SVN - Magico Soca

Slovenia  15-16-17 Ottobre 2006

Una tre giorni slovena

di Massimo Strumia (Massimo)
foto di Massimo Strumia e Arcangelo Cirielli

Canyon..
Quest'anno non avevo preventivato di andare in Slovenia. Prezzi dei permessi troppo alti, trote di vasca, ore e ore al volante, ecc...
Poi, siccome sono una persona coerente , a Settembre un'ideuzza aveva cominciato ad affacciarsi nella mia mente. Una veloce telefonata ad Arcangelo, amico di tante uscite di pesca, e la decisione era presa: tre giorni ad Ottobre da dividersi tra Soca e Idrijca!
Le giornate immediatamente precedenti alla partenza sono vissute in quello stato di "eccitazione pre-piscatoria" che credo contraddistingua molti pam, anche quelli più esperti. Arriva il fatidico giorno. Mentre ci avviciniamo alla frontiera slovena Arcangelo mi chiede:

"E' da un po' che non andiamo in Slovenia, ti ricordi la strada?"

E io di rimando:

"Tranquillo, se lascio andare il volante l'auto va a Most na Soci da sola!"

Faccio finta di non notare la sua espressione perplessa e tiro dritto per la mia via. Dopo aver passato la dogana di Gorizia, non so come, non so perchè, invece di prendere la strada che porta a Most na Soci, ci ritroviamo su quella che conduce a Planina!
Propongo di ritornare indietro e prendere, stavolta, la strada giusta ma Arcangelo insorge dicendo che d'ora in poi il navigatore è lui. Immediatamente suggerisce una scorciatoia che, in meno di un amen, dovrebbe farci arrivare alla vallata del Soca.
Il problema è che sulla solita mappa della Slovenia, che si può ritirare gratuitamente in tutti gli alberghi e agenzie per il turismo, le strade sono segnalate in maniera come minimo discutibile...
Capita così che la scorciatoia che da Lokavec dovrebbe portarci fino a Most na Soci dopo pochi chilometri diventi una strada sterrata, ci costringa a valicare due o tre passi montani e ad un certo punto, "dulcis in fundo", abbia un tratto chiuso per lavori che ci obbliga a una deviazione imprevista.
Morale della favola: arriviamo a Most na Soci prima, e nella zona di Bovec dopo, in grande ritardo!
In passato avevo pescato nella parte inferiore del corso del Soca, quella gestita dall'associazione dei pescatori di Tolmino. Questa zona invece, sotto la tutela dell'Istituto di Lubiana, si caratterizza per una minore portata d'acqua e presenta tratti a corrente sostenuta alternati da lunghe lame.
L'ambiente è veramente mozzafiato: le acque turchese della Soca sono di una trasparenza eccezionale e la cornice delle montagne del Parco Nazionale del Triglav non è da meno!
Tempo di mangiare un panino e acquistare il permesso per la zona "Catch & Release" e siamo in pesca.
Nonostante siano solo le 14 di pomeriggio, il sole è già stato nascosto dalle cime circostanti e la temperatura è, se non proprio fredda, "frescolina".
Iniziamo subito con la cattura di qualche temolo, qualche iridea e alcuni ibridi fario/marmorata. L'impressione è che la pesca non sia proprio facilissima. L'estrema limpidezza delle acque, se da un lato consente l'attuazione di tecniche interessanti (e non facili da attuare nei nostri fiumi) come la ninfa a vista, dall'altro costringe il pam ad un avvicinamento particolarmente cauto e a presentazioni impeccabili, pena la fuga dei pesci.
In ogni caso proseguiamo a risalire il torrente. Visto che abbiamo iniziato a pescare tardi e il tempo a disposizione è poco, saltiamo diversi tratti e ci fermiamo a pescare solo nelle zone che ci sembrano più promettenti.
A fine giornata arriviamo al termine del percorso "Catch & Release", praticamente alla confluenza della Soca con il Lepena, un affluente che noi non abbiamo pescato ma dicono essere ben popolato di pinnuti.
Presso una bella lama scorgiamo subito diverse bollate che infrangono la superficie dell'acqua, riusciamo così a concludere bene la giornata con alcune catture.
Ormai è tempo di rientrare, ci attende un'ora di auto e poi un'abbondante cena presso la pensione Zelinc, vicino all'abitato di Cerkno.
Questa pensione è diventata una sistemazione abituale durante i miei raid in Slovenia: buona cucina, camere pulite e accoglienti, la possibilità di utilizzare una stanza per appendere i waders ad asciugare dopo una giornata di pesca... insomma tutti i comfort richiesti!
Un lato che mi piace molto di questi posti è la possibilità di incontrare pescatori provenienti da tutta Europa, si crea spesso un clima di "cameratismo tra pam" e, magari davanti a un bel bicchiere di vino o di birra, si passano momenti piacevoli ad ascoltare storie di pesca e non solo.
A cena incontriamo un signore belga che ci rivela essere un patito del fiume Idrijca, al quale dedica diversi giorni di pesca all'anno da ormai molte stagioni. Ci dice che la giornata non è stata granchè: livelli bassi, alta pressione e trote e temoli abulici.
Prima di sprofondare nella più cupa depressione gli chiedo com'è la pesca in Belgio. Sia io che Arcangelo ci aspettiamo che parli di lucci, spigole e, casomai, trote di lago. Con nostro grande stupore invece, ci dice che in Belgio ci sono discreti fiumi e torrenti da salmonidi!
Si è fatto tardi, ormai "cala la palpebra" e domani ci aspetta l'Idrijca.
Anche se è il fiume sloveno su cui ho fatto più uscite, non posso certo dire di essere un profondo conoscitore dell'Idrijca. Eppure, anche se non ha le formidabili schiuse dell'Unec e non presenta gli scenari bellissimi di Soca e Sava, mi ha sempre dato la sensazione di essere un fiume dal grande potenziale. Un fiume che, come pochi altri, sa regalare grandi giornate di pesca!
D'altro canto devo anche dire che negli ultimi anni l'inquinamento organico sembra peggiorato. Ogni tanto si vedono schiume sospette e, soprattutto con livelli idrici bassi, si può notare un'esagerata presenza di alghe sul fondale, cosa che fa pensare ad una qualità dell'acqua non più ottimale come un tempo.
Vi è mai capitato di avere giornate in cui volete pescare in una determinata maniera, indipendentemente dal fatto che i pesci vogliano collaborare o meno?
Purtroppo (dico purtroppo perchè un vero pescatore dovrebbe adattarsi alla situazione contingente) a me ogni tanto capita. Così, sia io che Arcangelo, iniziamo la giornata di pesca con l'idea di pescare trote e temoli su bollata, in una delle tante bellissime spianate dell'Idrijca.
Ci va male, perchè per tutta la mattinata e la prima parte del pomeriggio catturiamo pochi pesci e di taglia trascurabile. C'è una piccola schiusa di chironomi ma non tale da mettere in movimento le "taglie forti".
Ad un certo punto ci rassegniamo a cambiare sistema: Arcangelo inizia ad utilizzare grosse ninfe piombate e io monto uno streamer in pelo di coniglio bianco. Il ritmo delle catture, in prevalenza iridee, aumenta nettamente. Nessun capo importante ma comunque trote di lunghezza compresa tra i 30 e i 40 cm.
Verso fine giornata maturiamo l'idea di spendere l'ultimo giorno della nostra piccola vacanza sulla Soca. L'Idrijca non ci è sembrata nelle migliori condizioni e, d'altro canto, la parte alta dell'Isonzo ci ha fatto davvero una buona impressione!
Stavolta arriviamo sul Soca ad un'ora più umana e abbiamo il tempo di pescarlo con maggior calma.
Il mio amico Silvio, che è persona molto affidabile, aveva pescato su questo fiume una settimana prima di noi. Mi aveva detto di essere rimasto un po' deluso dal tratto e di aver catturato solo grosse iridee, frutto di evidenti immissioni.
Io e Arcangelo, invece, abbiamo allamato anche diversi temoli e ibridi fario/marmorata.
Secondo me la differenza di giudizio dipende dal fatto che Silvio aveva pescato la zona "Trofeo" mentre noi ci siamo limitati alla sezione "Catch & Release".
A parte la differenza di prezzo (il permesso per il "C & R" costa "solo" 48 euro contro i 70 della zona "Trofeo"), mi sono fatto l'idea che il tratto meno costoso abbia sì meno "irideone oversize" ma anche più temoli, marmorate e ibridi.
E' interessante notare come tutti i pesci della Soca, a qualunque specie appartengano, presentino una livrea chiarissima che consente loro di ben mimetizzarsi con le acque cristalline e i bianchi fondali ciottolosi!
Anche quest'ultima giornata passa velocemente, con un discreto numero di catture. La concludiamo pescando una lama stupenda, da cartolina. Arcangelo riesce a far salire la trota più grossa della giornata mentre io, dopo aver collezionato diversi rifiuti da parte di un temolo "bastard inside", riesco finalmente ad allamarlo, salvo perderlo dopo pochi secondi di lotta.
Mentre rientriamo in Italia non posso fare a meno di chiedermi perchè continuo a tornare in Slovenia nonostante le sue contraddizioni (permessi giornalieri costosi, parte dei pesci non nata nel fiume, ecc...).
La realtà è che in questa nazione è ancora possibile passare intere giornate a pescare quasi in solitudine su fiumi che sono ancora abbastanza naturali. Niente (o almeno pochi) svasi, lavori in alveo, argini artificiali, sbalzi improvvisi del livello dell'acqua... tutti fenomeni che la grande maggioranza delle nostre acque deve affrontare quotidianamente!
Allego qualche link per chi fosse interessato a qualche informazione pratica:

Per l'Idrijca:
Associazione di pescatori dell'Idrijca alto: http://ribiska-druzina-idrija.s5.net/itosn.htm
Pensione Zelinc: http://www.zelinc.com/?lng=ita

Per la Soca:
Istituto di Lubiana: http://www2.arnes.si/~ljzavodrib6/
Pensione Klink: http://www.sloveniaholidays.com/podrobno.asp?id=204&jezik=I

Le traduzioni in italiano non sono sempre impeccabili (a uno dei link trovate un "Buono piglio!" tra il divertente e l'inquietante..... ) ma comunque comprensibili.

Massimo Strumia


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