Effimerotteri

![]() Foto di Mario Bosio Gli effimerotteri (dal greco Ephemeroptera "dalla vita breve") sono insetti le cui origini si perdono nella preistoria. La scienza dice che sono giunti fino a noi immutati dal periodo carbonifero. La loro vita si svolge in due mondi completamente diversi : allo stadio natale e per la maggior parte della loro vita sono insetti acquatici, mentre quando raggiungono lo stadio adulto si trasformano in insetti aericoli. La loro esistenza è scandita da numerose metamorfosi che portano l'esemplare a trasformarsi da uovo in imago passando attraverso gli stadii di larva, ninfa e subimago. ![]() Durante la loro vita acquatica le effimere respirano utilizzando le branchie che si trovano generalmente sull'addome ma che si possono trovare, anche se molto più raramente, sul torace o nella bocca. Hanno un apparato masticatorio ben sviluppato che permette loro di cibarsi di detriti vegetali od organici trovati nel fiume. Il loro addome è cilindrico più o meno schiacciato composto da 11 segmenti (detti uriti). Hanno due code (dette cerci) bene sviluppate e talvolta una terza coda, quella centrale (detta paracerco). Le ninfe si sono talmente adattate all'habitat in cui vivono che per questa ragione possono essere divise in quattro grandi gruppi : Nuotatrici (iponeofile) Queste ninfe vivono solitamente in acque tranquille dove per nuotare utilizzano i loro cerci frangiati.(ad esempio molte specie di Baetis) Striscianti(erpofile) Anche queste ninfe prediligono acque lente con fondo ricco di detriti. Non amano il nuoto ma strisciano o camminano sul fondo.(ad esempio Caenis) Piatte(litofile) Queste ninfe amano i fondi ciottolosi dei corsi d'acqua a forte corrente. Hanno un corpo piatto per sfruttare la pressione dell'acqua restando attaccate sul fondo.(ad esempio Heptagenia) Scavatrici(orittofile) Queste ninfe vivono o in fiumi col fondo sabbioso o comunque argilloso o in corsi d'acqua con numerosi ostacoli sul fondo. Nel primo caso scavano gallerie nel terreno, nel secondo colonizzano interstizzi e fenditure.(ad esmpio Ephemera). ![]() Ninfa del genere Ecdyonurus appartiene al gruppo delle litofile Foto di Mario Bosio La Ninfa impiega la sua vita cibandosi e compiendo varie mute, in cui l'esemplare s'ingrandisce, prima d'incominciare la trasformazione in subimagine. La vita subimaginale è breve e solitamente dura poche ore. Le subimagini e le immagini sono insetti alati di piccole dimensioni. Il loro corpo, molto gracile, è formato da uno scheletro esterno (detto esoscheletro) dai colori non troppo vistosi. Morfologicamente il loro corpo si puo' dividere in sei parti : testa, torace, ali, zampe, addome e cerci. Hanno occhi ben sviluppati che negli esemplari di sesso maschile raggiungono dimensioni eccezionali; gli occhi sono composti e possono essere divisi in più sezioni. Il loro apparato boccale, anche se presente, è del tutto atrofizzato; le subimagini e le immagini non hanno bisogno di nutrirsi. Hanno delle piccole e filiformi antenne. Il torace è piuttosto piccolo e da esso partono due paia (in alcune specie solo un paio) di ali membranose e tre paia di gambe lunghe e gracili. Le ali sono di vari colori, trasparenti o leggermente opache, incolori o bianchicce o più o meno intensamente maculate di gialliccio o di bruno, talora iridescenti. Quelle anteriori sono ben sviluppate mentre quelle posteriori posso essere piccole, ridotte o talvolta del tutto assenti. Le ali sono percorse da una serie di venulazioni dalla struttura abbastanza semplice. Le venature delle ali sono una delle principali caratteristiche attraverso le quali si puo' individuare a quale specie appartiene un esemplare. Si utilizza l'archetipo di TILLYARD(1923) per distingue le venature. Le venulature si alternano in maniera concava e convessa sulla superficie dell'ala tanto da dare alle ali forma di ventaglio. All'interno delle venulature concave, a circa meta` della loro lunghezza, esiste una "bulla" che permette alle ali di piegarsi verso le zampe quando l'insetto, nel volo, le solleva mentre restano rigide quando le spinge verso il basso. ![]() L'exuvia, esoscheletro chitinoso abbandonato dall'effimera nella trasformazione da subimago ad imago. Foto di Mario Bosio L'addome delle effimere è conico, costituito da 11 uriti. I cerci sono lunghi e molto articolati. Nella loro vita aerea, come abbiamo gia` detto non si nutrono quindi il loro apparato digerente si trasforma in un organo aerostatico per il volo e sembra che venga utilizzato per espellere i prodotti sessuali. L'apparato genitale maschile è esterno e solitamente doppio; quello femminile, anch'esso doppio è situato solitamente nel settimo segmento e si trova all'interno dell'addome. La subimago differisce dall'imago solamente per i colori più smorti, le ali opache grigie o bianchicce, i cerci di dimensioni ridotte. La riproduzione avviene in volo, spesso in grandi sciami e la deposizione delle uova avviene in acqua. Varie sono le metodologie che le femmine utilizzano per la deposizione : alcune si tuffano, altre immergono l'addome, altre ancora scendono sott'acqua utilizzando pietre e vegetazione (ad es. la specie Baetis). La distinzione tra maschio e femmina della stessa specie è solitamente abbastanza facile. Differiscono dal colore del torace e delle zampe che è più chiaro nella femmina, mentre il suo addome è più scuro per la presenza delle uova. Il maschio ha cerci e zampe più lunghe e occhi più grandi. Dopo la riproduzione la loro vita termina, i grandi sciami nuziali si trasformano in una "pioggia" di spent che cadono sull'acqua; saranno i nuovi nati a ripercorrere l'identico ciclo immutato dall'alba dei tempi. |