Nebbia, pioggia e bollate

Foto di Francesco e Marco Viganò
Il giorno prometteva bene.
Prima di partire uno sguardo a Ovest ed uno a Est, da una parte nuvole dall’altra un leggero sole mattutino. Visto i consigli degli amici più esperti speriamo che questa volta La Sesia ci regali qualche suo gioiello.
Io, Marco e Diego ci dirigiamo tra racconti e battute verso Varallo. Prima di scoprire com’è l’acqua è d’obbligo un buon caffé, per evitare che lo shock sia troppo forte

Svolte le pratiche dei permessi arriviamo finalmente a Scopello e con sorpresa incontriamo un amico (darioB) con il quale, tra l’altro, passeremo assieme la mattinata.
Una leggerissima pioggerella comincia non appena apriamo il baule..


Il temolo è bello con dei colori stupendi e la piccola mosca si toglie con facilità in modo che il Diabolicus Thymallus possa ritornare al suo elemento.




Uno sguardo a monte e vedo la canna di Diego piegata, ne ha attaccato uno di quelli grossi e il sottile filo non gli concede sbagli. Segue il suo "principe" tra le rocce, è quasi vicino alla riva e sprigiona colori forti e contrastati, il dorso è scurissimo quasi nero e il blu è intenso come non mai...ma purtroppo questo è l’ultimo sguardo che gli concede, il temolo con uno scatto fulmineo parte verso l’altra riva, non c’è modo di tenerlo e il filo si spezza. Un vero peccato!..
Poco dopo ricomincia la pioggerellina...azz!
Le gocce che scendono solcano la superficie rendendo difficile distinguere le bollate.
Per fortuna dura poco....e d’improvviso compaiono diversi cerchi sull’acqua ma questa volta non sono gocce!
Marco dopo qualche mosca incanna il suo secondo blu, che subito sfrutta la sua maestosa pinna per opporsi alla cattura.
Un esemplare bellissimo: la pinna dorsale di un blu cobalto, la sua coda blu scuro, le sue guance rosate e il suo corpo riflette striature giallo vivo.

(...avvisando i fratelli che anche quella mosca non è buona!!...



Cambio il tip, controllo che il nodo sia perfetto e scelgo un’altra mosca...quando finalmente la mosca passa senza nessun dragaggio il fratello minore sale deciso sull’imitazione. Non è grosso come l’altro ma anche lui si pianta nella corrente centrale sfruttando la grossa pinna dorsale...uno zaffiro liquido spalmato nella notte dei tempi sulla pinna dorsale e la coda....sono affascinato dai colori di questi splendidi temoli.



Decidiamo visto che ormai anche Dario nel frattempo è andato a mangiare qualcosa, di riempire le nostre pance. Sono ormai le tre e mezza e un buon panino con del salame nostrano finalmente ci placa il vuoto di stomaco.
Arriva la nebbia.
Abbiamo ancora circa un’ora di pesca prima che il sole tramonti e la temperatura si abbassi.
Qualche bollata è ancora presente, ma l’attività generosa prima della pioggia è rallentata parecchio. Qualche "principe" sale ancora a candela su mosche fantasma, e la selettività è alle stelle.
Diego monta un’emergentina sul 20 e mira dritto a un bel temolo che bolla ormai regolarmente da quasi un’ora, quasi sempre nello stesso posto indifferente alla nostra presenza, altezzoso, attento, sicuro dei suoi mezzi.
Prima passata e il temolo sale deciso sulla mosca, ma all’improvviso il perfido micro-dragaggio fa vibrare la mosca e il pesce così come era salito scende di nuovo verso il fondo!.
In quel momento stavo partecipando visivamente all’azione e in coro sbottiamo: ".azzo che bastardo! "

Diego riprova: stessa passata, ma questa volta non draga e il temolo parte di nuovo quasi fino a toccare la mosca, però all'ultimo rifiuta ancora.
Non ci sarà più niente da fare.

Marco nel frattempo con una piccolissima wet-fly cattura una bella trota.

Il sole sta giocando con la luna, la nebbia è ormai scesa e l’acqua si scurisce come cobalto liquido e il freddo si fa sentire di colpo..
La nostra entusiasmante giornata, purtroppo, è finita.


Questo pesce è semplicemente stupendo e tutti i pescatori a mosca dovrebbero avere l'opportunità di assaporare l’ebbrezza di vederlo salire, di vederlo saltare, di vedere i suoi colori e di vederlo nuotare, di nuovo libero, nel suo elemento naturale e, soprattutto, continuare a vederlo crescere e moltiplicarsi nelle acque cristalline del Sesia.

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