Domanda: Come si fa a riconoscere un ibrido di marmorata di più generazioni da una fario pura? L'unione di qualche macchia o una tonalità di livrea più argentata può essere considerato indice di ibrido? Grazie
Andrea Messori

Figura 1
Egregio Sig. Andrea Messori,
In merito al quesito da lei proposto riguardante il riconoscimento, in base alle caratteristiche fenotipiche, di esemplari puri di trota marmorata da ibridi tra questa e la trota fario, le devo innanzitutto dire che pur essendoci differenze che normalmente vengono considerate (livrea, disposizione dei denti sul vomere…..), queste non permettono una sicura identificazione; è quindi necessario ricorrere ad analisi genetiche.
Tuttavia non essendo sempre possibile condurre questi studi, che risulterebbero estremamente costosi in relazione al numero di esemplari da analizzare, nel caso ad esempio di indagini riguardanti l’assetto delle comunità ittiche in un determinato bacino, si ricorre all’analisi delle caratteristiche fenotipiche.
In base a queste un esemplare viene considerato ibrido se la sua livrea presenta oltre alla caratteristica marmoreggiatura, anche delle macchie, solitamente di piccole dimensioni e di colore rosso sul tronco, ed una macchia scura a livello dell’opercolo. Inoltre si considera anche se i denti sul vomere (caratteristica però attualmente ampliamente discussa) non sono disposti in un'unica fila.
Per quanto attiene la livrea, bisogna tuttavia ricordare che queste caratteristiche vanno considerate negli esemplari adulti, in quanto i giovani di trota marmorata, benché puri, presentano delle macchie rosse che nel corso dello sviluppo vengono perse.
Nel caso del Friuli Venezia Giulia, sono state individuate popolazioni che differiscono sostanzialmente nella livrea: nel bacino del Tagliamento gli esemplari di marmorata presentano la caratteristica marmoreggiatura con assenza di macchie rosse, mentre nel bacino dell’Isonzo gli esemplari analizzati, oltre alla marmoreggiatura, presentano delle piccole macchie rosse solitamente disposte lungo la linea laterale. Questi ultimi individui analizzati geneticamente, nell’ambito di ricerche condotte da studiosi sloveni in collaborazione con genetisti francesi, sono risultati puri; ciò quindi conferma la difficoltà di riconoscimento tra esemplari puri ed ibridi in base esclusivamente ad analisi fenotipiche.
Sperando di aver in parte risposto alla sua domanda, ma soprattutto sperando che ricerche future riescano ad individuare caratteristiche facilmente individuabili per il riconoscimento, peraltro importante anche per fini gestionali, le porgo i miei più cordiali saluti.
Elisabetta Pizzul
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