RUS - Murmansk - penisola di Kola - fiume Chawanga
![]() ![]() TUTTI I...SALMO (Salar ) FINISCONO IN GLORIA
Murmansk - penisola di Kola - fiume Chawanga Testo e foto di Antonio Pozzolini
In 45 anni di pesca a mosca ho catturato molti tipi di pesci, spesso improbabili, come un grosso polpo catturato con una crazy charlie, sotto gli occhi esterrefatti dell'amico Mauro Borselli, mentre tentavo, senza fortuna, di catturare delle grosse salpe che grufolavano nell'acqua bassa dell'isola di Cipro. Non mi posso, certo, lamentare, avendo catturato diversi “ pesci della vita “ , quali un huco taimen da un metro e 32 cm. in Mongolia, una leccia da 20 kg. in Spagna e salmonidi di ogni tipo compreso il rarissimo salvelinus leucomanis o salmerino a macchie bianche nella lontana Siberia asiatica. Ma una grave lacuna macchiava il mio curriculum di “ ciapapèss “ : non avevo ancora catturato il mitico salmone atlantico. Questo esclusivo pinnuto è il simbolo stesso della pesca a mosca, almeno di quella anglosassone, e gli sono stati dedicati fiumi ( spero pescosi ) di inchiostro. Sono stati spennati stormi di esotici e policromi volatili per ideare e costruire migliaia di affascinanti mosche espressamente dedicate al re dei pesci ed eserciti di pescatori si sono consumati i neuroni celebrali e prosciugato il conto in banca per avere l'emozione di avere in canna questo magnifico animale. Personalmente ho sempre ritenuto poco adatta al mio carattere irrequieto la sua pesca. Dalle innumerevoli letture e dai racconti di amici e clienti avevo tratto la convinzione che, visto che il salmone non si nutre in acqua dolce, fosse impossibile interagire con lo stesso e che la sua cattura fosse, oltre che aleatoria, anche piuttosto casuale. Nel lontano 67' ebbi modo di contattare telefonicamente Lee Wulff per chiedergli delle spiegazioni circa l'utilizzo di una rigidissima canna da 7' in bambù da lui disegnata e inviatami, per dei test, dalla Sharpe's di Aberdeen, con la quale collaboravo e lo stesso mi riferì che era stata progettata per pescare salmoni che lui catturava con mosche secche sull'amo del 16 ( sic! ). Sosteneva di aver catturato esemplari da 16 lbs. nel New Foundland ( Terranova) con questa assurda attrezzatura. Ho sempre pensato che si fosse preso gioco del giovane ed inesperto moschista di un lontano paese, finchè, al Pozò Fly Festival di un paio d'anni fa non espose un tour operator francese che organizzava viaggi di pesca al salmone nella penisola di Kola, in Russia, in un fiume dove sosteneva fosse frequente catturarli a mosca secca . Il costo non era proprio di quattro ceci e un fagiolo, ma comunque nettamente inferiore a quello corrente sul mercato. Mi è sembrata l'occasione giusta per allargare i miei orizzonti, conoscere nuovi paesi, nuove tecniche e fare nuove esperienze. Come prima mossa ho partecipato a un corso di lancio con canna a due mani e tecnica scandinava tenuto dall'amico Valerio sul Piave, organizzato dal Mosca Club Treviso, allenandomi successivamente sul Brenta in piena. Unitamente ad altri 4 amici che già mi avevano seguito in altre avventurose trasferte, il 30 di Luglio ci imbarchiamo alla Malpensa con destinazione Murmansk via St. Petersburg , carichi di speranze, attrezzature e l'immancabile scorta di viveri italici per far fronte alla possibile carenza di cibi all'altezza dei nostri raffinati palati. Avremmo pescato per 7 giorni, in esclusiva, sullo Chawanga, nel Sud della penisola di Kola. All'aeroporto veniamo accolti da Vasyl e suo figlio, le nostre guide, che a bordo di un pulmino, previa tappa a Kandalaksha, dove ci procuriamo ogni sorta di viveri, cartoni di birra e numerose bottiglie di vodka, ci conducono a Umba, cittadina alla foce dell'omonimo e famosissimo fiume. Qui cambiamo mezzo di trasporto e veniamo caricati con armi e bagagli su di un pulmino fuoristrada UAZ che in un paio d'ore di strada sterrata ci porta alla foce del Varzuga altro mitico fiume da salmoni. Trasbordo su di un camion di tipo militare e altro paio d'ore a diretto contatto con l'incredibile e affascinante paesaggio della costa del Mar Bianco per raggiungere la nostra magione, una tipica casa locale nel villaggio di Chawanga, alla foce del fiume dove avremmo pescato per 7 giorni. ![]() ![]() ![]() ![]() decido di estremizzare il concetto e di pescare con canna 9' con coda WF5 galleggiante, finale da 9' a nodi cui aggiungo in punta 80-90 cm. dello 0,24 in morbido nylon dicroico. Il primo giorno ci rechiamo a monte per circa 4 chilometri. Una scarpinata non indifferente tra i meravigliosi colori del bosco e una esplosione di fiori e funghi. Pesco piuttosto poco, preferendo osservare Vasyl, cercando di capirne il modus operandi, ovvero dove e come pescare per perfezionare i meccanismi di questa pesca con la quale sono alle prime armi. Utilizzando una piccola Munroe Killer su amo doppio del 12 sento un paio di tironi e a causa della ferrata troppo anticipata, perdo un paio di salmoni che si sganciano dopo un acrobatico salto. Sono imbufalito, frustrato e mi sento fuori pesca.. ![]() Nel tardo pomeriggio inizia una discreta schiusa di effimere e sedges e si notano diverse bollate. Decido di pescare a secca e monto la stessa imitazione di tricottero su amo del 16 a gambo lungo barbless , che uso normalmente sul Brenta e che imita perfettamente gli insetti presenti. ![]() ...ferro e sento una forte trazione dall'altro capo della lenza. Caspita un timallosauro!!... penso di aver incannato un temolo da Guinness dei primati ma, dopo alcuni secondi, un pesce valutato intorno ai 3-4 chili si esibisce in un salto a candela. ![]() ![]() ![]() Il giorno successivo, a bordo di un cingolato, ci rechiamo a monte di 7 chilometri. ![]() ![]() ![]() ![]() Proprio il quarto giorno ho vissuto la mia esperienza più emozionante. Tutti i giorni alle 18, in riva al fiume, veniva organizzato uno dei tre pasti giornalieri che consisteva in ogni sorta di nefandezza quali, salumi, formaggi, carne in scatola, biscotti e dolciumi vari, il tutto annaffiato da te o caffè bollenti, da abbondanti birre e dall'immancabile vodka. Dopo il primo giorno mi sono reso conto di non avere il fisico per reggere questa sorta di sovralimentazione e quindi ho scelto di continuare a pescare alla faccia dei miei compagni crapuloni. ![]() E' veramente grosso, forse più di un metro ed è incazzato come una tigre.. ![]() ![]() ![]() Nella parte bassa del fiume, a circa un paio di chilometri dalla nostra abitazione, il corso d’acqua presenta delle cascate con delle grandi e profonde pools che, anche se meno produttive a quel punto della stagione, avevano il vantaggio di poter essere pescate senza dover scarpinare in assenza del cingolato. Ne ho approfittato per sfoderare il cannone a due mani, più per un mero esercizio tecnico, che per una effettiva necessità. Ho avuto la soddisfazione di catturare un paio di salmoncini e una trota di mare di circa 55 cm. ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() INFORMAZIONI UTILI
Stagione: dalla fine di Maggio a metà Ottobre. Costo : €.2.300/persona per gruppi di massimo 6 pescatori. Supplemento di €.200/pers. per gruppi di 2 pescatori. Il prezzo include 7 giorni di pesca, accoglienza e trasporto da/ per aeroporto di Murmansk o stazione di Kandalaksha ( 3,5 h. di treno da S. Petersburg ), first aid medico ( la guida è un medico ), permessi, 4 gg.di trasporto con cingolato al campo, guide e pensione completa. Sono esclusi il visto consolare, l'assicurazione medica (obbligatoria ), mance e il viaggio aereo per S.Petersburg ( consigliamo la compagnia Russya, che pratica ottimi prezzi ). L'eventuale prosecuzione per Murmansk o il treno per Kandalaksha offre l'opportunità di visitare S.Petersburg. Ulteriori informazioni su clima, mosche ecc. li troverete sul sito: www.pozo.it o www.pozoflyfishing.com Antonio Pozzolini
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