Testament d’un pêcheur à la mouche
John D. Voelker (Robert Traver)
Testament d’un pêcheur à la mouche Gallmeister, Paris 2007 (tit.orig. Trout Magic, The Lyons Press, New York 1992). A cura di Marco Baltieri
![]() John D. Voelker (1903-1991) ha passato la maggior parte della sua vita nel Michigan, svolgendo la professione di magistrato. Nel frattempo scriveva romanzi polizieschi sotto lo pseudonimo di Robert Traver. Il successo dei suoi libri gli ha permesso di dedicarsi interamente alla pesca a mosca, sua “devastante” passione, sempre però condita con dosi massiccie di autoironia e riflessione filosofica. I suoi racconti di pesca sono raccolti in numerose antologie: una di queste è Trout Magic, adesso tradotta in francese dell’editore Gallmaister (da tener d’occhio la sua collana Nature Writing).
Ecco come si presenta l’autore: " Pesco perché mi piace pescare; perché amo i luoghi – sempre splendidi – dove vivono le trote e perché odio i luoghi – invariabilmente laidi – dove vive la gente. Pesco per tutte le pubblicità televisive, i cocktails e tutte le altre fesserie alle quali questa attività mi permette di sfuggire. Pesco perché in un mondo in cui la maggior parte della gente sembra in gran parte passare la propria vita a fare delle cose che detesta, la pesca è per me un’inesauribile fonte di gioia e un piccolo atto di ribellione; pesco perché le trote non mentono né ingannano e non si lasciano comprare né corrompere da una qualsiasi dimostrazione di potere: le trote le si conquista a forza di calma, di umiltà e di infinita pazienza; pesco perché ho l’idea che gli uomini facciano soltanto un passaggio su questa terra e non vorrei sprecare il mio; perché, Dio sia lodato, non ci sono telefoni sulle rive dei torrenti da trote; pesco perché soltanto nei boschi posso gustare la solitudine senza sentirmi isolato; perché il bourbon è sempre migliore quando lo si beve in un vecchio bicchiere di metallo, da qualche parte laggiù; perché può essere che un giorno acchiapperò una sirena; e, infine, pesco non perché io consideri la pesca come un qualche cosa di così terribilmente importante, ma proprio perché io considero la maggior parte delle altre preoccupazioni degli uomini come altrettanto vane – ma raramente così piacevoli. " Peccato che oggi i telefoni (cellulari) stiano anche nel giubbotto del pescatore! Voelker/Traver è uno scrittore di alto livello, i suoi racconti sono pieni di cultura e gli riescono molto bene due cose che sono, a mio parere, abbastanza rare: sa comunicarti le emozioni profonde che proviamo quando siamo immersi nella natura, su per un torrente, e sa anche farti capire come canne di bambù, code, finali e minuscole moschine sono il mezzo che noi abbiamo per andarci a cercare quelle emozioni. I diciassette racconti che compongono questo Testamento sono tra le cose migliori che si possono leggere nella vasta letteratura dedicata alla pesca a mosca. Marco Baltieri
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