livelli sono alti per via del disgelo. Non abbiamo effettuato alcuna cattura in acque veloci e basse, solamente in profonde buche e in luoghi molto lontani da raggiungere. Tutte le catture sono state fatte con coda da 300grains. In alcuni momenti avrei preferito pescare con code più pesanti e con una canna a due mani. Non è stato possibile pescare con la secca per via del vento. Nemmeno le ninfe hanno dato risultati, probabilmente per colpa della velatura dell’acqua e della temperatura. Le mosche migliori sono state la famosa, in Chile, llanquihue killer ed alcuni streamer di mia costruzione che mostro con un po’ di pudore.

Lanquihue killer

Non sono mai stato un gran costruttore di mosche.

Onamonte Kill


Ottimo nei laghi!


La mia preferita nel rio Grande


Silver Blu. Imita una piccola sardina. Non male!


......senza risultati!

Tutte montate su ami # 1/2.
Il primo giorno abbiamo camminato quattro ore solo per arrivare al settore “Arcoiris” ed il premio è stata una sola trotella. Tanto sforzo per niente!!!

Ore ed ore di camminata per questo. Ne vale sempre la pena

Il secondo giorno, dopo la solita camminata di ore, un vento implacabile ci ha costretti alla resa con scarsi risultati. Non è sfortuna. È la Terra del Fuoco !!!

....camminando al sector Arcoiris. Canna piegata dal vento

A questo punto abbiamo deciso di continuare fino al lago Fagnano, in auto ovviamente.

Pausa al Fagnano

Al ritorno abbiamo dedicato altri due giorni al rio Grande sfruttando tutta la nostra esperienza e conoscenza del fiume. Solo dopo aver camminato più di tre ore contro il “solito” vento per arrivare ad una bella e profonda curva che in passato mi aveva già dato grandi soddisfazioni sono stato ripagato.
Ecco il premio.

L'allegria!

In questo stesso posto ho catturato altre belle trote, fra cui una bella migratoria di sei chili che mi diede lo spunto di scrivere l’articolo Terra del Fuoco o Regno di Eolo?

La tensione!


......il salto!


La Felicità! Residente maschio di 7kg.

Qualsiasi sforzo è stato ricompensato. L’ultimo giorno, abbiamo deciso di pescare vicino al nostro piccolo accampamento senza camminare troppo. Eravamo davvero stanchi dopo aver accampato in condizioni difficili per molti giorni.

Il piccolo accampamento al lato del rio Grande


Walter Maris Brugna


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