Belly boat Drifter Evolution

 

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Belly in acqua.

 

Erano un po’ di anni che pensavo di farmi un nuovo Belly Boat. Un po’ per semplice sfizio ed un po’ per agevolare quegli amici che ogni tanto mi accompagnano e che, non avendo mai posseduto un Belly, prima di acquistarlo vorrebbero farsi un’idea più precisa.

L’occasione si è infine presentata quando, frequentando spazi molto aperti come il lago di Santa Croce o il lago di Calalzo (giusto per citare alcune delle mete attualmente più in voga per la pesca del luccio), mi sono più volte ritrovato a compiere distanze decisamente importanti che, alla fine della giornata, si facevano sentire sulle gambe peggio di una maratona.

“Mi ci vorrebbe un Belly Boat con i remi”, ho pensato durante una di queste “gran fondo” al Pike!

E così mi sono messo alla ricerca.

Dopo una mezza giornata trascorsa in Internet a leggere recensioni sulle più svariate marche di Belly boat, la mia scelta è ricaduta sul Mod. DRIFTER EVOLUTION prodotto dalla Ditta Svedese GUIDELINE.

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Belly con i remi montatiacqua.

 

La forma di questo Belly Boat è praticamente quella del modello senza remi, ovvero si tratta di un DRIFETR normale, al quale sono stati aggiunti gli scalmi per i remi sull’estremità anteriore dei pontoni.

 

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Belly senza remi.

 

Ne consegue che, proprio grazie alle sue dimensioni contenute, il suo utilizzo non è penalizzante nel caso in cui si scelga di utilizzarlo solo con le pinne.

E’ un aspetto assolutamente da NON sottovalutare questo: ho visto Belly attrezzati con i remi, talmente ingombranti da risultare assolutamente ingestibili solo con l’uso delle pinne.

Ovviamente i remi andranno utilizzati solamente durante i grandi spostamenti. Durante l’azione di pesca, invece, andranno fissati ai lati dei pontoni mediante apposite cinghie; diversamente, lasciandoli liberi di fluttuare sull’acqua, risulterebbero solo d’intralcio

Ma vediamo un po’ quali sono le principali caratteristiche del nuovo DRIFTER EVOLUTION:

Peso: senza i remi è di “soli” 7,5 Kg (un pochino meno del FISH CAT 4)

Capacità di carico: 140 Kg.

Tessuto di rivestimento dei pontoni: cordura 1000 denari (il Fish Cat 4 se non erro è in cordura 600 denari). Il colore è nero con inserti grigio scuro mentre la parte retrostante dello schienale, così come la prua, sono di un arancione acceso, tale da rendere molto visibile il Belly anche a lunga distanza (particolare non trascurabile)

 

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Belly visto da dietro.

 

Lo schienale e la seduta sono gonfiabili. Quest’ultima, rispetto al mio vecchio e buon FISH CAT, s’infossa molto meno e mi fa stare un pochino più alto dall’acqua ed è pure un pochino più morbida rispetto seduta in foam, materiale che, a lungo andare può risultare un pochino duretto per le “chiappe”.

Camere d’aria: se escludiamo le due che ho già citato (schienale e seduta), sono 4 in tutto. O meglio, abbiamo una coppia di camere d’aria formate a loro volta da due camere concamerate. Sì, avete inteso bene: sono una dentro l’altra, e in questo modo, in caso di foratura, ne rimane sempre una gonfia a reggere il nostro peso. Una sicurezza mica da poco.

Accessori: oltre ai remi, con pala in plastica e manico in leggero tubolare d’alluminio (diviso in due sezioni, per facilità di trasporto), abbiamo:

-       Scalmi per i remi

 

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Particolare dello scalmo sx

 

 

-       Due tasconi con cerniera, posizionati sopra le camere d’aria laterali, e posti ai lati della seduta. Entrambi i tasconi sono di ampia capacità. In particolare il primo è concepito per ospitare di grandi dimensioni tipo scatole porta artificiali, viveri, bevande e tutto quello che può contenere un volume indicativo di 5 litri; il secondo tascone, invece, è uguale al primo ma diviso in due metà, e per questo più adatto a contenere accessori più piccoli tipo pinze, occhiali, portafoglio, bobine di filo, ecc.

 

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Capiente tascone destro aperto.

 

 

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Tascone sinistro, che a differenza del destro, è diviso in due scoparti.

 

-       Fettucce in velcro porta remi e porta canne su entrambi i lati dei pontoni. Comode le prime; un pochino striminzite le seconde, al punto che inizialmente non ne avevo intuito la funzione

 

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Particolare delle fettucce con cui si possono fissare i remi ed eventuali seconde canne di scorta-

 

 

-       Rete anteriore munita di barra in PVC, la quale, una volta agganciata all’estremità anteriore dei due pontoni, permette di mantenerli ad una distanza fissa, aumentando la stabilità del Belly.

 

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Particolare del sistema di fissaggio della barra anteriore.

 

 

-       Bretelle con moschettoni, da agganciare allo scafo del Belly, in caso di lunghi trasferimenti via terra

-       Sacca/zaino porta Belly, di generosa volumetria (oltre al Belly e ai remi, riesco a farci star dentro anche pinne e i waders)

Ed ora veniamo ai…. difetti: e sì, perché una recensione di un prodotto non è onesta se, oltre ai pregi ed ai particolari costruttivi, non cita anche i difetti. Per fortuna non sono molti.

Scafo: diversamente dal Fish Cat, che ha uno scafo in resistentissimo telo plastificato, nel DRIFTER la parte di prua ha un fondo costituito da una rete molto sottile, la quale, seppur robusta, ovviamente lascia passare l’acqua. Ne consegue che se si vorrà utilizzare lo spazio dietro lo schienale come “vano porta oggetti” (per riporvi vestiario di ricambio, cibarie, bevande, macchina fotografica, morosa, ecc.), ci si dovrà necessariamente attrezzare con una sacca stagna.

 

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Vano di prua con retinadi fondo.

 

 

Valvole di gonfiaggio: sono 6. Una per lo schienale, una per la seduta, e le altre 4 per gonfiare le camere d’aria concamerate dei pontoni. La cosa che non mi piace molto è il posizionamento di queste ultime, che si trovano alloggiate all’interno dei tasconi portaoggetti.

Con ogni probabilità l’intento del costruttore era quello di proteggere le suddette valvole dagli urti o, forse, proprio per la tipologia di camere d’aria impiegate, non era oggettivamente possibile pensare ad altra collocazione. Fatto sta che, siccome non sono per nulla piccole, aprendo i tasconi si avrà la sensazione che la loro posizione non sia stata ben “pensata”

 

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Particolare delle valvole di gonfiaggio, ubicate nel tascone grande di destra.

 

 

Seduta: per mantenere ben ritta la schiena, il DRIFTER è attrezzato con una barra in PVC rigido da infilare in una guida orizzontale in tessuto, posta dietro lo schienale, regolabile a sua volta mediante apposite cinghie. Io ho provato ad utilizzare il Belly sia “con” che “senza” quest’ausilio e, francamente, trovo che la barra a lungo andare sia un po’ scomoda, per cui ho scelto di non usarla.

Conclusioni: il mio nuovo Belly è proprio “figo”!                          

Sì, insomma, sono veramente contento dell’acquisto, soprattutto perchè oltre ad essere un “bel Belly”, è proprio il “mezzo” che mi serviva per le mie escursioni a lungo raggio, soprattutto quando gli specchi d’acqua che frequento sono molto ampi e, magari, battuti dal vento. Inoltre trovo i remi un fantastico aiuto in caso di crampi ai polpacci, dopo lunghe sessioni di pesca. Mai capitato?

L’uso combinato di remi e pinne permette, dunque, velocità di spostamento altrimenti impensabili. C’è anche da dire che, trattandosi di un Belly di dimensioni standard, usando solo le pinne è esattamente come avere un Belly tradizionale; viceversa, senza pinne, usando solo i remi non è il massimo. Pensavo fosse come usare un piccolo canotto e invece, forse per effetto delle gambe che rimangono immerse nell’acqua, lo spostamento non è agevolissimo. Remi + Belly, comunque, ripeto sono una bomba!

E poi, non da ultimo, da quando ho cominciato ad usarlo, sto catturando di brutto. Insomma, è pure un Belly fortunato ;-)

 

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BE poi ... il mio nuovo Bellu porta fortuna! *8)

 

 

A questo punto non mi resta che darvi il prezzo che è  479 €

Un ultimo prezioso consiglio: se siete interessati ad acquistare il DRIFTER EVOLUTION, chiamate Stefanino 0522-944041e ditegli che avete letto l’articolo su PIPAM.

Non credo che ve ne pentirete ;-)

 

Michele Malagugini (Mala)

 


© PIPAM.it

 

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