ITA - UN PESCATORE A MOSCA E IL SUO CAMPER
Diario di viaggio

Mi ero riproposto al ritorno dal mio viaggio in giro per l’Europa di consegnare al WM un articolo sulle ricche pescate itineranti che avrei dovuto fare grazie al fatto di poter contare su un camper.
Non solo non ho mai pescato ma la vacanza in camper si è trasformata in uno dei miei peggiori incubi. Ho deciso quindi di stilare lo stesso un resoconto della mia esperienza sperando di farvi divertire un po’. Resta ben inteso che il mezzo è andato molto bene e quindi il racconto riguarda solo la mia esperienza personale con la casa appresso.


La mia "CASA"...............
È doverosa una premessa.Ho sposato una donna olandese che ha nel suo DNA, come tutti quei popoli d’altronde, il gene per la vita “en plein air”, la quale dopo avermi tritato ( nel senso buono del termine) gli zebedei peggio del prezzemolo sotto la mezzaluna, mi ha convinto sull’acquisto del camper. Avete presente i cani quando stanno per entrare dal veterinario o devono fare il bagnetto dal tosatore? Hanno le orecchie basse, il musetto mogio mogio e pur impuntando le zampe riescono a andare avanti lo stesso. Ecco quella era la mia espressione quando sono entrato dal concessionario dal quale comunque sono uscito con un bellissimo mezzo super accessoriato. Qui devo ringraziare l’amico Paolo B., prezioso consigliere e grande esperto di camper, il quale per fortuna mi ha evitato ulteriori terribili errori dovuti all’inesperienza.
I camperisti
Allora veniamo alla composizione del nucleo familiare: papà, mamma, bambina di sei anni, bambina di quattro e un mostro di 14 mesi che ha pensato bene di iniziare a camminare proprio nei giorni antecedenti la partenza. Non male come inizio e subito nella cellula si formano le zone di appartenenza.
Le bimbe fanno branco e relegano il mostro nel vano guida mentre loro sono indiscusse padrone della cabina. La mamma fa il jolly mentre il povero papà si ritrova a dormire nel gavone inferiore: una specie di loculo che assomiglia molto più a un sarcofago egiziano. Se avessi incrociato le braccia ero già pronto per il “grande viaggio”.
Il mostro, ormai assoluto padrone della cabina guida, accende e spegne a ripetizione per tre settimane qualsiasi pulsante, relais o altro che gli capiti a tiro. Alla mattina il papà passa in rassegna il cruscotto e consulta febbrilmente il libretto di istruzioni per rimettere a posto i tasti e soprattutto i fusibili che il mostro ha scoperto sotto un sedile e che, come tutti i bimbi, sono la prima cosa che toccano una volta trovati..


Un momento di debolezza.......

Il povero corpaccione quindi si presentava dopo una settimana come una mappa precisissima di tutti gli stipiti, delle testate e dei profili ubicati e conosciuti nel camper.

Ma veniamo a uno spazio delicatissimo del camper: il vano sanitari.
A prima vista , quando lo apri dal concessionario, ti sembra il bagno della suite imperiale del Waldorf Astoria di NewYork. Quando invece in viaggio lo usi per la prima volta……ti sembra il bagno della casa delle Barbie. Nella doccia un uomo leggermente più robusto della media rimane in piedi come un mottarello con la speranza di non far mai cadere il sapone a terra...... è assolutamente impossibile raccoglierlo!!Se vi dovesse succedere scatta l’urlo d’aiuto alla moglie, la quale, esattamente con quello sguardo di rimprovero di quando hai 42° di febbre e hai le convulsioni e le chiedi un bicchiere d’acqua, ti guarda e te lo raccoglie.
La toilette......gioia e dolori del camper.......gioia perché ce l’hai sempre a disposizione, dolori perché tocca sempre al papà fare i lavori “sporchi”.....Svuotare il cassetto chimico..

Meno male che mi avevano parlato di quell’Acqua-chem, Acqua-green , Acqua-gym o come cavolo si chiama e dei miracoli che avrebbe fatto: profumo di lavanda, rosa e violetta (nei camper di gamma superiore anche sandalo della Malesia) e del dissolvimento totale di tutto.
I casi sono due: o i miei bambini la fanno con un peso specifico più duro dell’uranio impoverito oppure il chimico che ha inventato la formula non ha mai scaricato venticinque chili di guano familiare......Benedetti bimbi!!!!


diluvio e Biancaneve
Di solito un papà alla sera, quando tutti vanno a dormire o legge il giornale o si dedica ai suoi hobby. È esattamente quello che ha fatto in quei giorni...


Allenamento sui prati di Chambord - Valle della Loira
Meno male però che pur non avendo mai pescato ha provato il brivido di allenarsi sui prati prospicienti al castello di Chambord, dove solo il pensiero che Re Luigi corresse dietro a delle belle cortigiane gli ha dato una certa soddisfazione.Nel senso che anche lui correva ma non dietro a delle belle signorine ma dietro a un mostro di un anno che ha trasformato il suo papà in un bodyguard presidenziale statunitense.
Orsù Balboa, non ti lamentare e fila nel sarcofago a studiare i manuali e sognare il modello superiore di camper, perché è proprio questa la fine dei camperisti fai- da- te.
Con la speranza di migliorare le cose investono in automezzi sempre più sofisticati e costosi e con l’andar del tempo diventano degli strenui difensori della vita en-plain-air.
Grande Balboa, vai avanti cosi!!...

Cari amici, vi allego per chiudere, alcune foto dei luoghi più significativi del mio tour.

Arcobaleno in Normandia

Castello di Chenonceau-Valle della Loira

le splendide Gorges du Tarn

flamingo in Camargue

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